Mancini favorito per la Roma: una svolta attesa dopo l’esonero di Juric

Tra i nomi più gettonati spicca quello di Roberto Mancini, che appare come il favorito per guidare i giallorossi in questa fase di cambiamento.

Mancini, tecnico di grande esperienza e molto rispettato a livello internazionale, ha lasciato un segno indelebile con l’Italia, guidandola a importanti traguardi.

Sarebbe quindi considerato il profilo ideale per dare una svolta alla Roma, portando nuova mentalità, disciplina tattica e un gioco capace di esprimere al meglio le qualità della rosa.

Roberto Mancini, un tecnico d’esperienza e di prestigio

L’eventuale arrivo di Mancini porterebbe con sé l’idea di un calcio molto strutturato e duttile, frutto di anni di esperienza sia a livello di club sia in ambito internazionale.

Con la sua capacità di lavorare in contesti pressanti e di gestire gruppi complessi, potrebbe rappresentare il giusto equilibrio tra solidità e ambizione, caratteristiche di cui la Roma ha bisogno per tornare ai vertici del campionato italiano e per essere competitiva in Europa.

Mancini ha dimostrato una grande capacità di adattamento, passando dal calcio più tradizionale italiano a moduli più fluidi e moderni.

La sua attenzione ai dettagli tattici e la predisposizione al gioco di possesso lo rendono un allenatore capace di variare a seconda delle caratteristiche dei giocatori e delle esigenze della partita.

Modulo e tattica: come potrebbe giocare la Roma di Roberto Mancini

Se dovesse arrivare Mancini, il modulo più probabile sarebbe un 4-3-3, una disposizione che ha utilizzato spesso e che permette di coniugare solidità difensiva e fase offensiva rapida.

Di seguito una possibile formazione tipo della Roma sotto la guida di Roberto Mancini:

Portiere

Svilar rimarrebbe il titolare.

La sua esperienza e le sue abilità nell’organizzare la difesa sarebbero essenziali per Mancini, che spesso chiede ai portieri di avere una buona visione di gioco e di saper avviare l’azione da dietro.

Difesa

L’ex CT potrebbe scegliere una linea difensiva a quattro con Celik sulla destra, Mancini e Ndicka come centrali, e Angelino sulla sinistra.

Mancini predilige una difesa solida ma capace di supportare anche la fase offensiva, sfruttando la spinta dei terzini e la capacità dei centrali di impostare il gioco.

Centrocampo

In mezzo, il trio ideale potrebbe essere composto da Kone, Le Fee e Pisilli.

Kone fornirebbe copertura e interdizione, mentre Le Fee avrebbe il compito di fare da regista arretrato.

Pisilli, più libero di inserirsi in avanti, aggiungerebbe dinamismo e creatività, fondamentale per Mancini che cerca sempre di sfruttare gli inserimenti delle mezzali per rompere le linee avversarie.

Attacco

In avanti, il trio potrebbe essere formato da Soule sulla destra, Dovbyk centrale e Dybala sulla sinistra.

Mancini cercherebbe di massimizzare la qualità offensiva di Dybala e Dovbyk, con Soule che potrebbe fornire imprevedibilità e movimento tra le linee.

Mancini è noto per chiedere agli esterni d’attacco di lavorare anche in fase di ripiegamento.

Cosa cambierebbe

Rispetto a Juric, Mancini darebbe priorità a un approccio più strutturato e disciplinato, mentre Juric è noto per un gioco intenso e aggressivo, spesso fondato su pressing alto e marcature a uomo.

La Roma di Mancini potrebbe vedere una squadra meno portata all’intensità ma più ordinata tatticamente, con un possesso palla più ragionato e una costruzione dell’azione più paziente.

Inoltre, Mancini potrebbe lavorare sul recupero di alcuni elementi chiave della rosa, valorizzando giovani e giocatori che finora hanno avuto meno spazio.

La sua capacità di gestire i grandi talenti potrebbe portare beneficio a molti giocatori.