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Roma, la corsa europea si ferma qui: che si fa adesso?

Roma, l'Europa League è finita.

Penalizzata dalla prematura espulsione di Hummels, la Roma ieri sera è caduta a Bilbao, dicendo addio al sogno europeo.

Era tutto così bello. Era tutto così tremendamente romantico, così emozionante e favoloso. Troppo probabilmente.

E’ bastato un singolo errore, una nefandezza grave ed inaspettata, a compromettere i sogni di gloria di un intero popolo, il quale, da ormai due anni a questa parte, reclama una coppa che, con le buone e, senza scendere in particolari, con le cattive, gli è stata preclusa.

Quel passaggio sciagurato, quella scivolata scellerata a cinquanta metri dalla porta sono bastate per cancellare le tre belle sfide giocate finora dalla Roma di Ranieri nella fase ad eliminazione diretta di questa Europa League, la quale sembrava promettere grandi cose ai giallorossi.

Questi ultimi, penalizzati da un girone d’andata disastroso in Serie A ed eliminati in Coppa Italia, vedevano, infatti, nel secondo torneo continentale il principale obiettivo stagionale, consci che il proprio organico era assolutamente in grado di affrontare la tratta per Bilbao.

Nella città basca i romanisti ci sono arrivati e ci hanno anche concluso il loro viaggio, ma, purtroppo per loro, più di due mesi prima della tanto agognata finale, a cui, anche quest’anno, i tifosi della Roma hanno dato nuovamente appuntamento all’anno prossimo.

Il problema, tuttavia, sta proprio in questo fatto: la squadra di Ranieri, il prossimo anno, disputerà ancora una volta l’Europa League?

Roma, la situazione in Serie A

Arrivati alla ventottesima giornata del campionato, a poco più di due mesi dalla fine delle ostilità, la Roma di Ranieri si presenta al rush finale forte di un ottimo ruolino di marcia, nel quale ha collezionato, da fine dicembre, ben dodici risultati utili, risalendo faticosamente la china.

Come molti, compreso il sottoscritto, hanno avuto la cura di evidenziare, però, il cammino che attende i giallorossi in quest’ultima fase di campionato presenta numerose insidie.

Queste ultime si presenteranno sottoforma di una sequela molto complicata di scontri diretti, equamente suddivisi tra casa e trasferta.

La squadra di Claudio Ranieri, dunque, si giocherà il suo avvenire nelle prossime partite, specialmente in quelle dopo la sosta, quando, dovesse vincere domenica contro il Cagliari, la Roma inizierà la sua ennesima rincorsa da una posizione leggermente attardata rispetto alle squadre che la precedono.

Ad oggi il quarto posto, valevole per la Champions League, dista sei punti, mentre il sesto, che garantisce l’accesso all’Europa League, è ad appena quattro punti, i quali, nel caso il Bologna dovesse perdere contro la Lazio e i giallorossi vincere con i sardi, si ridurrebbe drasticamente ad una sola lunghezza.

Insomma, il futuro è tutto nelle mani dei romanisti, i quali, a dieci partite dalla fine della loro stagione, senza più nessun obiettivo primario o secondario, devono cercare in tutti i modi di fare il meglio possibile, tentando di rientrare in una delle coppe, preferibilmente non la Conference.

Dieci finali

Quando lo scorso anno, dopo una rimonta molto simile a quella di questa stagione, la Roma di Daniele De Rossi, impegnata anche in Europa League, perse malamente quasi tutti gli scontri diretti di Maggio, la colpa dell’accaduto venne data immediatamente alla grande stanchezza dei giocatori giallorossi.

A difesa di questi ultimi, difatti, apparsi completamente fuori giri nelle ultime giornate, si usò la scusa dell’elevata frequenza delle partite disputate nei mesi finali della stagione, quando, al pari di ciò che ha fatto fino ad ora, la Lupa si ritrovò a disputare tre gare a settimana.

A questo giro, però, la situazione è abbastanza diversa.

L’eliminazione dalla coppa è arrivata a Marzo e, proprio per questo, non esiste più alcuna scusa per giustificare un piazzamento che non sia all’interno delle prime sei, forse cinque posizioni.

Sì, è vero, gli scontri diretti potrebbero giocare questo ruolo, ma, in ogni caso, se la Roma non dovesse riuscirne a vincere nemmeno uno come a Maggio scorso, allora vorrebbe dire che avrebbe meritato in toto la non qualificazione alle competizioni UEFA.

Tra l’altro, la Serie A, da oggi fino al suo termine, non presenterà alcun tipo di turno infrasettimanale, per cui le gare di campionato saranno distanziate ognuna da una settimana scevra da impegni per i giallorossi.

Questi ultimi, dunque, paradossalmente potrebbero essere stati avvantaggiati dall’eliminazione di ieri sera, visto che, davanti a loro, non restano che dieci gare, finali da vincere per salvare una stagione che non ha regalato le soddisfazioni sperate.

Foto: facebook AS Roma.

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