Dopo un primo tempo sofferto, Sor Claudio rivoluziona la sua Roma e batte un bel Como, confermando la bontà del suo organico.
Nonostante sia un concetto che ho già espresso in un precedente articolo, più la stagione della Roma va avanti e più, soprattutto dall’arrivo di Ranieri, essa assomiglia in maniera maggiore ad una serie tv nella quale, in ogni episodio, si assiste alla “resurrezione” di qualche giocatore.
Se a Parma è stata la volta di Soulé con la splendida punizione infilata sotto al sette, contro la Lazio di Pellegrini, match winner con il destro a giro del primo tempo, e a Porto di Baldanzi, nella sfida di ieri non c’è stato un solo protagonista, ma, al contrario, un coro di giocatori, entrati quasi tutti dalla panchina, si è guadagnato la scena.
Rivoluzionando la sua squadra dopo un primo tempo abbastanza sofferto, infatti, Ranieri ha “scongelato” vari calciatori dalla sua panchina, permettendogli di entrare in campo e di regalare alla sua Roma un successo molto importante, l’undicesimo risultato utile consecutivo in campionato.
Gli ingressi di Cristante, Saelemaekers, Dovbyk e Rensch hanno cambiato in tutto e per tutto lo spartito della gara, complice anche l’espulsione di Kempf, arrivata dopo l’ennesimo giallo procurato dall’infermabile Dybala di questi tempi, capace, anche ieri sera, di illuminare di immenso la manovra giallorossa.
Ciò che è successo ieri, dunque, oltre ad essere un’ulteriore dimostrazione della saggezza del mister della Roma, rappresenta anche l’importante conferma della lunghezza della rosa capitolina, la quale, soprattutto nella prima parte di stagione, era considerata, al contrario, troppo corta.
Ora la situazione è molto diversa.
Roma, ora hai un bel mazzo da cui pescare
Uno dei grandi problemi dello scorso finale di stagione, quando la Roma, raggiunta la semifinale di Europa League e la fase di stagione decisiva per l’ingresso in Champions, iniziò a sentire la stanchezza del doppio impegno, fu, secondo molti esperti, la mancanza di una vasta gamma di alternative.
A voler ben vedere, in effetti, DDR, in quel periodo dell’anno, ma in generale durante tutta la sua gestione, si affidò molto spesso agli stessi interpreti, non ritenendo, evidentemente, le riserve allo stesso livello dell’undici titolare, quel 4-3-3 collaudatissimo che gli aveva dato grandi risposte da Gennaio ad Aprile.
Quest’anno, a livello di calendario, sperando che i giallorossi superino ancora gli ottavi ed i quarti dell’ex Coppa UEFA, la situazione è davvero molto simile, se è vero che gli uomini di Ranieri, nella parte finale del campionato, saranno chiamati a confrontarsi con molte squadre che, ad oggi, li precedono in classifica.
La grande differenza rispetto alla scorsa stagione, però, sta proprio in ciò che la gara di ieri, ma in generale le ultime di questa bella sequela di vittorie, ha testimoniato, ossia l’ampiezza del ventaglio da cui Ranieri ha la possibilità di scegliere le sue carte.
Al momento, infatti, i giallorossi dispongono di almeno una riserva di buon livello per ogni ruolo, capaci di garantire il giusto riposo ai titolari, che, come visto ieri, rimangono in ogni caso pronti a subentrare dalla panchina, più freschi e pronti, magari, a ribaltare il risultato.
E’ inutile dire, dunque, che Sor Claudio si trova ad essere il padrone di un bel vantaggio rispetto al suo “figlioccio” De Rossi e, se saprà sfruttarlo a dovere, potrà riuscire nella straordinaria impresa di portare in Europa questa Roma, la quale, a metà annata, era data per spacciata da tutti, sottoscritto compreso.
Foto: facebook AS Roma.
