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Serie A, da 0 a 10: il pagellone della quarta giornata

da 0 a 10 il pagellone di giornata

Finita la sosta delle nazionali è di nuovo Serie A, e con essa è ancora pagellone da 0 a 10 della quarta giornata appena svolta

Il rientro dalla sosta per la Nations League ha portato con sé risultati a sorpresa, che stanno a indicare un campionato non proprio scontato. Quasi imprevedibile.

A ridosso della prima di Champions League, e poi di Europa e Conference League, stiamo via via facendoci le idee sempre più chiare in merito squadre, giocatori e potenzialità. Qualità, caratteristiche e limiti emergono più nitidamente, per quanto comunque non si possano dare giudizi definitivi.

Ecco dunque il pagellone della quarta giornata da 0 a 10

0 – Pairetto in Monza-Inter

Ci risiamo. Ancora una volta. E’ minimo la seconda volta in 4 giornate che un arbitro lascia il segno, ma in negativo.

A questo giro il protagonista è Pairetto. Non solo nel complesso la sua gestione della gara pare confusa e incoerente nelle scelte, ma nel finale mette lo zampino su una chiara azione da gol.

Infatti al 94′ Pavard commette fallo su Dani Mota, ma la palla rimane al Monza, che con Pessina stava involandosi davanti la porta di Sommer.

Regola vuole che si applichi la situazione di vantaggio e vedere come si svolge l’azione, per poi eventualmente fare chiarezza col var. Non in casa Pairetto però.

Il fatto che fa scalpore è che inizialmente l’arbitro stava anche lasciando correre, ma appena Pessina si è trovato solo davanti a Sommer (nel giro di pochissimi secondi dal fallo) allora l’arbitro ha fischiato per dare il giallo al francese.

Un errore da macchia indelebile, che ha inevitabilmente condizionato finale di gara e punteggio.

1 – Venezia

Gli arancioneroverdi devono assolutamente dare una svolta a questo campionato. Queste prime giornate recitano 3 sconfitte e un pareggio, contro una Fiorentina che ancora non conosceva se stessa.

Non sono semplicemente i quattro gol subiti dal Milan a mettere in guardia, ma la prestazione in se’.

Il divario tecnico tra in giocatori si è rivelato notevole, e questo lo possiamo considerare normale.

Decisamente troppi gli errori singoli però commessi a ripetizione durante i 90 minuti. Due falli in area gravi che sono costati due rigori lampanti e un doppio fallo a metà campo da Nicolussi Caviglia che gli è valso l’espulsione gli episodi più eclatanti.

Da un allenatore come Di Francesco ci si aspettava un Venezia più spregiudicato e arrembante. Una squadra che gioca senza aver nulla da perdere.

Una squadra alla Zeman insomma, maestro proprio di Di Francesco.

2 – Parma

Malissimo il Parma nel posticipo di lunedì.

I ducali partono forti come hanno sempre mostrato fin qui, con un gioco verticale e veloce e portandosi in vantaggio di due reti nel primo tempo.

Tra fine primo tempo e inizio della ripresa poi va dato merito all’Udinese di avere iniziato a giocare con tutt’altro piglio. è infatti già dal 50′ minuto, con Lucca, che parte la rimonta bianconera, ultimata con una doppietta di Thauvin.

Meriti dell’Udinese certo, ma il Parma deve imparare a gestire o controllare i risultati di vantaggio con palleggi serrati e imposizione di ritmo di gioco sugli avversari, altrimenti questo è il rischio.

Nel complesso però, evviva le partite giocate cosi a viso aperto e ricche di gol.

3 – Roma da rimandare

Nella partita giocata a Marassi finalmente si sblocca Dovbyk, portando i giallorossi in vantaggio al 37′.

La prima vittoria in campionato per De Rossi però e ancora da rimandarsi.

A 30 secondi dalla fine una clamorosa disattenzione della difesa romanista porta al gol del pareggio, segnato da De Winter. Il Genoano svetta praticamente da solo ed è cosi stato libero di segnare.

De Rossi si era fatto espellere per proteste poco prima del pari rossoblù.

Roma che deve essere più concreta davanti (ha sprecato molte occasioni) ma anche concentrata dietro, perché non è la prima volta che capitano situazioni del genere.

4 – Juventus da rivedersi

Bocciata la Juventus al ritorno dalla sosta. Il pareggio contro la Roma pre sosta aveva già suscitato qualche timore, ma anche trattandosi della Roma non ci si è preoccupati più di tanto.

Del resto si può considerare un risultato giusto e normale un pareggio tra top team.

La gara con l’Empoli ha invece confermato il momento che più di difficoltà, potremmo chiamare di confusione.

Le prime uscite della Juve sono andate benissimo grazie alle prestazioni dei giocatori autoctoni bianconeri. I gol segnati infatti sono arrivati tutti da giocatori che fanno già parte della Juve da anni e giovani leve bianconere.

Contro l’Empoli invece sono stati inseriti da Thiago Motta i nuovi acquisti, che però non hanno inciso per niente. Qualche giocata singola a sprazzi non sono sufficienti per parlare di prestazioni positive.

In breve, questa Juve ancora non è al 100% di Thiago Motta ma ancora un po’ allegriana.

Serve ancora tempo per sentire davvero l’impronta di Thiago Motta e inserire al meglio tutti i grandi campioni acquistati in estate.

5 – Milan, niente giudizi affrettati

I quattro gol fatti non devono illudere. Specie se questi gol vengono segnati contro il Venezia, a San Siro, di cui due rigori.

Non è una partita per la quale si può parlare di Milan guarito. Vincere contro il Venezia era il minimo sindacale, e per come si era messo l’avvio della gara, è quasi un demerito che non sia finita 6-0.

Nonostante poi i limiti tecnici, varie volte i lagunari si sono affacciati alla porta di Maignan, arrivando addirittura al gol, annullato per intervento del var su Nicolussi Caviglia che aveva commesso un grave fallo a inizio azione.

Ancora una volta poi Fonseca ha cambiato le carte in tavola, schierando un inedito Reijnders in veste di trequartista, che però non ha inciso tanto quanto ci si potesse aspettare.

Vincere aiuta a vincere, certo, e questa partita può fare morale in vista dei prossimi impegni con Liverpool e Inter, veri banchi di prova per i rossoneri.

6 – Empoli, è una squadra da rispettare

E’ ottimo l’inizio dei toscani, ancora imbattuti e con sei punti messi a referto. D’Aversa e Sullo meritano molti elogi per la concentrazione del terzetto difensivo o per il dinamismo degli altri interpreti.

Il voto positivo però è dato più che alla partita, all’Empoli in quanto ambiente, in quanto progetto e in quanto società mai priva di visione.

Negli anni sono cambiati tecnici e interpreti sul terreno di gioco, ma l’identità è sempre stata costante.

Contro la Juventus è stata chiara voglia di non sentirsi comparsa, ma protagonista del nostro campionato.

Un gruppo tenace e battagliero, che però non disdegna delle trame apprezzabili anche dal punto di vista estetico.

La stagione è lunga, ma l’Empoli ha ancora una volta mostrato di che pasta è fatto e ancora molto può dare al campionato italiano.

7 – Monza

Bene il Monza. Piano piano il lavoro di Nesta darà i suoi frutti.

In molti parlerebbero più che altro di flop Inter. Non si possono considerare troppo affidabili analisi del genere, mancando i nerazzurri di elementi importantissimi come Calhanoglu, Barella e Bastoni, lasciati in panchina durante la trasferta a Monza.

I brianzoli invece sono stati bravi ad arginare i tentativi interisti e Turati è sempre stato presente sulle poche incursioni che i nerazzurri hanno portato a compimento.

Un super Dani Mota entrato dalla panchina stava per regalare un sogno ai brianzoli, ma l’Inter è pur sempre l’Inter e poco dopo pareggia grazie a Dumfries.

Nonostante questo Il Monza poteva comunque vincere se non si fosse messo di mezzo l’arbitro Pairetti, che ha fermato l’azione in solitaria di Pessina davanti Sommer.

8 – Poker del Napoli

Benissimo il Napoli che conferma invece l’ottimo trend. Dopo la prima giornata è tutto un altro Napoli quello visto fin qui.

Conte doveva sicuramente prender meglio le misure tattiche e umane coi suoi giocatori, e il suo lavoro sta decisamente portando in campo un Napoli esaltante ed esaltato.

Si potrebbe dire che l’avversario fosse modesto, ma il Cagliari in casa è sempre stato un fortino, e sarebbe una grave mancanza di rispetto nei confronti dei sardi declassificarli in questo modo.

Molte squadre anche di alta classifica si sono arenate in quel di Cagliari, e aver dominato la partita con quattro gol è un grandissimo merito del Napoli.

Bene Kvara che gioca divertendosi; Lukaku ripaga l’insistenza di Conte nell’averlo voluto in squadra a tutti i costi; ottimo Buongiorno che si è già sbloccato di testa.

9 – Atalanta-Fiorentina, partita da Premier

Sempre bello vedere partite combattute e ricche di gol come è stata quella tra Atalanta e Fiorentina.

Un gol dopo l’altro, tra due squadre che possono vantarsi di due reparti d’attacco tecnici e di livello.

Molto è stato l’equilibrio in campo, ma la bilancia è pesa leggermente di più nei confronti dell’Atalanta grazie a un magistrale Lookman.

Il figliol prodigo, dopo il votaccio ricevuto a inizio campionato per la questione riguardo un possibile interesse del PSG, torna in campo e fa bello e cattivo tempo.

Soliti dribbling funambolici, assist precisi e gol da cineteca l’apporto dl nigeriano alla gara.

Quasi definibile nuovo acquisto in attacco. Bravo Gasperini a non aver serbato rancore, non così scontato da parte sua.

10 – La doppietta di Thauvin

L’Udinese è capolista al termine di questa quarta giornata.

Grande prestazione da parte dei friulani che vincono in rimonta al Tardini contro un Parma in vantaggio di due gol.

A fare la differenza è certamente stato Thauvin. Per lui due gol e una prestazione superlativa. Certamente il migliore in campo. Con il francese in questi condizioni nulla è precluso.

Kosta Runjaic ha messo in piedi una squadra che fa della prestanza fisica il suo punto forte, ma grazie a un Thauvin ritrovato aggiunge quella qualità che dona imprevedibilità alle azioni bianconere, ben rifinite anche da Lucca, che sta mostrandosi ottimo centravanti, anche in prospettiva nazionale.

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