Weekend di Errori e decisioni contestate: la FIGC valuta il VAR a chiamata
Il mondo arbitrale italiano ha vissuto un fine settimana ricco di tensioni e discussioni, con diverse decisioni che hanno sollevato dubbi e proteste. La gestione del VAR e alcune scelte degli arbitri hanno alimentato le polemiche, spingendo la FIGC a riflettere su possibili innovazioni regolamentari.
Weekend di errori e proteste
Nelle ultime giornate di Serie A, numerosi episodi arbitrali hanno acceso il dibattito. In particolare, il protocollo VAR è stato al centro delle critiche per alcune decisioni controverse. L’analisi di Open VAR ha parzialmente assolto l’arbitro Abisso per il mancato fischio sul tocco di mano di Gatti in Como-Juventus, mentre ha giustificato solo in parte la scelta di Pairetto di non espellere Cacace in Empoli-Milan. Tuttavia, la stessa moviola ha bocciato senza appello la direzione di Feliciani e del VAR Di Paolo in Torino-Genoa, dove una trattenuta evidente di Sabelli su Sanabria è stata ignorata.
Le spiegazioni di Elenito Di Liberatore a DAZN non sono riuscite a placare le polemiche, soprattutto riguardo al cartellino rosso assegnato a Tomori. Questo episodio ha messo in luce una falla nel protocollo VAR, che in alcune circostanze risulta inibito, rendendo necessaria una revisione delle regole.
Arbitri fermati e nuove prospettive
Alla luce degli errori commessi in questo weekend, Pairetto e Feliciani saranno con ogni probabilità sospesi per un turno e non dirigeranno nella 25esima giornata di Serie A. Intanto, i vertici arbitrali e la FIGC stanno discutendo possibili modifiche al regolamento per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
Verso il VAR a chiamata?
Una delle proposte più discusse negli ultimi tempi è l’introduzione del VAR a chiamata, un’idea che sta prendendo piede anche a livello internazionale. Il presidente federale Gabriele Gravina, recentemente rieletto, si è detto disponibile a valutare questa innovazione, che potrebbe consentire alle squadre di chiedere la revisione di episodi chiave. L’IFAB, l’organo internazionale che regolamenta il calcio, sta studiando la possibilità di implementare questa novità senza interrompere troppo il flusso del gioco.
L’idea sarebbe di limitare il VAR a chiamata a poche situazioni cruciali, come gol, rigori, espulsioni dirette e casi di scambio di identità. Questo sistema, già adottato con successo in altri sport come il tennis e il football americano, potrebbe garantire maggiore equità senza compromettere il ritmo delle partite.
L’introduzione del VAR a chiamata rappresenterebbe un cambiamento significativo per il calcio italiano, ma restano da valutare le modalità di applicazione e i possibili effetti sullo svolgimento delle gare. Ciò che è certo è che la FIGC vuole rispondere alle crescenti pressioni di club e tifosi per una maggiore trasparenza nelle decisioni arbitrali. Resta ora da vedere se questa proposta diventerà realtà nelle prossime stagioni.