Contro il Como è arrivata la terza sconfitta di fila per il Verona di Paolo Zanetti, dove possono arrivare i veneti?
Ogni anno il Verona sembra destinato alla retrocessione ma, grazie alla scoperta di calciatori semi-sconosciuti, riesce spesso a salvarsi.
Anche nella scorsa sessione estiva di calciomercato, il Verona ha perso due big dello scorso campionato.
Si tratta di Tijani Noslin e di Juan Cabal, oltre alle cessioni invernali di Ngonge, Hien, Terracciano, Doig e altri titolarissimi.
Quest’anno il Verona è partito ‘discretamente’ bene con una vittoria secca per 3-0 contro il Napoli di Conte.
Nelle altre cinque partite sono arrivate ben quattro sconfitte, mostrando una netta fragilità in fase difensiva.
Ci sono però delle attenuanti e la prima è sicuramente il calendario.
Infatti il Verona nelle prime sei ha affrontato il già citato Napoli, la Juventus, il Genoa a Marassi (con cui ha vinto per 0-2), il Torino di Vanoli, la Lazio all’Olimpico e il Como in trasferta che arrivava dalla vittoria in casa dell’Atalanta.
Nell’ultima prima della sosta per le nazionali non ci sono scuse, perché si gioca uno scontro diretto per la salvezza.
Il 4 ottobre c’è il derby veneto col Venezia e i gialloblù devono farsi trovare pronti anche perché giocano davanti al loro pubblico.
La prima faccia della medaglia: la fase offensiva dell’Hellas Verona
Nonostante la perdita di Noslin che ha dato un’importante scossa al campionato scorso del Verona, la fase offensiva degli scaligeri è l’ultimo dei problemi.
Tutti calciatori nuovi lì davanti, da Tengstedt a Daniel Mosquera passando anche per Rocha Livramento.
La cosa che li accomuna, oltre ad essere stati acquistati nella sessione estiva di calciomercato è che tutti e tre hanno segnato almeno un gol.
Daniel Mosquera è la rivelazione, con già tre reti all’attivo è infatti il capocannoniere dell’Hellas.
Sulle fasce invece l’uomo che sta tornando quello di un tempo sembra essere Darko Lazovic, autore della rete su calcio di rigore nell’ultima partita e capace di fornire tre assist vincenti ai compagni.
Alle spalle dell’attacco c’è anche un’ottimo centrocampo.
Qui, oltre Suslov, che ormai è una certezza, è spuntato un ventenne che gioca come un veterano.
Il suo nome è Reda Belahyane, e la carta d’identità dice primo giugno del 2004.
Nelle prime partite ha mostrato una grande sicurezza con la palla tra i piedi e anche una furbizia in fase difensiva che non è di certo scontata per un ragazzo di vent’anni.
L’altra faccia della medaglia: la difesa
Se nella fase offensiva gli Scaligeri sono una signora squadra, non si può dire lo stesso della fase difensiva.
Troppi gli 11 gol subiti nelle prime sei giornate, e troppo poca la sicurezza mostrata dai difensori gialloblù.
Le difficoltà si sono palesate anche nella gara contro il Como, in cui Montipò fino a un certo punto li ha tenuti in partita.
Il Como arrivava alla conclusione troppo facilmente e queste incomprensioni si erano già palesate nella maggior parte delle partite giocate in precedenza.
Troppi spazi lasciati tra i reparti anche se il Verona difendeva basso in alcune situazioni, segnale che c’è qualcosa nell’organizzazione difensiva che non va.
Certamente Zanetti starà cercando di capire cosa migliorare e in che modo, per rischiare di meno lì dietro.
Dove può arrivare il Verona di Zanetti
L’Hellas negli ultimi anni si è ritrovato a partire sempre come candidata alla retrocessione per poi salvarsi.
Sotto questo punto di vista dovrebbe essere abituato a soffrire ma è pieno di calciatori si talentuosi, ma inesperti.
Il talento degli uomini di Zanetti potrebbe salvare il Verona anche in maniera relativamente tranquilla, dall’altra parte l’inesperienza potrebbe non far avvertire il pericolo alla squadra.
Esistono squadre sulla carta più deboli come per esempio il Venezia, ma anche tante altre che sono sul livello del Verona ad esempio Cagliari, Monza, Lecce ecc.
Probabilmente sarà una lotta che si risolverà nelle ultime giornate, e il Verona potrebbe ritrovarsi in questa sfida, vedremo se la squadra di Zanetti riuscirà a salvarsi anche questa volta.