L’Atalanta si coccola l’ennesima creazione di mister Gasp: adesso Ruggeri si candida tra i migliori esterni d’Italia a soli 22 anni

Il percorso di Ruggeri all’Atalanta: un fedelissimo di Gasp

L’avventura a Bergamo per l’esterno classe 2002 inizia prestissimo quando a 9 anni inizia a giocare nelle giovanili dell’Atalanta mettendo sin da subito in mostra il suo talento.

Matteo ha cucito sul cuore lo stemma della Dea sin da piccolissimo, passando per tutte le trafila nerazzurre, dalle varie Under fino ad arrivare al Campionato e alla Supercoppa Primavera vincendole entrambe nell’annata 2019-20.

Complici le ottime prestazioni con i pari età e qualità affini al gioco del Gasp, Ruggeri ottiene le prime chiamate in prima squadra nel 2020 quando a ottobre esordisce tra i professionisti nella gara della fase a girone di Champions contro il Liverpool persa 5-0.

Non il migliore degli inizi ma da quel momento colleziona 6 presenze con i grandi per trasferirsi in prestito l’anno successivo alla Salernitana dove trova molto più spazio disputando un’ottima stagione.

Nel 2022 torna alla base e Gasperini decide piano piano di fargli assaggiare con più continuità il campo dimostrandogli grande fiducia che Matteo ripaga prima rivelandosi un esterno affidabile e poi alzando i giri del motore regalando svariati assist ai compagni.

La scorsa stagione è stata quella della consacrazione mettendo a referto 2 gol e 6 assist tra tutte le competizioni, numeri che lo hanno reso un pilastro della Dea del Gasp.

Batteria esterni con tanta concorrenza

Nel corso degli anni l’Atalanta marchiata Gasperini ha visto passare per Bergamo parecchi calciatori che il mister ha valorizzato al meglio esponendoli al massimo della loro forma.

Gli esterni di centrocampo nel 3-4-2-1 della Dea sono tra i ruoli più esaltati dal gioco dei bergamaschi e giocatori come Gosens, Hateboer, Castagne e Zappacosta hanno raggiunto maturità proprio in nerazzurro.

Anche quest’anno la batteria esterni è di grande qualità e ci sarà parecchia concorrenza tra Bellanova, Zappacosta, Cuadrado, Bakker e lo stesso Ruggeri che sembra veramente l’unico sicuro del posto da titolare.

Corsa, cross e incursioni insidiosi: ecco perché è titolare

Effettivamente per caratteristiche il classe 2002 si applica alla perfezione alle richieste del mister, interpretando il ruolo con responsabilità e consapevolezza dei propri mezzi.

Veloce e instancabile lungo la fascia nelle azioni offensive per spingersi fino sul fondo del campo e far partire cross calibrati al centimetro per sfruttare le incornate in inserimento degli attaccanti e trequartisti.

Ma anche intelligente ad attaccare lo spazio centrale che spesso giocatori come Lookman e De Ketelaere gli lasciano allargandosi e creando una zona vuota nella corsia centrale del campo a ridosso dell’area di rigore.

Non solo proiezione offensiva ma anche attento in fase difensiva, sempre con buon tempismo nelle transizioni negative a comporre la linea a 5 quando la Dea decide di difendere bassa ma non solo.

Inoltre, nella marcatura uomo su uomo ad inizio azione avversaria Ruggeri sa perfettamente come aggredire alto il terzino o l’esterno opposto senza preoccuparsi dello spazio che lascia dietro conscio di poterlo recuperare sfruttando una buona gamba di cui gode.

Ancora non lo abbiamo visto in Nazionale maggiore ma se l’esterno italiano saprà confermarsi su questi livelli ci sarà sicuramente spazio nello scacchiere di Spalletti per gli impegni futuri.

Fonte immagine: profilo Instagram “Matteo Ruggeri”