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Roma, tango argentino: come possono coesistere Dybala e Soulè

Roma, ecco arrivare Soulè per 35 milioni di euro, il gioiellino argentino però dovrà convivere con Dybala.

Soulè è un nuovo giocatore della Roma, affare da 30 milioni di euro con la Juventus, riuscirà DDR a farlo coesistere con Dybala?

E’ da tempo ormai che si parlava dell’interessamento dei giallorossi verso Soulè, e proprio ieri si è finalmente conclusa questa telenovela che pareva infinita.

Infatti Roma e Juventus sono finalmente riusciti a trovare un accordo per sbloccare il diamante argentino, 26 milioni di parte fissa e 4 di bonus.

Questo affare però chiude definitivamente le porte alla possibilità di vedere concretizzarsi un altro grande sogno della piazza romanista.

Federico Chiesa, almeno per questa stagione, non indosserà la maglia giallorossa, visto che concludere anche quell’operazione avrebbe aumentato troppo i costi rosa.

Poco male, visto che la Roma può già vantare un trio di ali più che competitivo.

Sugli esterni infatti, i giallorossi possono contare su nomi di un certo calibro come El Shaarawy e Baldanzi, avendo pur sempre la possibilità di adattare Pellegrini e Zalewski.

Rimane tuttavia una grande incognita, Paulo Dybala, che condivide molte caratteristiche con il neo-arrivato Soulè e i due rischierebbero di pestarsi i piedi.

Spetterà a Daniele De Rossi il compito di far coesistere i due, trovando tattiche e moduli che possano permettere di far rendere al massimo entrambi.

Ma come potrebbe fare?

Dybala e Soulè, come farà la Roma?

Sebbene all’apparenza lo stile di gioco di entrambi gli argentini possa sembrare molto simile, in realtà è più diverso di quanto si possa immaginare.

Infatti se si prendono in causa determinati dati e se si fa molta attenzione nel vederli giocare, si potranno notare sostanziali differenze, che potrebbero essere la chiave di una loro coesione.

Ad esempio, confrontando le loro heat map, possiamo vedere come Soulè tenda a stare molto più largo sulla destra, a prendersi tutta la fascia.

Mentre Paulo, nonostante qualche tendenza ad allargarsi, si trova spesso in zone centrali, per provare a dribblare o servire i compagni.

Anche dal punto di vista degli inserimenti e dei tiri in porta ritroviamo lo stesso mantra, Matias più largo e la Joya più stretta, anche se a volte le mattonelle di tiro si incrociano, ma si sa, si tira uno alla volta.

La più grande differenza tra i due però si presenta in fase difensiva, quando la squadra ripiega e anche gli attaccanti scendono ad aiutare.

Infatti il classe 2003 tende ad abbassarsi molto, in modo da coprire il terzino avversario e contenere la manovra avversaria sulla sua fascia, ingaggiando a volte dei duelli.

Invece il classe ’94 rimane più in avanti in posizione centrale, come le vere punte, pressando i difensori.

La chiave tattica quindi potrebbe rivelarsi più facile del previsto, infatti con un 4-2-3-1, entrambi i fuoriclasse troverebbero il loro posto in campo.

Soulè largo a destra per crossare oppure accentrarsi ed andare al tiro e Dybala più stretto a creare gioco e magari a servire proprio Matias.

Possono quindi i due gioiellini argentini della Roma giovare insieme?

Devono.

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