Torino-Fiorentina finisce 0-1 grazie alla rete di Moise Kean. Altro successo per i Viola che continuano a sognare.

Altri 3 punti fondamentali per la Fiorentina, che a Torino batte i granata per 0-1. Decisivo ancora una volta Moise Kean, che dopo un’annata complicatissima con la Juventus ha già raggiunto quota 8 gol in questa stagione.

Successo di misura per la squadra di Palladino, che nonostante l’assenza di Gudmundsson, vince una gara importantissima.

3 punti nelle prime 4 gare di campionato e un’avvio in salita avevano gettato i primi dubbi sul progetto Viola. Tuttavia dopo gli acquisti nelle ultime gare di mercato, la squadra ha cambiato totalmente marcia. 19 punti in 7 gare di campionato.

2 gol rifilati al Milan, 6 al Lecce e la settimana dopo 5 alla Roma, il tutto senza il proprio numero 10. 4° posto momentaneo in classifica, a soli 3 punti dal Napoli capolista.

L’ex allenatore del Monza ha ereditato quanto di buono fatto da Vincenzo Italiano e ha aggiunto del suo, rendendo la Fiorentina una squadra ostica per chiunque.

I dati parlano di una squadra in grandissima forma. La squadra di Raffaele Palladino infatti è terza in Serie A per expected goals prodotti: 12, 34 ricavandone un totale di 20.

Anche da un punto di vista difensivo le statistiche parlano di una squadra solida, contrariamente alla passata stagione. Fino a questo momento infatti la Fiorentina è sesta per expected goals subiti, 7,44 incassandone un totale di 9, escludendo i rigori.

Aspetto molto interessante riguarda la pericolosità dei tiri concessi. La Viola infatti è terza, dietro soltanto a Napoli e Juventus.

Come sono cambiati i Viola con Palladino

La Fiorentina la scorsa stagione era una squadra totalmente diversa nella fase di non possesso. Con l’attuale tecnico del Bologna infatti, la Viola pressava altissimo, lasciandosi però esposta ad errori che facilitavano le ripartenze avversarie.

Così, ad inizio campionato, Palladino aveva tentato di impostare il suo stile di gioco senza snaturare troppo quanto fatto dal suo predecessore. Questo fino alla partita contro il Milan.

Fino alla gara contro i rossoneri infatti la Fiorentina era 4° in serie per azioni palla al piede concesse agli avversari. Nelle partite contro Milan, Lecce e Roma invece questo aspetto è totalmente cambiato.

Negli ultimi tre turni di Serie A, infatti i toscani concedono più azioni agli avversari. Il dato infatti si è alzato a 15,53, rispetto al 9,45 iniziale.

Allo stesso tempo si sono ridotte le pressioni esercitate nell’area avversaria, scese da 68, a 48,67. Le pressioni effettuate a tutto campo sono passate da 136,50 a 124,33.

Diminuita anche l’aggressività nella metà campo avversaria, con un minor numero di riaggressioni, 19,17 per 90 minuti nelle prime 7 giornate alle 15,33 delle ultime.

Si tratta di numeri che evidenziano una chiara tendenza. La Fiorentina tende a difendere a blocco più basso rispetto alle prime uscite stagionali e questo garantisce una maggiore solidità.

La squadra di Palladino in fase di non possesso si schiera con un 4-4-2, con le punte che vanno a schermare la prima fase di costruzione del centrocampo avversario, ma senza marcare a uomo, bensì attaccando lo spazio.

Dopo una prima fase di adattamento adesso la Fiorentina sta iniziando ad assimilare i dettami del nuovo allenatore, capace di mutare i suoi principi a seconda delle esigenze della squadra.

Il campione è ancora troppo ristretto per dire se sarà la svolta della stagione Viola, ma i segnali sono incoraggianti. La Fiorentina si è presa la zona Champions, e non ha nessuna intenzione di lasciarla.