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Serie A, inizia il tormentone: gli indisponibili per la seconda giornata

Serie A, ci sono già numerosi infortuni

Nonostante sia passata una sola giornata, la Serie A si trova già di fronte ad un numero sostanzioso di infortunati.

Ogni annata sportiva, nonostante presenti sempre delle novità, ha sempre dei ponti abbastanza evidenti con il passato, delle situazioni che si ripresentano tutte le volte.

Nei decenni precedenti, uno dei grandi classici delle stagioni sportive era rappresentato dalle “bandiere”, ossia da quei calciatori che sposavano per tutta la loro carriera la maglia della stessa squadra, resistendo anche a cifre molto onerose pur di rimanere lì.

Totti, Buffon, Maldini, Pellissier e Zanetti sono stati gli ultimi di una lunga serie di capitani e giocatori leggendari, che hanno scritto la storia dei rispettivi club.

Questo fenomeno, però, è in forte via d’estinzione, visto che il mercato e le scelte dei club sono condizionate dai milioni delle varie proprietà, le quali riescono, tramite la propria ricchezza, a prevalere.

Al posto di questo grande classico delle stagioni calcistiche, però, ne è arrivato uno che è il frutto di una programmazione scellerata, di un’irrefrenabile voglia di aumentare esponenzialmente il numero di partite per stagione, portando i calciatori allo stremo.

Se avete letto il titolo di questo articolo, saprete già di cosa stia parlando, ma anche se non lo aveste fatto, basterebbe aver seguito gli ultimi campionati di Serie A per essersi accorti che i calciatori si fanno male sempre più frequentemente, condizionando il rendimento delle rispettive squadre.

Chi salterà la seconda giornata di Serie A

Il fenomeno degli indisponibili, al momento, sembra aver colpito tutte le squadre del nostro campionato, le quali, chi per breve tempo e chi, invece, a lungo, non potranno disporre di alcuni loro calciatori.

L’unica squadra, al momento, che non sembra avere alcun giocatore indisponibile (udite, udite) è la Roma, la quale, in aperta controtendenza con le ultime sfortunatissime stagioni, ad oggi non ha ancora nemmeno un infortunato.

L’opposto della compagine di De Rossi, invece, è l’Atalanta, che, dopo la rotture del crociato di Scalvini e Scamacca, sembra essere destinata a dover fare a meno di Toloi, Kolasinac e Zaniolo, tutti e tre in forte dubbio per la sfida contro il Toro.

Assai sfortunata, inoltre, è il Bologna, che per la prossima giornata avrà, nel novero degli infortunati, ben sette giocatori, fra i quali nomi importanti come Aebischer e Lucumì, oltre al lungodegente Ferguson.

Anche in casa della Vecchia Signora, che ieri ha stravinto la prima sfida stagionale contro il neopromosso Como, ci si lecca le ferite, visto che Thuram ha riportato un fastidio muscolare, il quale potrebbe costringerlo a saltare la prossima giornata.

Thiago Motta, poi, dovrà probabilmente fare a meno di un altro protagonista della gara di ieri, visto che Weah starà fuori fino a dopo la sosta di metà settembre, costringendo l’italo-brasiliano a sperimentare delle nuove soluzioni sulla fascia.

Ultima, ma non per ordine di importanza, è il Milan, il quale, dopoché sabato ha solo pregustato l’apporto importantissimo che Morata è in grado di fornire, sarà costretto a privarsene per la prossima giornata, a causa di una fastidiosa lesione muscolare

Basterà, però, un po’ di siesta e Alvaro potrà tornare a ballare nella sua amata di rigore il flamenco.

Non si può continuare così

Nell’immaginario comune, i calciatori sono dei giovani ragazzi strapagati per non fare nulla, capaci solo di tirare calci ad un pallone per due ore al giorno, prima di andare a riposarsi nelle loro bellissime e lussuose ville.

Dei veri sfaticati, gente che ruba lo stipendio enorme che percepisce.

La verità è abbastanza diversa da questo stereotipo, il quale ormai circola da anni e ha necessariamente fatto il suo tempo.

Se è corretto, a mio avviso, affermare che i salari dei calciatori sono cresciuti troppo e rischiano di danneggiare il mondo del calcio e della Serie A, dall’altra non si può non ammettere che da stagioni a questa parte i giocatori sono costretti ad un vero tour de force.

In particolare, dalla stagione 2019-2020, quella segnata dal Coronavirus, i calciatori non si sono più realmente fermati, fra due Europei, un Mondiale, Olimpiadi e Nations League, alle quali devono sommarsi i campionati nazionali e le coppe europee, le quali stanno aumentando il numero delle proprie partite.

Dalla prossima annata, poi, le migliori squadre del mondo parteciperanno anche al Mondiale per Club, l’ennesima competizione ingrandita dalla Fifa per aumentare gli introiti provenienti dai diritti televisivi.

A mio modestissimo parere, quella che si sta consumando è un’enorme follia, destinata a danneggiare l’intero mondo del calcio, il quale, ogni stagione, vede le proprie squadre private di giocatori fondamentali, infortunati a causa dell’eccessivo impiego.

La parola “carneficina” è esagerata e fuori luogo, ma “stillicidio”, forse, non è troppo lontana dalla realtà.

I vertici della FIFA devono iniziare ad ascoltare le esigenti dei club d’Europa e del mondo, cercando di capire come ovviare a questa problematica, che rischia di rovinare stagioni intere.

Una cosa è certa: non si può assolutamente andare avanti in questa maniera.

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