Nonostante la buona prestazione in quel di Londra, gli uomini di Ranieri perdono questo Roma-Atalanta. Vediamo assieme cosa è andato storto.
Roma-Atalanta: la partita
Niente da fare per i giallorossi, che perdono la quarta partita di fila in campionato contro l’Atalanta di Gasperini.
È vero, le prime tre partite affrontate dal neoinsediato Ranieri erano abbastanza proibitive già alle premesse. Sta di fatto però, che Sir Claudio è riuscito a portare a casa solo un punto dei nove disponibili; un bottino troppo magro viste le condizioni di classifica disastrose in cui versa la Roma, sia in Europa League che, soprattutto, in Serie A.
Parlando di campo invece, Gasperini, fuori per squalifica e rappresentato dal suo vice Tullio Gritti, ha sofferto più del solito ieri sera, contro una Roma parecchio aggressiva e propositiva.
I dati statistici sono in favore della Dea, ma non bisogna farsi ingannare da quest’ultimi, poiché la formazione capitolina, in particolare nel primo tempo, ha creato ben più di qualche grana ai bergamaschi.
Nella ripresa però, l’Atalanta è andata in crescendo, riuscendo a creare molto di più dei giallorossi negli ultimi metri di campo, e, proprio quando la partita sembrava non volersi sbloccare, è subentrata la fortuna a dare una mano alla Dea.
Una deviazione fortuita di Celik, su un tiro da fuori dell’ormai “bomber” De Roon, ha vanificato il tentativo di parata di Svilar e portato l’Atalanta in vantaggio.
Poi, dopo il danno, la beffa. Entra l’ex di lusso della partita, Nicolò Zaniolo, e a pochi minuti dal triplice fischio devia di testa il pallone in rete su un calcio d’angolo battuto da Cuadrado.
Si leva la maglia, va a esultare sotto il settore ospiti e l’Olimpico lo riempe di fischi. Insomma, ennesima serata no per i giallorossi, che oltre ad aver preso gol dalla loro ex punta di diamante, si trovano oramai solo a due punti dalla zona retrocessione.
Roma-Atalanta: Non è tutto da buttare…
C’è da dire però, che era comunque la seconda forza del campionato che la Roma si trovava ad affrontare, e che qualcosa di buono, dalla prestazione di ieri sera, può essere tratto.
Gli uomini di Ranieri hanno infatti dimostrato un approccio offensivo alla partita, riuscendo ottimamente a non farsi ingabbiare nella propria metà campo e ad impensierire la difesa nerazzurra in più di qualche occasione.
Una Roma quindi sicuramente diversa dal suo fantasma di poche settimane fa, una Roma che non ha paura di se stessa e che non ha problemi a giocare a viso aperto, anche contro un avversario ad oggi quasi imbattibile come l’Atalanta.
Ma allora, se con l’arrivo di Ranieri l’atteggiamento dei capitolini è completamente cambiato, perché quest’ultimo non è riuscito a portarsi a casa la partita, o quanto meno ad uscire dall’Olimpico con un punto? Cosa ha sbagliato? Scopriamolo insieme.
Lo squilibrio tecnico tra le due panchine
Come già accenato precedentemente e come dichiarato dal tecnico giallorosso in conferenza stampa, la Roma non ha giocato una brutta partita, al contrario, ha perso in fin dei conti solamente per due deviazioni sfortunate e per la qualità dei cambi inferiore a quella della Dea.
Infatti, se l’Atalanta può permettersi di far entrare giocatori della caratura di Cuadrado, Samardzic, Brescianini e Zaniolo, e la Roma è invece costretta a far entrare individualità qualitativamente inferiori come Shomurodov e Zalewski, è ovvio che risulti poi difficile alla formazione capitolina mantenere alta l’intensità e il tasso tecnico, mostrati invece sapientemente nel primo tempo.
Complice anche l’assenza di Pisilli, è stato proprio lo squilibrio tecnico tra le due panchine a fare la differenza in questa partita, permettendo all’Atalanta di crescere con il passare dei minuti e condannando invece la Roma a giocare più sulla difensiva, o comunque con fasi offensive inevitabilmente meno efficaci.
Cosa ha sbagliato Ranieri
Ranieri però, poteva agire sicuramente in maniera diversa per quanto riguarda la gestione dei cambi. Infatti, sostituire Dovbyk per mettere Shomurodov invece di passare ad un attacco a due sostituendo Dybala, peraltro ammonito, si è rivelata una scelta controproducente.
Togliere una punta fisica come Dovbyk per mettere un attaccante molto diverso dall’ucraino come Shomurodov, era una scelta sbagliata in partenza.
L’attacco a due invece avrebbe potuto garantire maggior supporto all’ex Girona, e chissà, magari la partita sarebbe andata diversamente.
Inoltre, anche far arretrare Angelino, braccetto della difesa a tre in seguito all’infortunio di Hummels, non è stata una buona idea. Angelino era l’unico che avrebbe potuto continuare a creare qualche pericolo all’Atalanta con i suoi cross precisi ed insidiosi, ed era inoltre già stata appurata più volte la sua inefficacia in quel ruolo.
Insomma, l’aggressività e la tenacia non sono mancate ieri sera, il problema è da individuarsi nella panchina; sia per quanto riguarda il problema di fondo della mancanza di ricambi di qualità, sia nelle scelte a mio avviso discutibili dell’ex allenatore del Leicester.
Una cosa è certa, Ranieri è un allenatore d’esperienza, e saprà sicuramente capire da solo cosa è andato storto, e modificare le sue scelte di conseguenza nelle prossime uscite della Roma. Starà poi ai suoi tirarsi fuori dalla zona di classifica nella quale si sono cacciati. Vedremo dunque se e cosa cambierà nella prossima partita contro il Lecce all’Olimpico. Una cosa è certa però, ovvero che i tifosi, nonostante la sconfitta, hanno inziato ad intravedere la luce in fondo al tunnel.