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Roma, a San Siro per sognare ancora: le possibili mosse anti-Inter

Roma, le mosse anti-Inter.

La gara di domenica pomeriggio per la Roma sa tanto di gara cruciale, vista e considerata la classifica corta come non mai.

Nella Formula Uno, uno sport superficialmente semplice e tremendamente complicato se analizzato in profondità, l’espressione “ogni singolo aspetto conta” non può che essere estremamente corretta, se è vero che tutte le traiettorie, le decisioni o le modifiche applicate alla macchina risultano decisive per rubare decimi di secondo agli avversari.

In NBA, invece, questo slogan, sebbene la lega di Adam Silver abbia deciso di cavalcarlo da sempre nella sponsorizzazione dei Playoffs, rimarcando ancora una volta di più come quello della Regular Season sia veramente un altro sport, non è perfettamente adeguato.

In una partita di quarantotto minuti, infatti, in cui, soprattutto alla velocità con cui si gioca adesso, esistono infinite variabili e possibilità, non tutti i secondi di una partita tendono ad impattare in maniera fondamentale sull’esito della gara stessa.

Ovviamente, essendo la durata di una singola sfida quarantadue minuti più lunga, almeno in teoria, nel calcio questa espressione trova ancora più difficoltà nell’apparire come assolutamente vera, visto che, all’interno di un match di novanta giri di lancette, è impossibile che ogni singolo aspetto della gara influisca profondamente sul risultato finale.

Se, però, si guarda alle gare a livello più macroscopico, allora sì che questa frase assume di significato, come il caso della Roma sta pienamente a dimostrare: i giallorossi, se vogliono veramente concludere in bellezza la splendida cavalcata fatta finora, non possono permettersi di sbagliare nemmeno una delle cinque gare che le attendono.

Non potranno permettersi di fallire in nemmeno una di queste, sebbene la prima partita di codesta cinquina li veda impegnati in un’impresa assai ardua, qual è tornare dal San Siro interista senza aver sopperito alla banda di Simone Inzaghi.

Il momento dell’Inter

Che i nerazzurri, reduci da un ciclo ancora aperto costituito da grandi vittorie e dall’insperato ritorno a determinati palcoscenici, come dimostrano le due semifinali di Champions raggiunte in tre anni, siano la squadra più forte d’Italia ci sono veramente pochi dubbi.

La rosa a disposizione di Simone Inzaghi è di gran lunga la più esperta, la più talentuosa e, che se ne possa dire, anche la più profonda, visto che, con la sua solita grande abilità, Giuseppe Marotta, negli ultimi anni, ha avuto il merito di andare ad acquistare calciatori di grande valore, pronti a non far rimpiangere i titolari.

Sulla carta, dunque, i nerazzurri sono sicuramente favoriti rispetto alla Roma di Ranieri, la quale, sebbene abbia ritrovato l’apporto di numerosi giocatori che, a metà annata, apparivano fuori dal progetto, non dispone di un quantitativo di talento ed esperienza pari a quello interista.

La banda di Viale della Liberazione, però, non sta di certo affrontando il suo miglior momento stagionale se è vero che, al netto della semifinale europea appena conquistata, ha finito per cadere in due gare molto importanti per il prosieguo della sua annata, quali quella di Bologna e il derby di coppa mercoledì.

L’umore, di conseguenza, dopoché un obiettivo stagionale è appena sfumato e un altro si è improvvisamente complicato, non può essere alle stelle, considerando anche che c’è molta preoccupazione riguardo alla tenuta fisica di molti dei pretoriani di Inzaghi, i quali, lasciate alle spalle tutte le gare di questa stagione, cominciano a sentirne abbastanza il peso sulle spalle.

La Roma, dunque, questa volta può dirsi fortunata, se è vero che, nonostante l’Inter non possa sbagliare per continuare il duello con il Napoli, affronta la sua avversaria in un momento potenzialmente a lei favorevole.

Le possibili mosse della Roma

“Il momento è propizio” dicono in molti kolossal i generali di molti eserciti, pronti, dopo aver osservato il nemico e, in alcuni casi più antichi, i famigerati “auguri”, per attaccare i propri rivali, dando inizio alla battaglia.

Immerso nel suo covo di Trigoria, in attesa di imbarcarsi per Milano, anche Claudio Ranieri, sempre più somigliante ad un vecchio e saggio generale romano, potrebbe aver pensato che questa gara rischia davvero di essere l’occasione di sorprendere i fortissimi rivali.

Salire in Lombardia disputando una partita stra-difensiva, attendista allo stremo, è quello che probabilmente si aspetta la maggior parte della Penisola, coerentemente con quanto affermato nel paragrafo precedente.

L’allenatore di Testaccio, però, deve aver capito bene in che momento si trova l’Inter e, alla luce soprattutto dell’ultima gara disputata (e persa) contro il Milan, non può non aver osservato come la linea difensiva di Inzaghi, apparsa spesso invalicabile, sia sembrata particolarmente in difficoltà.

Tolto Bisseck, difatti, De Vrij e Bastoni, di certo non aiutati dal centrocampo, nel secondo tempo, di fronte agli attacchi a sorpresa dei cugini, hanno sofferto tantissimo, andando a pregiudicare la qualificazione alla finale di Coppa Italia.

Un assetto più offensivo, magari un 3-5-2 con entrambe le punte dal primo minuto e con Soulé schierato da esterno destro, potrebbe essere una mossa molto invitante ed alternativa al solito 3-4-2-1 per Claudio, il quale, dopo le ultime belle prestazioni, non sembrerebbe intenzionato a fare a meno dell’argentino.

A centrocampo, poi, si potrebbe addirittura azzardare Baldanzi, meno solido di Cristante o Koné, ma assai più pericoloso offensivamente grazie alle doti tecniche di cui si ritrova a disporre.

Insomma, la Roma sa di non poter tirarsi indietro, visto che un pareggio non servirebbe a molto nella corsa europea: non si può lasciare nulla di intentato.

Foto: facebook AS Roma.

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