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Serie A, dieci calciatori sconosciuti che diventeranno fortissimi

Serie A 2024-25, chi saranno i prossimi campioni sconosciuti a sbocciare nel nostro campionato?

La Serie A è pronta ad accogliere la nuova generazione di campioni, ecco i 10 migliori sconosciuti che potrebbero sbocciare nei prossimi anni:

Alexis Sanchez, Thiago Silva, ma anche Pogba e Roberto Carlos, questi solo alcuni dei grandi campioni che, da completi sconosciuti, sono salpati dai porti della Serie A, per poi conquistare il mondo intero.

Il nostro campionato infatti, oltre ad aver ospitato alcune delle squadre più forti della storia, ha plasmato e lanciato migliaia di giovani fenomeni.

Anche ai giorni d’oggi, la prassi non sembra essere cambiata, e la nuova generazione sta scalpitando per poter dimostrare la propria forza, iniziando proprio dal suolo italico.

Proprio in questa finestra di mercato difatti, sono stati acquistati tanti prospetti sconosciuti, che, se gestiti al meglio dai propri club, potranno definitivamente sbocciare.

Non solo nuovi arrivi però, perché, di ritorno dai prestiti o in ascesa dalle giovanili, tanti altri ragazzi avranno la possibilità di mettersi in mostra.

Quali sono quindi i dieci migliori sconosciuti che, nei prossimi anni, potrebbero finalmente esplodere?

10. Naïm Byar, già pronto ad esordire?

Corsa, grinta e fiuto del goal, se cercate queste caratteristiche per il vostro centrocampo rivolgetevi a Naïm Byar, centrocampista franco-marocchino classe 2005.

Naïm è l’ennesimo talento nord-africano di quest’ultima generazione, e anche il Bologna, che la scorsa stagione l’ha strappato al Reims per un milione di euro, sembra essersene accorto.

Nato e cresciuto in Francia da genitori marocchini, dimostra fin da piccolo ottime qualità fisiche e aerobiche, e viene subito aggregato al settore giovanile del Reims, città che gli ha dato i natali.

Lì vi rimarrà fino al 2023, quando, cambierà anche nazionalità, passando dalla Francia U18 al Marocco U20.

Il primo anno nel bel paese è ottimo, 8 goal e 8 assist da mezz’ala in Primavera1, che gli varranno la chiamata in prima squadra.

Anche il nuovo tecnico Vincenzo Italiano sembra averlo notato, e lo schiera titolare nelle prime 3 amichevoli della nuova stagione.

Byar coglie l’occasione al volo, subito un goal e altre grandi prestazioni, che potrebbero facilitargli l’esordio in A.

9. Filip Marchwinski, un predestinato?

12 dicembre 2018, Filip Marchwinski, a soli 16 anni e 337 giorni, sta diventando uno dei più giovani esordienti del calcio polacco.

Indossa la maglia del Lech Poznan, e quel giorno segnerà anche la rete del 6 a 1, così si presenta uno dei più grandi talenti del distretto di Kaliningrad, da sempre ritenuto un predestinato.

Da quel giorno, il polacco classe 2002, giocherà altre 187 partite, partecipando a 46 azioni da goal e diventando una presenza fissa in nazionale.

Il suo talento è innegabile, e quest’estate viene notato da Pantaleo Corvino, che lo porta a Lecce sborsando 3 milioni di euro.

Filip è un trequartista con la facoltà di interpretare anche il ruolo di seconda punta o addirittura mezzala, è alto 187 centimetri e possiede una costituzione corporea longilinea.

E’ molto dotato tecnicamente, ottima conduzione di palla e buona visione, il suo tiro dalla distanza può essere molto pericoloso, come anche la finalizzazione, che tuttavia deve comunque essere migliorata.

Mostra un’ottima grinta e spesso va ad aggredire in pressing i difensori avversari, dovrebbe però affinare la propria abilità con il piede debole, che spesso non utilizza.

Occhio però all’adattamento al calcio Italiano, che se dovesse riuscire metterebbe in mano al Lecce un vero e proprio diamante.

8. Iker Bravo, un campione europeo in Serie A?

Con un blitz di mercato l’Udinese si è aggiudicato il centravanti titolare della Spagna Campione d’Europa.

No, non stiamo parlando di Alvaro Morata, che invece ha appena firmato con il Milan, bensì di Iker Bravo, che con la Spagna U19 si è laureato campione dell’europeo di categoria, vincendo anche il premio di MVP.

Classe 2005, inizia a giocare nei settore giovanile del Barcellona, per poi passare al Bayer Leverkusen, prima di una piccola parentesi con il Real Madrid.

Di ruolo centravanti, ma all’occorrenza seconda punta o ala sinistra, Iker Bravo potrebbe risultare fondamentale nell’Udinese di mister Runjaic.

E’ dotato di piedi molto educati, che abbina ad una buona capacità di servire i compagni e inserimenti molto pericolosi.

Tende molto a pressare i difensori avversari, e spesso recupera palla in zona offensiva di campo, rendendosi veramente pericoloso.

Tutte queste caratteristiche però, lo ritraggono propriamente “bomber solitario”, potrebbe quindi trovare la sua vera vocazione proprio come seconda punta di sinistra nel 3-4-2-1 dei friulani.

7. Warren Bondo, per un posto da titolare:

Il settimo giocatore invece, di Serie A ne ha già assaggiata, Warren Bondo, che il 30 agosto 2022, all’età di 18 anni, debuttava in massima divisione contro la Roma di Mourinho.

Una carriera vissuta sempre sull’onda della precocità, già a 15 anni infatti, il franco-congolese, ha firmato il suo primo contratto da professionista col Nancy, strappando il record del club appartenuto a Platini.

Lascerà poi il club francese a parametro zero per unirsi al Monza, con Galliani che assestò l’ennesimo colpo del condor.

A gennaio 2023 poi, venne girato in prestito alla Reggina, con la quale però registrò solamente 3 presenze in Serie B.

Nella scorsa stagione però, Palladino gli ha concesso molti più minuti, 25 presenze delle quali 14 da titolare, segnando anche un goal e fornendo un assist.

Warren è un centrocampista molto aggressivo, con un’ottima precisione di passaggio, circa il 90% riusciti, e una buona capacità nel recuperare palloni.

Nonostante una fisicità non troppo sviluppata, 177 centimetri per 63 kg, regge molto bene il confronto fisico e riesce spesso a divincolarsi dalle situazioni più pericolose.

Grazie a tutte queste caratteristiche, Bondo potrebbe rappresentare una valida alternativa per Nesta, che potrebbe finalmente concedergli un posto al tavolo dei titolari.

6. Omari Forson, dalla Premier alla Serie A:

Omari Nathan Forson nasce a Londra da genitori ghanesi il 20 luglio 2004, precisamente ad Hammersmith, uno dei quartieri più popolati della capitale inglese.

Muove i suoi primi passi nel West Ham per poi passare al Tottenham e successivamente al Manchester United, guadagnandosi anche la convocazione con le varie under dell’Inghilterra.

L’esperienza di Omari con i Red Devils si concluderà nel 2024, a seguito della scadenza del suo contratto, dopo aver esordito e segnato proprio ad Old Trafford.

Firma poi un quadriennale con il Monza, e dalla prossima stagione rappresenterà una pedina importante nello scacchiere di Nesta.

L’ala sinistra inglese ha già dimostrato le proprie qualità in Brianza, trovando anche la via del goal in amichevole.

La sua velocità e forza fisica poi, potrebbero rivelarsi un’arma fondamentale contro le difese italiane, che faticherebbero molto a contenerlo.

La sua arma migliore però, rimane il suo splendido mancino a incrociare, che spesso ha mostrato di saper padroneggiare alla grande.

5. Fisayo Dele-Bashiru, l’arma giusta per Baroni?

Da un’ex United ad un ex City, ecco arrivare alla Lazio Fisayo Dele-Bashiru, nazionale nigeriano classe 2001, acquistato dal Hatayspor per 6 milioni complessivi.

Fisayo è il classico tuttofare, in grado di ricoprire quasi tutti i ruoli del centrocampo, dal centrale all’esterno, dal trequartista alla mezzala.

Nasce a Lagos, in Nigeria, per poi trasferirsi in Inghilterra ed intraprendere un percorso nelle giovanili del Manchester City, senza mai parò, riuscire ad esordire.

Passa poi in Turchia, al Hatayspor, dove trova finalmente spazio, mostrando le sue vere qualità e partecipando ad 11 azioni da goal.

Il classe 2001 basa gran parte del suo stile di gioco sulle proprie doti fisiche a dir poco impressionanti, 186 centimetri di altezza per 79 kg.

Una muscolatura molto importante, con un baricentro normolineo e gambe ipertrofiche, che gli consentono di raggiungere alte velocità.

Al suo arsenale poi, aggiunge una buona propensione ad inserirsi ed un tiro molto potente, che se combinate potrebbero condurlo spesso alla via del goal.

4. Vasilije Adzic,

«È la cosa più bella che sia capitata al calcio montenegrino negli ultimi 15 anni, dopo Stefan Jovetic».

Basterebbero soltanto queste parole, pronunciate dal direttore sportivo del Budcnost Podgorica, Andrija Delibasić, per descrivere Vasilije Adzic.

Trequartista ma all’evenienza anche ala, nasce nel 2006 in Montenegro, quando ancora formava uno stato unico con la Serbia.

Fin da piccolo mostra una grande affinità col pallone, e scala velocemente la parete del calcio giovanile, fino a giungere all’esordio nel calcio professionistico Montenegrino a soli 17 anni.

Non si limita al semplice traguardo, gioca sempre più, segna e fa assist, e nel gennaio di quest’anno viene notato dalla Juventus, che ne acquisisce il cartellino per soli 600 mila euro.

Rimane però al Podgorica per altri 6 mesi, e quando finalmente giunge a Torino tutto è cambiato, non c’è più Allegri, ora c’è Motta.

Poco importa, perché anche l’italo-brasiliano viene stregato dal giovanissimo talento, che viene pubblicamente elogiato dal tecnico.

Adzic, al netto di smentite ufficiali, giocherà la stagione 24/25, in Serie C, con la Next Gen, ma il passo per la prima squadra è breve e presto potremo già vederlo alle prese con la Serie A.

3. Zion Suzuki, il nuovo Benji Price?

E’ Il 21 agosto 1959, quando le isole Hawaii vengono ufficialmente annesse agli USA, diventando la porzione d’America più lontana dalla madrepatria.

Precisamente 42 anni dopo, sempre negli States, nasce il Giapponese Zion Suzuki, da madre nipponica e padre Ghanese.

Zion passerà, proprio come le Hawaii, la propria vita molto lontano dalla terra natale, si trasferisce infatti nel paese della madre, dove si innamora definitivamente del calcio.

Ricopre da subito il ruolo di portiere, visti anche gli mezzi fisici di cui dispone, e all’età di 20 anni passa dagli Urawa Reds, squadra della sua infanzia, al Saint-Truiden.

In Belgio esploderà definitivamente, guadagnandosi l’attenzione di tutta Europa ed un’offerta dal Manchester United, che però rifiuterà.

Quest’estate è quindi, passato al Parma, che per 7,5 milioni si aggiudica un portiere estremamente agile ed istintivo, sarà lui il nuovo Benji Price?

2. Lucas Da Cunha, renderà anche in Serie A?

Quando il Como è stato promosso in Serie A l’obiettivo era chiaro, creare un 11 competitivo già per la prima stagione.

Ecco quindi arrivare i vari Varane, Alex Moreno, Belotti, tutti i ruoli sono indiziati per cambiare interprete, tutti tranne uno, l’ala sinistra.

Quella posizione infatti è occupata da un franco-brasiliano, che per decisioni prese sembra essere un giocatore molto più esperto rispetto alla propria età.

Quel giocatore è Lucas Da Cunha, è solo un classe 2001, e quando il Como lo acquistava dal Nizza per mezzo milione non comprava semplicemente i 7 goal e 6 assist portati nella scorsa stagione.

Comprava la capacità di scelta, quasi più in favore dei compagni che di se stesso, comprava le finte, non certo sbalorditive, ma efficaci quanto basta per mandare fuori tempo l’avversario.

Comprava i tiri sotto sotto l’incrocio, che non riescono sempre, ma quando partono dal suo piede sinistro sembrano disegnati dal migliore degli artisti.

E come tutti gli artisti, anche Da Cunha commette delle sbavature, forse alcuni passaggi sbagliati, forse i pochi dribbling tentati.

E sempre agli artisti poi, può venire un blocco, si fa strada la la discontinuità, fondamentale però per mantenere quella creatività necessaria mettersi in mostra.

Quando il Como pagava mezzo milione al Nizza stava acquistando Lucas Da Cunha.

1. Thijs Dallinga, il bomber perfetto per Italiano?

Negli ultimi anni il ruolo dell’attaccante è cambiato e rimane in costante evoluzione, sempre più numeri 9 vengono attirati dal pallone e scendono perfino a centrocampo per smistare e dribblare.

Non è però il caso di Thijs Dallinga, nuovo calciatore del Bologna, che per 15 milioni lo preleva dal Tolosa.

Sulla carta, il classe 2000, è arrivato per sostituire il connazionale Zirkzee, ormai partito direzione Manchester, ma sul campo i due sono completamenti diversi.

Thijs infatti, a differenza del predecessore, tende ad occupare molto di più l’area di rigore, ad inserirsi alle spalle della difesa per poter colpire indisturbato.

Le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con il gioco del suo nuovo tecnico, Vincenzo Italiano, che tende a mettere spesso il proprio attaccante in condizione di segnare.

La Fiorentina infatti, negli anni ultimi 3 anni, è sta tra le squadre col più alto numero di azioni create e cross tentati, e Dallinga con questo gioco va a nozze.

Infatti grazie al proprio fiuto del goal, l’olandese, nelle due ultime sue esperienze, rispettivamente col già citato Tolosa e con l’Excelsior, in Olanda, ha totalizzato 73 reti in 130 partite.

Potrebbe quindi Italiano aver trovato il suo nuovo bomber? Sarà il campo, anzi, Thijs, a parlare.

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