Dopo la sconfitta di ieri sera, alla Roma di Ranieri rimane solo il cammino continentale per raggiungere la qualificazione ad un torneo UEFA.
Come avevamo detto molte volte in questi giorni, e come si sentiva tantissimo dire in giro, quella disputata ieri sera, potenzialmente, poteva essere una gara chiave della stagione della Roma di Ranieri, la quale vedeva nella Coppa Italia la strada più facilmente percorribile per arrivare alla qualificazione ad una coppa europea.
Se è vero che il Milan, da affrontare, peraltro, nel suo stadio di casa, era sicuramente un ostacolo abbastanza ostico, è altrettanto indubbio che i giallorossi non si sono giocati nel miglior modo possibile le loro carte, regalando agli uomini di Conceiçao almeno due delle tre reti realizzate.
Un vero peccato, dunque, se è vero che la Roma ha oggettivamente avuto, anche lei, delle opportunità per restare in partita o, addirittura, pareggiare la contesa, non riuscendo, però, vuoi per sfortuna o per demeriti propri, a sfruttarle adeguatamente.
All’indomani di una sconfitta del genere, nel complesso finale meritata, non resta, dunque, che raccogliere le energie fisiche e mentali rimanenti e lanciarsi con rinnovato entusiasmo alla caccia dei prossimi obiettivi, o meglio, nel caso della squadra di Ranieri, dell’unico veramente raggiungibile che rimane.
La rimonta in campionato, infatti, non è ancora aritmeticamente escludibile, ma, osservando la situazione con un occhio abbastanza critico, è davvero molto complicata.
L’Europa League, di conseguenza, ora non può che essere l’obiettivo primario della Roma.
Una doppia sfida decisiva
Nonostante l’intenzione di Ranieri, da volpe saggia e navigata qual è, sarà sicuramente quella di smorzare l’importanza della sfida che attende la Roma la settimana prossima e quella seguente, è assolutamente lapalissiano che le gare col Porto rappresentano una bella fetta della stagione della sua compagine.
Non andare in Europa, o, in ogni caso, uscire subito ai playoff, sarebbe sicuramente una debacle difficilmente recuperabile, sia a livello tecnico che, soprattutto, a livello economico.
La Roma dei Friedkin, infatti, si è potuta permettere di risultare una delle compagini con il portafoglio più profondo in fase di mercato quasi solamente grazie agli ottimi risultati nelle competizioni continentali degli ultimi anni, dove, dal 2021, continua ad arrivare almeno in semifinale.
Durante una stagione come questa, quindi, nella quale un buon piazzamento in campionato è stato ampiamente pregiudicato già da mesi da delle scelte tecniche e societarie al limite della pazzia, l’Europa League assume un’importanza ancora maggiore, così decisiva da catalizzare tutta l’attenzione del popolo capitolino.
Il Porto, dunque, è veramente l’ultima spiaggia per Ranieri e per i suoi uomini, che, d’ora in poi, se hanno veramente l’intenzione di raggiungere la Champions tramite la vittoria dell’ex Coppa UEFA, dovranno interpretare ogni partita che affronteranno in questo torneo come se fosse la finale di Bilbao.
Roma, se dovesse andare male…
I tifosi romanisti, molto probabilmente, anche solo leggendo il titolo di questo paragrafo conclusivo, seguendo la legge non scritta della scaramanzia, fedele accompagnatrice di ogni appassionato di calcio, si sarà energicamente tastato i gioielli di famiglia, tentando di scongiurare uno scenario che, come lui ben sa, starebbe a rappresentare il definitivo fallimento della stagione giallorosso.
Uscire dalla coppa contro i lusitani, peraltro non nella versione migliore degli ultimi anni, porrebbe, infatti, una gravosa pietra tombale sull’annata dei giallorossi, iniziata male e ancora in attesa di sapere in che maniera andrà a consumarsi a maggio.
Non è a rischio, però, solo la società, ma anche e soprattutto i calciatori, che, qualora veramente la Roma dovesse abbandonare anticipatamente l’Europa League fra due settimane, potrebbero di nuovo subire una profonda contestazione da parte del loro tifo, il quale, negli ultimi mesi, si è trattenuto solo grazie al profondo affetto nei confronti di Claudio Ranieri.
Un’eliminazione precoce, tuttavia, potrebbe far scattare una rabbia difficilmente contenibile anche dal grande rispetto verso l’allenatore testaccino, il cui compito, in queste due settimane, sarà quello di preparare nella miglior maniera possibile questa doppia sfida.
Pochi i dubbi sull’effettivo impegno che Claudio ci metterà: per la sua Roma è tornato, si sta battendo e lo farà finché glielo permetteranno, questo è sicuro.
Foto: facebook AS Roma.