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Serie A, formazioni a confronto: Juve di Cardiff VS Juve di Berlino

confronto tra le due juve in finale di champions

Storia del calcio: Italia VS Spagna. Confronto delle due Juventus che si scontrarono con Barca e Real nel 2015 e 2017 in finale di Champion’s.

Le due finali

Il 6 giuno 2015 e il 3 giugno 2017 la Juventus di Allegri disputò due finali di Champion’s. La prima contro il Barcellona di Luis Enrique, la seconda contro il Real Madrid di Zidane.

Quelli erano gli anni in cui la Juventus era assoluta dominatrice in Serie A, e non è un caso che i bianconeri arrivarono a disputarsi la finale più ambita in un cosi stretto frangente temporale.

Entrambe le partite però raccontano il medesimo nefasto esito. Due pesanti sconfitte che hanno, purtroppo, lasciato un segno indelebile nella storia bianconera.

Due sconfitte che però, col senno di poi, si possono anche comprendere, e perdonare, dato che arrivarono contro due delle squadre universalmente riconosciute come tra le più forti della storia in assoluto.

La prima sconfitta fu esito della sfida contro il Barcellona, all’epoca famoso per il tridente MSN. L’attacco blaugrana infatti era composto da Messi, Suarez e Neymar, che insieme vinsero tutto quello che si poteva vincere e infranti record su record.

Inoltre la squadra di Luis Enrique vantava ancora leggende del calcio del calibro di Iniesta, Busquets, Piqué e Dani Alves.

Due anni dopo invece i bianconeri dovettero fare i conti con un’altra delle più grandi squadre della storia, ovvero il Real Madrid di Cristiano Ronaldo e Benzema.

Anche le merengues dal canto loro vantavano in squadra mostri sacri come Modric, Kroos, Marcelo, Ramos e Carvajal.

Dinnanzi a tali organici la Juve non poté far altro che arrendersi, e le sconfitte arrivarono più o meno allo stesso modo.

Gli spagnoli segnarono per primi in entrambe le partite, ed entrambe le volte i bianconeri agguantarono il risultato.

Dopo il pareggio però a nulla servirono gli sforzi juventini, dato che Suarez e Neymar conclusero il lavoro la prima volta, per pensarci poi in seconda battuta Casemiro, Ronaldo e Asensio.

La Juventus passò certamente alla storia, forse più negativamente che positivamente ma nulla toglie che i bianconeri fecero un qualcosa di assolutamente rilevante.

Confronto tra le due Juventus

Le due Juventus che scesero in campo in quelle finali furono due squadre radicalmente diverse, non solo negli uomini.

In panchina si trovava Allegri in entrambe le occasioni, ma gli unici giocatori ad aver disputato entrambe le gare furono Buffon, Barzagli e Bonucci.

Per il resto le formazioni risultarono molto diverse.

Nel 2015 i bianconeri avevano in campo con un 4-3-1-2 interpretato da:

Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Morata.

Nel 2017 invece Allegri schierò un 3-4-1-2 composto da:

Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Pjanic, Khedira, Alex Sandro; Dybala; Higuain, Mandzukic.

Come dicevamo, le diverse finali videro due Juventus profondamente diverse a giocarsi la coppa.

Questo radicale cambiamento di faccia in cosi poco tempo è stato storicamente un po’ un caso, perché non ha permesso di fare un vero e proprio confronto tra le due partite.

Di certo si può dire che entrambe le volte la Juventus ha potuto vantare anche lei stesa due squadre di assoluto spessore, con due formazioni composte da storici campioni.

Campioni, certo, ma non a livello delle avversarie.

E questo è un primo tema. Il motivo per cui il decennio degli anni ’10 vide in Europa il dominio assoluto delle superpotenze spagnole fu il loro basarsi su una spina dorsale solida e inviolabile, cambiando di volta in volta pochi pezzi e lanciando i giovani.

Dunque una prima domanda verte su quale senso possa avere avuto per la Juve cambiare in modo cosi drastico.

Ma non solo gli interpreti, anche gli schemi cambiarono profondamente, nonostante l’allenatore fosse il medesimo.

Dunque viene da chiedersi quale fosse la vera idea di calcio di Allegri.

Questi e molti altri dubbi sono destinati a restare irrisolti.

Quel che è certo è che entrambe le volte la Juventus poté fare affidamento a squadre certamente di primo livello e capaci di giocare a calcio, o non avrebbero raggiunto i risultati ottenuti.

Quando ci si scontra con squadre come Barca e Real però il confronto risulta poco bonario.

E’ quando ci si scontra con queste realtà infatti che vengono alla luce le lacune principali.

Le differenze con le spagnole

La Juventus ha potuto vantare in entrambe le occasioni certamente rose di primo livello.

E nonostante le spagnole avessero in squadra leggende come Messi e Ronaldo, non è la composizione delle squadre ciò che può aver impedito la vittoria della coppa.

Certo, quando in squadra si hanno fenomeni del genere la bilancia può pendere un po’ più a proprio favore, ma, per quanto possano i fenomeni aumentare le probabilità di vittoria, il calcio insegna che non si vince con solo gli uomini.

Barca e Real contavano su squadre ben costruite per durare sul lungo, lunghissimo, periodo, con una filosofia di gioco e di calcio costante e di un certo tipo caratterizzante non di quelle squadre specifiche, ma dei club stessi.

Il confronto con le spagnole dunque è perso in partenza non tanto per gli uomini appunto, ma per tutto ciò che contorna quelle squadre.

Il confronto tra le due Juventus che hanno disputato le finali invece ci lascia pochi dati a causa della profonda differenza che ha caratterizzato quelle squadre.

Si può solo riconoscere l’ottimo livello delle formazioni, e anche la bravura della società nel fare cambiamenti di cotanta qualità in così poco tempo.

Per vincere in Europa però serve quel qualcosa in più.

Serve la programmazione, la longevità della squadra, l’esperienza, il lavoro comune in ottica di un risultato di tale rilievo, senza fretta e soprattutto sviluppando una certa filosofia di calcio con la quale la Serie A va poco d’accordo.

Foto Instagram: @gianluigibuffon

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