Il Derby non rilancia i bianconeri. Torino-Juventus finisce 1-1. Gli errori della Vecchia Signora.
Solito copione per gli uomini di Thiago Motta. Gli ospiti passano in vantaggio dopo pochi minuti, grazie al solito Kenan Yildiz, sempre più solo sull’isola.
Dopo il gol segnato tuttavia, la Juventus ha commesso lo stesso errore commesso delle gare precedenti. Gli ospiti si sono abbassati moltissimo, concedendo il pallino del gioco al Torino.
Dal canto loro gli uomini di Vanoli hanno approfittato della situazione per riprendere coraggio. Così, grazie ad una buona conclusione di Vlasic, viziata da un Di Gregorio non insuperabile, i granata hanno trovato il pareggio.
L’errore, sta ancora una volta nell’approccio alla partita, soprattutto tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo.
I bianconeri rispetto a inizio stagione riescono sì ad andare in vantaggio, ma poi sembrano accontentarsi, e soprattutto faticano a mantenere il controllo del match.
Nuovamente infatti, in occasione della rete subita, la linea difensiva della Juventus ha commesso un errore simile a quello commesso contro la Fiorentina in occasione del secondo gol.
Dopo il passaggio orizzontale di Karamoh, nessuno tra Gatti Kalulu e McKennie accorcia sul numero 10 granata, ma piuttosto tutti si preoccupano di retrocedere nella propria area di rigore.
A coprire i due attaccanti del Torino erano tornati indietro addirittura Yildiz e Nico Gonzalez, ai quali viene chiesto un dispendio fisico eccessivo.
Anche l’approccio al secondo tempo è stato decisamente sbagliato. Troppe occasioni concesse agli avversari nei primi minuti, le cui difficoltà tecniche graziano i bianconeri.
Solo l’espulsione di Thiago Motta, quasi come in una qualsiasi partita dell’ItalBasket di coach Pozzecco rianima la squadra.
Ancora una volta però, è troppo tardi, e l’assalto offensivo degli ospiti risulta solo un vano tentativo confuso, respinto da una buona difesa granata.
Torino-Juventus, gli errori bianconeri
Ad una fase offensiva confusa, corrisponde una fase difensiva altrettanto imprecisa. In troppe occasioni infatti, viene chiesto agli esterni offensivi di abbassarsi e dare una mano ai terzini.
Questi continui raddoppi tuttavia non fanno altro che danneggiare la manovra bianconera. La Juventus infatti, fatica a sfruttare le transizioni offensive, in quanto le ali, devono partire dalla propria difesa, e non si trovano invece in una posizione più avanzata.
Ancora una volta dunque, la squadra di Thiago Motta mantiene un baricentro troppo basso, e perde il controllo della partita, incapace di uscire dalla propria area di rigore.
Tuttavia, la Juventus non è più in grado di compattare i propri uomini, e respingere l’assalto avversario ma finisce con lo sfaldarsi, lasciando troppo terreno agli avversari.
Stupisce inoltre la gestione scellerata dello spogliatoio. Koopmeiners anche da capitano, ha nuovamente deluso, ma non viene mai sostituito. Cambiaso da imprescindibile è scivolato in fondo alle gerarchie.
Il nervosismo di Thiago Motta è una perfetta fotografia del momento bianconero. Seconda espulsione per il tecnico italo-brasiliano, ancora una volta rimasto in panchina a osservare, senza riuscire a dare una svolta concreta alla gara.
Contro il Lipsia in dieci uomini, l’allenatore aveva chiesto ai suoi di rimanere alti e continuare a pressare, sbracciandosi e agitandosi per 90 minuti. Oggi, come in tutte le ultime uscite, l’allenatore ex Bologna si limita ad annuire a braccia conserte.
La Juventus e il suo timoniere hanno del tutto smarrito la rotta.