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Venezia, Nicolussi Caviglia e la chance di prendersi la scena

Di Francesco affida le chiavi del centrocampo a Nicolussi Caviglia: la salvezza del Venezia passerà anche dai suoi piedi

Nicolussi Caviglia, dalla Juve al Venezia: ora è protagonista

Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista classe 2000 nato ad Aosta e cresciuto nel settore giovanile della Juventus, complici gli infortuni e un percorso di sviluppo mai sbocciato veramente, non ha avuto ancora modo di mostrare a pieno le sue qualità.

Come detto, è la Juventus la prima squadra a credere nel ragazzo dedicandogli prima un posto in Under-23 e successivamente mandandolo a crescere con maggiore continuità prima a Perugia poi a Parma.

Proprio nell’esperienza con i gialloblu, però, deve affrontare il più grande ostacolo della sua carriera, la rottura del legamento crociato che lo costringerà ad un lungo periodo di stop che ne compromette la conferma tra i professionisti.

Hans non si abbatte e 173 giorni dopo ritorna in campo con la maglia della Juve per poi ripetere quel ciclo di crescita che aveva interrotto, vestendo la maglia del Sud-Tirol e poi quella della Salernitana.

In queste due esperienze in prestito il centrocampista si dimostra all’altezza e l’infortunio sembra un brutto ricordo, tanto da convincere Allegri a trattenerlo in rosa per la stagione 2023-24 alla Juve.

Con la Vecchia Signora lo scorso anno scende in campo solo otto volte ma ogni volta con molto spirito di sacrificio e con la qualità di palleggio che lo contraddistinguono da sempre, viste anche le titolarità contro l’Inter e in finale di Coppa Italia contro l’Atalanta.

Quest’anno Nicolussi Caviglia ha deciso ancora una volta di mettersi in gioco, sposando la causa Venezia, altra esperienza che potrebbe definitivamente portarlo ad uno status successivo indossando finalmente una maglia da titolare.

Per Nicolussi è arrivata l’opportunità da cogliere al volo

Fare un passo indietro, per molti la scelta di passare dalla Juve al Venezia potrebbe sembrare superficialmente questo ma in realtà la storia di Nicolussi Caviglia ci insegna che così non è.

Trasferirsi in prestito (con obbligo di riscatto) nella società veneta, abbandonando quella che da sempre è stata la squadra che più di tutte ha creduto in te, è una decisione che si porta dietro una logica molto profonda.

Per Hans era fondamentale, in questo preciso momento della sua carriera, trovare un club disposto a credere fortemente nelle sue potenzialità ancora inespresse e propenso a garantirgli la titolarità per riaffermarsi.

Il Venezia è proprio l’opportunità che serviva al ragazzo, una squadra appena promossa in massima serie e pronta ad affidare un ruolo così delicato come il mediano ad un giocatore che conosce il livello della Serie A e sia all’altezza della competizione.

La cessione di Tessmann al Lione ha sicuramente causato una perdita importante per gli arancio-verdi ma Nicolussi rappresenta un validissimo rimpiazzo visti anche le due mezz’ali al suo fianco.

Con Busio e Duncan a dare fisicità e rottura in mezzo al campo, Hans è libero di svolgere le funzioni che meglio si addicono alle sue caratteristiche, ovvero, il palleggio e la fase di prima impostazione.

Dati e statistiche: che giocatore è Nicolussi Caviglia?

In questo inizio di stagione Hans è partito leggermente a rilento, così come tutto il Venezia d’altronde, ma nelle ultime partite contro Verona e Roma ha già dato prova di una crescita importante.

Il passo falso a San Siro contro il Milan in una prestazione di squadra pessima e aggravata dalla sua espulsione per doppia ammonizione è stato sicuramente una brutta battuta d’arresto per cui non puo’ essere crocifisso e come detto dal suo mister: gli errori di inizio anno serviranno poi alla lunga per migliorarsi.

Nei 591 minuti giocati da inizio campionato, infatti, Nicolussi rientra nel 98esimo percentile per assist nei 90 minuti tra i pari ruolo, statistica che dimostra quanto il suo apporto non sia solo in fase di regia ma anche nelle proiezioni offensive.

Nonostante ciò, le migliori doti del ragazzo rimangono quelle di palleggio in fase di impostazione con l’89.1% di passaggi brevi completati e ben 97 tocchi di palla nella trequarti centrale del campo, zona in cui Hans si esalta maggiormente.

Insomma, Di Francesco punta molto sul classe 2000 e ripone grande fiducia che la svolta del suo Venezia possa passare anche dal rendimento e dalla crescita delle prestazioni del suo pupillo a centrocampo.

(Leggi anche il seguente articolo sempre relativo al Venezia: https://www.calcio-sport.com/venezia-la-panchina-traballa-le-possibilita-per-il-post-di-francesco/)

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