La Juve di Thiago Motta quanto cambia rispetto a quella guidata da Massimiliano Allegri? Scopriamolo, analizzando in termini di tattica, formazioni e filosofia.
Stili a confronto: la Juventus di Motta contro quella di Allegri
Due epoche, due filosofie di gioco e due volti diversi della Juventus: da una parte la Juve di Thiago Motta, dall’altra quella di Massimiliano Allegri.
Un confronto tra due allenatori che hanno interpretato il calcio in modo differente, mettendo in campo strategie e formazioni che riflettono la loro personale visione del gioco.
In questo articolo, esploriamo le principali differenze tattiche e i protagonisti che hanno definito le rispettive squadre bianconere.
Novità contro “Novità obsoleta“, La Juventus di Thiago Motta e quella di Massimiliano Allegri incarnano due filosofie di gioco opposte. Motta privilegia un calcio basato sul possesso palla e sulla costruzione dal basso, con un baricentro alto e movimenti fluidi tra i reparti.
La sua Juve è più dinamica, con moduli come il 4-3-3 o il 4-2-3-1, e una predilezione per giovani talenti e ali rapide che attaccano costantemente, un esempio ne sono Mbangula e Savona, due giovanissimi che contro il Como hanno fatto faville, rispettivamente un gol e assist.
La Juventus di Allegri è nota per il pragmatismo tattico e una solida organizzazione difensiva. Allegri adotta moduli flessibili come il 4-4-2 o il 3-5-2, adattando la squadra in base agli avversari e ai momenti della partita.
Ciò significa catenaccio alla italiana? Non proprio, Allegri è diventato una novità quando vinse 5 scudetti di fila proprio perché alternava alla sua solidità difensiva le ripartenze per colpire gli avversari.
La sua Juventus si fonda su un centrocampo equilibrato e una difesa compatta, costruita intorno a giocatori esperti e tatticamente versatili come Locatelli, in grado di proteggere la retroguardia e favorire rapide transizioni.
Formazioni a confronto
Non si può mettere a confronto una Juventus che ha segnato la storia vincendo, sotto la guida di Allegri, 5 scudetti consecutivi e 9 in totale, con quella di oggi. Per questo motivo, confronteremo l’ultima Juventus di Allegri (2023-24) con quella attuale di Thiago Motta.
Andiamo a paragonare l’ultima Juventus di Allegri che ha vinto un big match: Juve-Lazio finita per 3 a 1 per i bianconeri, e l’ultimo big match vinto da Motta con la Juve: Juventus-Lipsia.
Allegri scende in campo con il più classico dei 3-5-2, in porta Szczesny; la cerniera difensiva è composta da Bremer, Danilo e Gatti; più avanti Locatelli, Mckennie, Rabiot, Kostic e Miretti; in avanti la coppia Vlahovic-Chiesa.
Motta per la sfida in Champions League invece decide di utilizzare il 4-2-3-1. In porta Di Gregorio; la difesa è formata da Savona, Cambiaso, Kalulu e Bremer; a centrocampo/trequarti Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz; più avanti unica punta Vlahovic.
Una sessione di mercato e la Juventus di Allegri è solo un lontano ricordo. 20 cessioni e uno svincolato (Rabiot), 7 nuovi innesti che fanno spendere alla Juventus 160 milioni di euro in una sola finestra di mercato.
Analizziamo:
In porta, Thiago Motta apporta una rivoluzione: fuori Szczesny e dentro Di Gregorio. La difesa subisce un profondo restyling, mantenendo solo Bremer tra i titolari. A completare il reparto arrivano Kalulu dal Milan e Savona dalla Next Gen, mentre Cambiaso guadagna il posto da titolare.
A centrocampo, il giovane Yildiz, lanciato da Allegri, diventa una pedina fondamentale e indossa il numero 10 della Juventus, pronto a prendersi la scena. Al suo fianco troviamo “Mr 55 milioni” Teun Koopmeiners e Nico Gonzalez.
Rabiot e Kostic sono fuori squadra, mentre Miretti è stato relegato alla panchina insieme a McKennie, riscoperto super-sub. In attacco, Vlahovic resta il perno della squadra, mentre Chiesa è stato ceduto al Liverpool dopo aver richiesto un ingaggio troppo elevato per il rinnovo.
Per il momento una scommessa vinta visto che il classe 97 ha giocato solo una partita e non è titolare nell’Liverpool di Arne Slot.
Una Juventus che cambia faccia. Quella apportata da Thiago Motta e la società è una vera e propria rivoluzione, un cambio di direzione orientato a riportare il club sulla strada delle vittorie, dopo anni difficili.
La Juventus sotto la guida di Thiago Motta si presenta rinnovata, abbraccia un calcio più offensivo e dinamico rispetto a quello di Allegri. Con un mix di giovani talenti e strategie moderne, Motta cerca di riportare il club ai vertici del calcio italiano
La sfida ora è quella di consolidare questo nuovo approccio e dimostrare che la Juve può tornare a vincere con uno stile rinnovato.
Filosofie diverse, gioco diverso, allenatore diverso, ciò che rimane sono la maglia, la passione, i colori e il tifo. Potranno cambiare i giocatori e gli allenatori ma la piazza della Juventus sarà sempre pronta a supportare la squadra e questo è tutto ciò di cui ha bisogno una società così grande.
Foto: Instagram @speziacalcio.