Centrocampisti di mestiere, entrambi francesi classe 2001, la Serie A sta conoscendo due grandi prospetti: Koné e Thuram a confronto
Roma e Juve made in France: Koné e Thuram già imponenti
Nella scorsa sessione d calciomercato estiva Roma e Juventus hanno deciso di puntare entrambe su due prospetti francesi per puntellare il proprio reparto di centrocampo, acquistando rispettivamente Manu Koné e Khéphren Thuram.
Provenienti il primo dalla Bundeslinga e il secondo dalla Ligue 1, i due classe 2001 sono atterati in Italia portandosi dietro grandi aspettative e un bagaglio tecnico-tattico degno di due talenti in rampa di lancio.
Bianconeri e giallorossi si aspettano un grande exploit nel corso della stagione da parte dei due francesi che, però, hanno dimostrato di poter essere decisivi già da questo momento.
Hanno polverizzato il periodo di adattamento al nuovo campionato riducendolo praticamente a poche settimane e adesso la Lupa e la Vecchia Signora cominciano a vedere i risultati di due grani operazioni di mercato costate solo 20 milioni (circa), cifra irrisoria se si pensa alle cifre attuali nel mondo del calcio.
Koné mastino coraggioso, Khéphren colosso elegante
A primo impatto i due centrocampisti 2001 possono sembrare uno la copia dell’altro, per caratteristiche fisiche, tecniche modo di stare in campo e… accapigliatura.
Entrambi imponenti sotto il piano atletico e strutturale, impiegati quasi sempre come mediani nel 4-2-3-1 delle formazioni bianconere e giallorosse nel corso di questa stagione.
In realtà, però, osservando nel dettaglio l’approccio ai match e il modo di stare in campo dei due si puo’ notare come siano due calciatori dalle caratteristiche differenti.
Sicuramente molto simili in fase di interdizione e recupero del possesso dove Koné spicca particolarmente ma anche devastanti nello strappo palla al piede, peculiarità in cui è invece Khéphren ad emergere maggiormente.
Thuram è più abile nel gioco nello stretto e nonostante la grande prestanza fisica riesce spesso a liberarsi con qualità nei piccoli spazi, l’autogol che causa ai danni di Okoye contro l’Undinese nasce proprio da un dribbling nel breve del francese.
Koné dall’altra parte è molto più mediano di Khéphren che invece calpesta zolle più offensive, Manu è il pilastro davanti alla difesa giallorossa e difensivamente si dimostra sempre un avversario insormontabile per chi prova a superarlo.