La partita tra Juve e Venezia ha regalato spettacolo e sorprese, terminando con un 2-2 che premia il coraggio della squadra di Eusebio Di Francesco. Una prestazione che conferma come il Venezia stia consolidando un’identità di gioco capace di mettere in difficoltà anche avversari di alta caratura. Ma come ha preparato l’ex tecnico del Sassuolo e della Roma questa sfida?
Organizzazione e flessibilità: le chiavi di Di Francesco
Di Francesco ha impostato la gara puntando su una difesa ordinata e un centrocampo dinamico, con l’obiettivo di limitare le iniziative offensive bianconere e ripartire in modo rapido. L’attenzione alla fase di non possesso si è vista sin dalle prime battute: un pressing coordinato per schermare le linee di passaggio centrali e costringere la Juventus a sviluppare il gioco sulle fasce, dove gli esterni lagunari erano pronti a raddoppiare.
Il Venezia non si è limitato a difendere, dimostrando coraggio e qualità nelle ripartenze. La squadra ha sfruttato bene gli spazi lasciati da una Juventus sbilanciata in avanti, come nell’azione che ha portato Ellertsson al gol del momentaneo pareggio. Qui, la visione di Di Francesco è stata evidente: movimenti sincronizzati per sfruttare la superiorità numerica e colpire una retroguardia bianconera apparsa spesso poco reattiva.
I cambi di Di Francesco hanno fatto la differenza
Un altro aspetto decisivo è stato l’utilizzo dei cambi. Di Francesco ha saputo leggere la partita e inserire energie fresche nei momenti chiave. L’ingresso di Idzes, autore del gol del 2-1, è l’esempio perfetto di come le sue mosse abbiano dato un impatto immediato. Inoltre, la gestione delle palle inattive si è rivelata cruciale: la velenosa punizione che ha portato al gol del sorpasso è stata preparata con cura, dimostrando come il Venezia assieme a Di Francesco avesse studiato le difficoltà della Juve nel difendere situazioni simili.
Una mentalità vincente, anche senza vittoria
Il pareggio allo Stadium è il frutto della mentalità instillata da Di Francesco nella sua squadra. Il Venezia non si è lasciato scoraggiare dal gol iniziale di Gatti né dall’annullamento della rete di Yildiz. Al contrario, ha reagito con determinazione, mostrando carattere e fiducia nei propri mezzi.
Questa prestazione non solo regala un punto prezioso in ottica salvezza, ma conferma che il Venezia può giocarsela alla pari con avversari di livello superiore, grazie a un’identità di gioco chiara e un allenatore che sa come esaltare le qualità dei propri uomini.
Conclusione
Di Francesco ha saputo preparare questa partita in modo meticoloso, puntando su organizzazione, flessibilità e una mentalità combattiva. Il risultato è un pareggio che vale oro, ottenuto in uno degli stadi più difficili d’Italia, e che proietta il Venezia forse verso un prosieguo di stagione con nuove certezze.
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Foto Instagram: @hansnicolussi