In un campo a lei ostilissimo, la Roma andrà ad affrontare giovedì i portoghesi per l’importante andata dei playoff di Europa League.
Quando si intraprende un viaggio, specialmente per mare, si è sempre alla ricerca di un porto sicuro dove attraccare, di un luogo favorevole da cui iniziare la scoperta della terra che si va ad esplorare, abbastanza inconsapevoli di ciò che si potrà trovarvi.
La Roma, ogni qualvolta ha dovuto fare i bagagli per raggiungere Oporto, purtroppo per lei, non è mai stata molto fortunata, se è vero che al “Do Dragao”, nelle due circostanze in cui si è trovata a doverci scendere in campo, non ha mai nemmeno pareggiato, soccombendo entrambe le volte ai lusitani.
L’ultima sconfitta, poi, è anche abbastanza recente: marzo 2019, ottavi di ritorno di Champions League, 3 a 1 per il Porto, dopoché, all’andata, il 2 a 1 in favore dei giallorossi, dovuto alla magica prestazione di Nicolò Zaniolo, aveva fatto ben sperare in vista del passaggio del turno.
Sul cammino degli uomini di Di Francesco, esonerato dopo quella gara, si intromise, però, la coriacea banda di Sergio Conceiçao, attuale allenatore del Milan, la quale, grazie al rigore in extremis di Telles, arrivato quasi alla fine del secondo tempo supplementare, strappò il pass per i quarti di finale.
Quel Porto, nel quale figuravano alcuni nomi importanti della storia recente del calcio mondiale, come Pepe o Casillas, era una squadra molto più temibile, almeno all’apparenza, di quella che la Roma affronterà domani, ma, in ogni caso, è bene conoscere le insidie di cui i propri avversari possono essere portatori e, di conseguenza, Claudio Ranieri avrà indubbiamente studiato a fondo i lusitani, alla ricerca della falla giusta per colpirli a dovere.
Roma, cosa devi aspettarti dal Porto
Negli ultimi anni, specialmente nel lustro appena trascorso, il Porto ha sempre rappresentato un osso molto duro in tutte le competizioni europee in cui si è trovato a competere, perfino in Champions, dove, anno dopo anno, ha dato, in ogni situazione, filo da torcere anche alle avversarie più blasonate.
Perfino la fortissima Inter del 2023, quella arrivata in finale contro il City, rischiò seriamente di interrompere la propria cavalcata in Portogallo, quando solo la fortuna salvò i nerazzurri dal meritato vantaggio lusitano.
Nonostante, dunque, la squadra attuale non sia assolutamente da sottovalutare, è indubbio che essa sia una versione meno esperta e, ancora, meno affermata delle precedenti, le quali, ormai, disponevano di una reputazione ben definita in tutto il continente.
L’impressione più forte che si ha osservando l’avversaria della Roma, in particolare, è che stia vivendo un momento di grande transizione, con il club che ha operato alcune scelte molto drastiche, a partire da quella in panchina, dove si è seduto il giovane Anselmi, tecnico poco esperto, ma di belle speranze.
In campo, poi, è stata data grande fiducia a calciatori come il 2004 Samu Aghehowa, il quale, in questa stagione, sta dimostrando di valere senza dubbio tutti gli apprezzamenti che da ormai qualche ann, vengono fatti sul proprio conto da parte di appassionati di tutto il mondo.
Insieme a lui, anche il portiere Diogo Costa e l’ex Juve Djalò rappresentano dei pilastri, sui quali, ovviamente, il tecnico ripone grande fiducia nonostante l’età molto bassa.
La Roma, dunque, alla luce di quanto detto finora, dovrà scendere in campo in Portogallo con i piedi di piombo, ben consapevole di disporre di più esperienza e tasso tecnico, ma anche rimanendo attenta a non scottarsi con l’entusiasmo dei giovani avversari.
Foto: facebook FC Porto.