Le società di Serie A hanno investito molto su calciatori da piazzare in mediana: chi lo avrà fatto meglio?

“Forse in amore le rose non si usano più!” cantava Massimo Ranieri nel 1970, riferendosi ad un tentativo di approccio non troppo riuscito nei confronti della sua amata.

Nel 2024, probabilmente, è quello che, se potessero, canterebbero anche i direttori sportivi e i presidenti delle squadre di Serie A, che, per acquistare nuovi centrocampisti, quest’estate hanno dovuto spendere molto del loro budget.

Per conquistare i calciatori non bastano più le rose, ossia il corteggiamento romantico e l’appeal che un grande squadra può esercitare, ma serve qualcosa di più.

Mai come quest’estate, dunque, le società hanno compreso il messaggio e non hanno badato a spese per andare ad irrobustire il proprio reparto mediano, il quale, in molte squadre, andava rinforzato pesantemente.

Non tutte, ovviamente, le compagini del nostro campionato hanno deciso di puntare a rendere più forte il proprio centrocampo, che, a detta del loro staff, andava bene così, senza bisogno di alcun ingaggio aggiuntivo.

E’ il caso dell’Inter, che ha confermato in toto il proprio reparto, dando ampissima fiducia a Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, i quali, durante la scorsa cavalcata scudetto, hanno dimostrato di essere i migliori del campionato.

A Marotta, di conseguenza, è bastato andare a rinforzare la panchina, acquisendo a parametro zero dal Napoli Piotr Zielinski, che ha accettato di buon grado il ruolo di riserva di lusso, nonostante gli anni ruggenti nel Golfo.

Quello dei nerazzurri, però, è un caso isolato, visto che molte delle restanti squadre hanno messo pesantemente mano al portafoglio per rinfoltire la propria mediana, nella speranza che gli investimenti possano fruttare durante tutto il corso della stagione.

Come hanno investito le squadre di Serie A

Il fattore che spesso causa la sconfitta delle squadre italiane nelle competizioni UEFA, specialmente contro compagini provenienti dalla Premier League o dalla Bundesliga, è la differenza di ritmo che c’è fra le due compagini.

Le partite di Serie A, infatti si giocano a velocità molto inferiori rispetto alle sfide che vengono disputate in Inghilterra o in Germania e ciò si deve alle differenti fisicità che ci sono nei vari campionati.

I centrocampisti che militano nel nostro campionato non hanno, mediamente, la stessa vigoria fisica di quelli che militano nelle altre competizioni estere, nelle quali dominano in lungo e in largo.

Per accorciare il gap che esiste, dunque, i ds di numerose squadre italiane hanno deciso, quest’estate, di puntare su questo tipo di centrocampisti, ossia degli incontristi fisicamente mostruosi, capaci anche, in molti casi, di impostare e di rendersi pericolosi in attacco.

Ecco spiegate, dunque, le scelte di Roma, Milan e Napoli, le quali, investendo su profili come Konè, Fofana o McTominay, hanno scelto di rafforzare da quel punto di vista il proprio centrocampo.

Anche la Lazio, dal canto suo, ha optato per la stessa linea, andando ad acquistare un calciatore molto forte fisicamente come Dele-Bashiru, il quale, nelle prime giornate, si è subito fatto notare proprio per la sua prestanza atletica.

Diversa, invece, la valutazione compiuta da Fiorentina e Atalanta, le quali hanno deciso di continuare ad affidarsi a dei prototipi di centrocampisti meno fisici e più tecnici, quali i vari Colpani, Richardson, Samardzic’, Zaniolo e Brescianini.

Nonostante tutti i nomi citati siano indubbiamente dei buoni colpi, tutti funzionali alle rispettive squadre, una delle compagini di Serie A, a questo giro, ha sbaragliato tutte le rivali, costruendo un centrocampo titanico.

Il fascino della Vecchia Signora ha stravinto

Dopo le ultime deludenti annate, alla Continassa erano certi che occorresse un rinnovamento, sia a livello di staff che a livello di giocatori, ma, probabilmente, nemmeno loro, i capoccia juventini, si aspettavano di ritrovarsi una squadra così più forte di quella dello scorso anno.

Il merito, in questo caso, è sicuramente di due figure ben precise, da ritrovarsi nelle persone di Thiago Motta e Cristiano Giuntoli.

Se al primo, arrivato a giugno, va dato il merito di aver ridato entusiasmo ed idee fresche ad un ambiente che sembrava averle smarrite, al secondo va indubbiamente dato atto di aver portato a termine un calciomercato spaziale.

L’ex dirigente del Napoli, con cui si è laureato campione d’Italia nel 2023, ha portato a Torino tutti i calciatori richiesti dal proprio tecnico, riuscendo a districarsi in un mare di trattative complicate da imbastire.

I colpi di Gonzalez, Conceiçao e Cabal sono tutti di pregevolissima fattura, ma è in mezzo al campo che il dirigente toscano ha fatto del suo meglio: Koopmeiners, Thuram e Douglas Luiz sono sbarcati a Torino, pronti per costituire un centrocampo corazzato.

Ci sono voluti, ovviamente, molti milioni per riuscire a completare quest‘opera, ma, se il buongiorno si vede dal mattino, i segnali sono davvero ottimi.

Anche in una partita non brillante come quella di ieri sera contro la Roma, infatti, non appena l’olandese e il brasiliano sono entrati, i centrocampisti giallorossi non sono più riusciti ad imporsi, lasciando il controllo del gioco ai bianconeri.

Un avvertimento evidente e spaventoso riguardo a quale trattamento potrà riservare il reparto mediano della Juventus alle altre squadre nei prossimi mesi, durante i quali la Vecchia Signora ha intenzione di tornare ad essere la Regina d’Italia, forte dei suoi corazzieri d’assalto.