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Solidità e controllo, il Napoli passa a Torino: la decide McTominay

Solidità, vince il Napoli

In una gara intensa e combattuta da entrambe le parti, con molta solidità i ragazzi di Conte passano all’Olimpico Grande Torino.

La lezione che, al termine di novanta minuti combattutissimi e di buon livello, è possibile trarre dalla gara disputata questo pomeriggio a Torino, gremito nonostante le proteste societarie, riguarda un preciso aspetto che permette al Napoli di essere, ad oggi, primo in classifica.

La caratteristica in questione, la quale a volte può passare inosservata a causa della sua poca spettacolarità, è una dote che manca a moltissime squadre divertenti e frizzanti dal punto di vista del gioco, le quali, però, ne sentono la mancanza al momento di chiudere la contesa.

Infatti, la solidità è sicuramente una delle qualità che, alla fine di una manifestazione lunga ed estenuante come un campionato di Serie A, risulta essere maggiormente importante, visto che, nell’arco delle trentotto partite, sono varie le gare simili a quella odierna, dove si deve essere capaci non solo di divertire, ma di sapersi difendere al momento del bisogno.

E’ questa, dunque, la grande dote del Napoli di Antonio Conte, il quale, nonostante una qualità tecnica invidiabile e superiore a quella di molte delle rose rivali, non ha mai paura di indossare l’elmetto da operaio e di sporcarsi le mani, compattandosi e sventando qualsiasi minaccia.

Senza questa qualità, è abbastanza sicuro che quest’oggi, nel Golfo, gli azzurri non avrebbero certo riportato i tre punti, se è vero che il Toro, al netto delle sue carenze, non ha avuto un atteggiamento arrendevole e, anzi, ha tentato in tutti i modi di controbattere alla superiorità campana.

Non era scontato, dunque, vincere anche oggi e, proprio per questo, si devono fare i complimenti ai partenopei, capaci, nonostante gli assalti delle dirette inseguitrici, di mantenere anche per questo turno la testa della graduatoria.

Solidità e controllo

Che l’Olimpico Grande Torino potesse rappresentare un pericoloso campo minato, il Napoli, aldilà della prolungata polemica dei tifosi granata nei confronti del presidente Cairo, sembrava averlo compreso fin da subito, come era possibile evincere dal suo atteggiamento piuttosto guardingo.

Già dopo pochi minuti, infatti, Sanabria aveva rischiato di sbloccare la gara, su un bel cross dalla trequarti campo di Vojvoda, bravo a sfruttare l’indecisione di Di Lorenzo e Anguissa nel chiuderlo da quella parte del campo.

Con molta calma, dunque, gli azzurri hanno iniziato a far girare il pallone, attenti a non sbilanciarsi eccessivamente lasciando il fianco ai contropiedi granata e sfruttando l’uno contro uno sulla sinistra di Kvara con Pedersen, messo a dura prova dai dribbling del georgiano.

Proprio quest’ultimo, dopo aver servito Lukaku al centro dell’area, è riuscito a regalare a McTominay, accorrente dalla metacampo, un bel pallone da infilare alle spalle dell’incolpevole Milinkovic’-Savic’, già resosi protagonista in alcune occasioni.

Il Toro, però, dal canto suo, non ha accennato a mollare la presa e, alla fine del primo tempo, si è fermato ad una goffa caduta di Coco quasi sulla linea di porta, la quale ha precluso ai torinesi la gioia del pareggio.

Al rientro in campo, dunque, ci si aspettava un Torino arrembante, voglioso di recuperare lo svantaggio, ma, nonostante i granata fossero realmente scesi in campo con queste intenzioni, i partenopei, con grande solidità, li hanno disinnescati completamente, controllando a piacimento la partita.

Gli uomini di Vanoli, infatti, nonostante una serie di cambi adoperati per rendere più offensiva la squadra, non hanno creato nessuna occasione pericolosa nella seconda frazione, rischiando, invece, di subire in contropiede e da calcio d’angolo le iniziative degli azzurri, sempre spietati in transizione.

Un Napoli “artificiere”, dunque, capace di sventare la potenza offensiva dell’ordigno granata.

McTominay e Anguissa infaticabili, Vanja eroico

Quando si esaltano la solidità e la compattezza di una squadra, nella maggior parte dei casi è abbastanza complicato non andare ad individuare nei suoi centrocampisti i migliori calciatori della contesa.

La gara di oggi, dunque, non poteva fare eccezione, anche grazie al fatto che la rete decisiva è stata realizzata proprio da uno dei tre infaticabili centrocampisti napoletani, i quali hanno avuto un ruolo fondamentale nel fungere da diga in mediana.

In costante inferiorità numerica in mezzo al terreno di gioco, infatti, McTominay, Lobotka ed Anguissa hanno esercitato alla perfezione il ruolo di frangiflutti, spezzando le confusionarie manovre torinesi, spesso animate più dal cuore che dalla logica.

In fase offensiva, poi, il terzetto del Napoli si è reso spesso pericoloso per la porta difesa da Vanja Milinkovic’-Savic’, il quale ha dovuto compiere una serie di interventi miracolosi per tenere la rabberciata barca del Toro a galla.

Il fratello del “Sergente”, infatti, è risultato decisivo in più di un’occasione deviando dei palloni che sembravano destinati a finire alle sue spalle, come quello colpito di tacco da Lukaku da distanza ravvicinatissima.

Aldilà del risultato e della rete subita, dunque, l’MVP di Torino-Napoli è probabilmente lui, perfetta summa dei valori granata, secondo i quali qualsiasi vittoria sarà sempre meno importante della stoica tenacia con la quale si disputeranno le partite.

Chapeau, Vanja.

Foto: instagram SSC Napoli.

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