Costretta a fare i conti con la squalifica di Alexis Saelemaekers, la Roma di Ranieri potrebbe rispolverare da titolare il Faraone.
Per fare pretattica, molti allenatori, intervistati riguardo alla profondità della propria rosa o sulle scelte che dovranno compiere in vista di una certa partita, usano spesso l’espressione “ho venticinque titolari”, come se ad andare in campo fosse tutta la squadra.
Non esiste affermazione più falsa di questa: all’interno di una compagine, anche la più livellata possibile, esisteranno sempre delle gerarchie abbastanza definite, stabilite e dettate da quello che il campo evidenzia, mettendo in luce chi siano davvero i più adatti a giocare.
Di conseguenza, bisogna stare molto alla larga da quegli allenatori che, mettendo su la faccia più rassicurante e genuina di cui dispongono, tendono a raccontare a tutti di come stiano prendendo in considerazione tutti i nomi a loro disposizione, se è vero che, nella stragrande maggioranza dei casi, stanno semplicemente cercando di tenere sul pezzo tutti i loro giocatori.
Anche Claudio Ranieri, in parte, ha rilasciato, fin dal suo arrivo, lo stesso tipo di affermazioni, spiegando come, nella sua nuova Roma, tutti sarebbero stati importanti, ognuno con il suo minutaggio e le sue presenze, più o meno che fossero.
Il tecnico testaccino lo ha detto con la solita espressione seria e genuina, sicura delle parole che andava pronunciando e, difatti, si può affermare che lui sia veramente l’eccezione che conferma la regola di cui sopra, visto che, da quando è arrivato, quasi la totalità dei calciatori a sua disposizione ha ricominciato a fornire delle prestazioni solide, riscattando una prima parte di stagione alquanto buia.
Ecco spiegato, dunque, perché la squalifica di un titolare non mette troppo pensiero a Ranieri, il quale è forte dell’aiuto che può fornire alla sua Roma Stephan El Shaarawy.
La Roma con El Sha
Da quando è tornato alla Roma per la seconda volta, Stephan El Shaarawy ha iniziato ad assomigliare sempre più ad un vero e proprio soldatino, uno che, rispettando sempre gli ordini impostigli dagli allenatori, accetta di sacrificarsi in ogni ruolo, senza mai lamentarsi.
Ecco che, allora, l’ex ala del Milan ha svariato su quasi tutte le posizioni del campo, partendo dall’attacco, fino ad arrivare, in alcuni casi di emergenza, alla difesa, quando disputò alcune gare come terzino destro o, all’occorrenza, anche sinistro.
Con Claudio Ranieri, il ruolo di El Shaarawy, che era tra i pretoriani di Juric’, probabilmente bisognoso, nella confusione generale, del suo spirito così altruista, si è assestato come esterno di centrocampo a destra o, in alcune situazioni, come trequartista alle spalle della punta.
Vista l’assenza di Saelemaekers, la candidatura del Faraone sembra essere particolarmente forte, a questo giro, per la posizione laterale nel centrocampo a 4, se è vero che, con un Celik non ancora al 100%, un calciatore capace di fare bene la doppia fase come lui potrebbe risultare decisivo.
Andare a sostituire il belga con Soulé, assai offensivo, potrebbe, infatti, rappresentare un grave rischio per la Roma, la quale andrebbe incontro a delle ripartenze molto pericolose, già dimostratesi, nella gara di sabato scorso contro il Genoa, la caratteristica principale della nuova Juventus di Tudor.
Con molta probabilità, dunque, domani sera, nel catino bollente che sarà l’Olimpico, rivedremo Stephan lì sulla fascia destra, pronto a contenere le sgasate di McKennie e Conceiçao, i due favoriti su quella corsia per i bianconeri.
Foto: facebook AS Roma.
