Nella sfortunata notte di Porto, la Roma ha riscoperto un talento che, molto spesso, ha dimenticato fra i suoi panchinari.
Paulo Dybala, da quando è arrivato a Roma nell’estate del 2022, quella in cui la città era ancora inebriata dall’indimenticabile notte di Tirana, ha sempre rappresentato il faro dei giallorossi, quella luce abbagliante che, anche nei momenti più complicati, dava una speranza ai propri tifosi.
Specialmente nelle gare europee, dunque, quelle in cui si vanno ad esplorare dei territori poco conosciuti e, proprio per questo, pericolosi, i romanisti non possono fare a meno di riporre grande affidamento sul proprio gioiello, il quale, nelle due precedenti cavalcate continentali a cui ha preso parte con la Lupa sul petto, ha già salvato i suoi dai guai un paio di volte.
La più memorabile è sicuramente inquadrabile con il bellissimo gol in extremis rifilato al Feyenoord nei quarti di finale di due anni fa, quando, nonostante un problema fisico gli avesse impedito di scendere in campo al meglio, l’argentino siglò la rete decisiva per mandare la gara al supplementare e far proseguire il sogno europeo della Roma.
La Joya sa benissimo quante aspettative, quanti sogni siano rimessi al suo talento e ieri sera, giostrando alla perfezione la manovra offensiva giallorossa nella prima mezz’ora di gioco, stava conducendo la sua squadra senza problemi, illuminando il campo con la classe che lo contraddistingue.
Quando un calcione volontario e cattivo di Varela lo ha costretto a chiedere il cambio, di conseguenza, tutti i sostenitori della Roma non hanno potuto che disperarsi, chiedendosi quale sarebbe stato l’esito della gara senza il loro miglior giocatore in campo.
Fortunatamente per loro, dalla panchina si è alzato un ragazzo del contado toscano che, silenzioso e tranquillo come sempre, ha sostituito alla grande il blasonato collega.
Silenzioso e letale
A volerlo guardare bene, Tommaso Baldanzi non sembra aver nulla di tanto speciale: il volto è sempre abbastanza corrucciato, simile a quello di tanti suoi corregionali, all’apparenza diffidenti e spartani, poco interessati agli aspetti meno utili e funzionali di ogni cosa.
Questo suo passare inosservato, non attirare l’occhio per qualche strana peculiarità, però, probabilmente è una delle qualità più grandi di questo ragazzo, il quale, pochi minuti dopo essere entrato, con la voglia di sporcarsi le mani che lo contraddistingue, è andato a strappare dalle gambe di un avversario il pallone che, arrivato in area sotto la sua attenta conduzione, si è poi trasformato nel vantaggio della Roma.
Silenzioso e letale, proprio come piace a lui.
Lui che, da quando è arrivato nella Capitale, ha dovuto accettare il ruolo da gregario che con molta probabilità si aspettava, ma che sperava potesse raggiungere la sua fine con la conclusione della scorsa stagione, evitandogli la panchina su cui gli è toccato accomodarsi per larghi tratti dell’annata corrente.
Spesso, infatti, il classe 2003 di Poggibonsi è stato dimenticato in panchina, nonostante ogni volta abbia calcato il campo si sia sempre fatto apprezzare per lo spirito di sacrificio e l’indubbia qualità di alcune giocate, sicuramente sintomo di una grande tecnica nella gestione del pallone.
Quest’ultimo sembra essere il vero mezzo di espressione di Baldanzi, che, quando lo ha fra i piedi, riesce a mostrare a tutti la sua arte, zigzagando fra i difensori come questi fossero birilli, inermi di fronte alla sua rapidità brevilinea, infermabile per molti di loro.
Marcarlo non è sicuramente facile e, dopo la bella prestazione di ieri sera, i portoghesi si troveranno a dover scegliere fra due velenose alternative: meglio lui o Dybala?
Roma, ricordati di me…
“…questa sera che non hai da fare” avrebbe cantato Antonello Venditti, interpretando quello che, alla luce del poco impiego stagionale e della bella gara di ieri sera, starà pensando Tommaso Baldanzi in vista dei prossimi importanti impegni giallorossi.
Specialmente domenica a Parma, infatti, poiché Dybala, nonostante le buone notizie arrivate dagli esami, non sarà disponibile, Claudio Ranieri potrebbe seriamente dare nuovamente fiducia al piccolo, solo di statura, ragazzo toscano, affidandogli il compito di illuminare la sua Roma in assenza di Paulo.
La probabilità che Baldanzi scenda in campo da titolare in Emilia, secondo il parere di chi scrive, è abbastanza alta, ma sicuramente non è l’unica cosa a cui il numero 35 giallorosso punta, se è vero che, indubbiamente, il suo obiettivo è quello di iniziare a giocare con sempre più frequenza, andando a conquistare il minutaggio a cui aspira.
La Roma, dal canto suo, è quindi chiamata a “ricordarsi di lui”, proprio come sancito dal titolo di questo paragrafo conclusivo, rimembrandosi di disporre, fra i panchinari, o presunti tali, di un calciatore di grande valore come lui, secondo molti uno dei migliori prospetti del nostro paese, destinato a vestire, un giorno, la maglia azzurra con grande assiduità.
Inutile spiegare, allora, come Tommaso ne frema dalla voglia e, dopo una bella prestazione, ora anela ovviamente anche il ritorno alla rete, che manca dalla sfida del 18 Dicembre in Coppa Italia contro la Samp, quando, insieme a Dovbyk, fu il migliore in campo di quell’ottavo di finale: il Parma è avvisato.