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Torino, Zapata è blindato fino al 2027: pro e contro del rinnovo

Torino, il rinnovo di Zapata.

Con un accordo raggiunto con grande facilità, il Torino si è assicurato le prestazioni sportive di Duvàn fino al 2027.

Prima che, in quella maledetta notte milanese del 5 Ottobre 2024, il ginocchio di Duvàn Zapata saltasse letteralmente in aria, il Torino di Paolo Vanoli era sicuramente una delle rivelazioni principali dell’avvio di campionato, del quale, ad un certo punto, era diventata addirittura la capolista.

I granata, infatti, grazie al 3-5-2 proposto dall’ex vice di Antonio Conte, di cui l’attuale tecnico torinista è un grande e dichiarato ammiratore, giocavano un calcio equilibrato e difficilmente arginabile, che, nonostante l’espulsione di Maripan, stava mettendo in seria difficoltà anche i campioni d’Italia.

Bastò quel tremendo crack, quel dolore così lancinante ad interrompere quella magia, la quale, nelle ultime giornate, grazie a dei necessari e a lungo invocati aggiustamenti tattici, sembra essersi ripresentata, permettendo al Torino di issarsi nella colonna di sinistra.

Il momento attuale dei granata è sicuramente buono, ma, in ogni caso, non è paragonabile a quello che ebbero il merito di vivere tra Agosto e Ottobre, quando, presi sulle spalle dal loro capitano e condottiero, spaventarono seriamente molte delle nobili della Serie A.

E’ proprio da quel generale così indomito, così portentoso fisicamente da incarnare quasi alla perfezione la vigoria fisica di un vero toro, che la società di Urbano Cairo ha deciso di ripartire, rinnovandogli la fiducia e, soprattutto, il contratto fino al 2027.

Una scelta romantica e rispettosa, desiderosa di dare continuità ad un investimento che, fino a questo brutto infortunio, stava decisamente dando i suoi frutti.

Essendo una decisione, però, essa si porta dietro senza dubbio una serie di lati postivi e negativi.

Perché rinnovare Zapata è una scelta giusta del Torino…

Il Torino degli ultimi anni, scosso da confusioni societarie varie e da stagioni sempre sulla soglia della qualificazione europea, arriva sempre in fondo alla stagione con un po’ di amaro in bocca, se è vero che, al termine di ogni annata, ai tifosi granata rimane sempre la sensazione che si potesse arrivare più avanti.

Ragionandoci bene, infatti, i torinisti non dispongono da un paio di anni di una cattiva squadra e, con un pizzico di fortuna in più e un paio di infortuni in meno, forse avrebbero già potuto tornare ad ottenere un pass per una qualche competizione continentale.

Come la Maratona ha spesso fatto calorosamente notare, però, il Torino, da sempre una delle realtà più romantiche e storiche del nostro calcio, necessita disperatamente di un’identità nuova e solida, più vicina alle tradizioni che questa maglia si porta dietro fin dalla fondazione del club.

Rinnovare il proprio capitano, per altro molto apprezzato dalla tifoseria, dunque, non può che essere una buona mossa, se è vero che Duvàn è un investimento da cui la dirigenza granata crede fortemente di poter ancora ricavare dei profitti, nonostante il brutto problema fisico avuto.

Zapata, in quanto leader emotivo della squadra e perno tattico di Vanoli, doveva essere assolutamente riconfermato per infondere stabilità e continuità all’intero progetto e, quindi, se la si osserva da questo punto di vista, la situazione non può che mostrare solo aspetti positivi.

Cambiando il punto di vista, però, alcuni contro della scelta granata tendono a venire fuori prepotentemente.

…e perché potrebbe non esserlo

E’ risaputo che, quando un calciatore, ma in generale uno sportivo, si infortuna in maniera così grave, la sua ripresa, e il sottoscritto ve lo può assicurare, è lenta e necessitante di molta pazienza, la quale, purtroppo, male sia abbina alle ambizioni di una squadra come il Torino.

I granata, proprio per l’entusiasmo di cui si parlava nel paragrafo introduttivo, vorrebbero approcciarsi alla prossima stagione con l’obiettivo dichiarato di entrare in una delle prime otto posizioni della graduatoria, soprattutto se dal calciomercato arriveranno delle risposte rassicuranti.

Essere costretti, dunque, ad aspettare con grande calma e serenità il ritorno del proprio centravanti, pezzo fondamentale del puzzle architettato da Vanoli, che dovrebbe, a meno di grosse sorprese, essere riconfermato anche per l’anno prossimo, potrebbe essere molto dannoso per il club di Cairo.

Come se non bastasse, poi, Duvàn non è più un giovincello e il suo rendimento, al netto della grande professionalità e delle doti fisiche che ha sempre dimostrato durante la sua carriera, potrebbe pesantemente risentire della sua non più verdeggiante età.

Infine, il ritorno del colombiano andrebbe di nuovo a mescolare le carte nell’assetto del Torino, il quale, con molta fatica ed un tempismo non molto adeguato, è riuscito comunque a trovare un equilibrio più che accettabile, capace di farla risalire velocemente in classifica.

Insomma, il rinnovo di Dusàn è bifronte come una moneta: starà al Toro e alla sorte decidere da che parte cadrà.

Foto: facebook Torino FC.

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