Dopo la bella prestazione di giovedì, la Roma vuole ripetersi stasera contro la bellissima e temibile Atalanta di Gasp.
Uno dei motivi principali per cui, a mio parere, oltreché grazie ad un rinnovo abbastanza deciso del modulo e delle idee tattiche della squadra, la Roma di Daniele De Rossi è riuscita a fare un ottimo girone di ritorno, tornando in corsa anche per la Champions, è stato di sicuro un calendario inizialmente molto facile.
Le prime tre sfide della compagine allenata da DDR, infatti, avvennero contro squadre non esattamente imbattibili, quali il Verona, la Salernitana e il Cagliari, contro cui, vincendo, i giallorossi trovarono la giusta fiducia per proseguire il loro percorso.
Purtroppo, però, “nun è sempre domenica“ e, questa volta, Claudio Ranieri non è stato così fortunato a livello di impegni, se è vero che, dal suo insediamento, ha dovuto affrontare Napoli e Tottenham e, quest’oggi, si troverà a sfidare uno dei club più in forma d’Europa.
Insomma, non si può dire che il testaccino abbia avuto la stessa buona sorte del collega, ma, nonostante questo, le prime due uscite del suo terzo mandato da mister della Roma hanno evidenziato come, sebbene il tempo a sua disposizione sia stato poco, l’atmosfera all’interno dello spogliatoio sia già cambiata.
La partita di Londra, in particolare, ha permesso a tutti i tifosi giallorossi di rivedere la squadra che avevano imparato a conoscere negli anni precedenti, mai doma e tenace su tutti i palloni, lontanissima parente di quella tristemente “ammirata” sotto la guida di Juric’.
E’ da questo rinnovato entusiasmo, dunque, che Sor Claudio vuole ripartire, tentando di giocare un brutto scherzo alla lanciatissima compagine dell’amico Gianpiero, il quale, dal canto suo, vuole prolungare una striscia vittoriosa che, da più di due mesi, sta travolgendo qualsiasi cosa gli capiti a tiro.
Il gatto e il topo
Che Claudio Ranieri e Gianpiero Gasperini abbiano idee di calcio abbastanza diverse tra loro è ormai risaputo, visto che, aldilà della loro carriera da allenatori, è possibile intuirlo anche dai loro rispettivi backgrounds da calciatori.
Se il piemontese, infatti, era un talentuoso e raffinato centrocampista, il romano era un “terzinaccio” duro e puro, di quelli che, per dirla alla Federico Buffa, “tendono a non sottilizzare molto fra palla e caviglia”.
Le squadre che hanno allenato durante tutto l’arco della loro carriera, dunque, non potevano che assorbire parte della loro visione del gioco, ereditandone, ovviamente, anche la filosofia con cui approcciare la partita.
Non è un caso, quindi, che l’Atalanta sia una squadra offensivamente meravigliosa, ma, allo stesso tempo, assai fastidiosa difensivamente, se è vero che, con grande umiltà, tutti i suoi calciatori di movimento sono perennemente coinvolti nel pressing, da cui molto spesso scaturiscono pericolose occasioni per i nerazzurri.
Il gioco preferito dei bergamaschi, difatti, è proprio quello del gatto e del topo, con loro che, ormai da quando Gasp si è seduto sulla panchina orobica, interpretano il ruolo del felino, deputato ad occuparsi di ogni tipo di manovra offensiva per cercare di catturare il povero roditore.
La Roma di Ranieri, al contrario dell’Atalanta, si sta preparando allora a cercare di imporre la più strenua resistenza possibile, provando a mettere i bastoni fra le ruote ai bravissimi calciatori lombardi, i quali, senza dubbio, arriveranno all’Olimpico con grande voglia di conquista, da veri corsari.
Sor Claudio, però, sa benissimo che per resistere non basta difendersi, ma, alle volte, si deve anche contrattaccare, proprio come la sua squadra ha fatto al Tottenham Stadium giovedì.
La probabile Roma di stasera
Se c’è una cosa che ha funzionato della scorsa prestazione romanista, aldilà di ogni discorso riguardo l’atteggiamento, quella è il pressing alto, capace, nonostante l’abilità tecnica dei calciatori del Tottenham, di metterli in grandissima difficoltà in fase di disimpegno.
Questa strategia, dunque, potrebbe essere replicata anche stasera, nonostante, se così fosse, rappresenterebbe al massimo l’espressione tutta italiana “non si ruba a casa dei ladri”.
Uno dei più grandi pregi dell’Atalanta, infatti, è da sempre quello di essere molto aggressiva nel pressing e durante la prima riaggressione, costringendo le rivali a non ragionare con il pallone fra i piedi, spedendolo più lontano possibile, perdendolo.
La Roma sa benissimo questo fatto, se è vero che, lo scorso anno, la compagine di DDR fu letteralmente surclassata dai nerazzurri al Gewiss Stadium, dove i ragazzi di Gasp non permisero a quelli dell’allenatore ostiense di uscire dalla propria metacampo, asfissiati dall’energia atalantina.
Ranieri, dunque, se ha intenzione di riproporre la vincente tattica sperimentata nella Terra d’Albione, dovrà sapersi regolare, coprendo la squadra a dovere.
Ecco, allora, che la candidatura di Celik e Angelino, titolari anche in Europa League, prende di nuovo fortemente piede, insieme anche a quella di due centrocampisti molto aggressivi come Koné e Paredes, cui andrà il compito di stroncare sul nascere gli inserimenti orobici.
Anche in attacco la scelta, aldilà degli intoccabili Dybala e Dovbyk, ricadrà probabilmente di nuovo sul Faraone, in quanto, come dimostrato ampiamente a Londra, il lavoro di copertura è ampiamente nelle sue corde.
Per il resto, Hummels è il favorito, insieme a Mancini e N’Dicka, per essere il deputato a contenere il pericoloso tridente nerazzurro, formato da tre calciatori, Retegui, CDK e Lookman, tutti molto on fire al momento.
Alla Roma, dunque, servirà spegnere questa fiamma per ottenere il risultato sperato.
Foto: instagram Roma.