Real Madrid-Atletico Madrid finisce 2-1: è la serata di Rodrygo, Brahim e Julián Álvarez, eterni sottovalutati all’ombra dei campionissimi, ma decisivi nella partita.
I Gol di Real Madrid-Atletico
In una serata in cui Mbappe è un fantasma e Bellingham è squalificato, ci pensano Brahim Diaz e Rodrygo a mandare, almeno momentaneamente avanti il Real.
Il primo gol lo timbra Rodrygo Goes e gli bastano quattro minuti per sbloccare la partita. Una palla splendida di Federico Valverde, sempre più fondamentale nel gioco di Ancelotti, e Rodrygo è in area. Poi fa quello che ai brasiliani come lui riesce meglio, slalomeggia, danza sul pallone, sterza dentro, apre il sinistro e la mette alle spalle di Oblack. “De que planeta viniste?!“
Julian Alvarez risponde al gol di Rodrygo con un altro tiro a giro questa volta con il destro. L’azione è più complicata di quella che porta al gol i blancos. Il pallone se lo va a prendere “El arana” vince il contrasto, un uno due ed è al limite dell’area, poi uno sguardo alla porta, carica il destro e il pallone va sotto al sette. Torna tutto in pari con il gol dell’uomo ragno.
Il Real Madrid non muore mai e il terzo gol della partita lo fa Brahim Diaz, in grande spolvero ieri sera. Un altro gol di classe che conferma il super periodo di forma che l’ex Milan sta vivendo. Il suo gol è quello decisivo e lo fa tanto bello se non di più di quelli dei suoi colleghi, recupera palla nell’area piccola avversaria, ubriaca la difesa dei colchoneros, galleggia sul pallone e poi apre il piattone. La palla aggira la difesa biancorossa e finisce all’angolo basso opposto. “Golazo” del numero 21.
Ma la sua giocata più bella di tutta la serata, non è il gol ma la “garracharrua” esposta in campo, la voglia di rubare il pallone ma soprattutto quella splendida “ruleta” per liberarsi della marcatura. Classe sopraffina.
L’andata finisce 2-1, al ritorno al Wanda Metropolitano potrà succedere di tutto, gli uomini di Simeone ci credono.
Julián Álvarez, una perla nell’ombra
Julián Álvarez continua a dimostrare di essere molto più di un semplice gregario di lusso, per Haaland. Il suo gol contro il Real Madrid è l’ennesima prova della sua classe: un’azione costruita con la grinta di chi non si accontenta del ruolo di comparsa e finalizzata con una traiettoria perfetta sotto l’incrocio. Nel Manchester City è stato spesso oscurato dai riflettori puntati su Haaland, ma quando aveva la possibilità di prendersi la scena, lo ha sempre fatto con una naturalezza disarmante. Ed oggi al Bernabeù rivediamo la sua capacità di spezzare le partite e il suo splendido destro che incanta, sia nel club che nella Selección.

Il peso degli outsider: una serata di rivincite
Rodrygo, Brahim Díaz e lo stesso Álvarez sono l’emblema di quanto il calcio non sia solo una questione di superstar. Mentre Mbappé faticava a lasciare il segno e Bellingham era costretto a guardare dalla tribuna, sono stati loro a decidere la partita. Giocatori che spesso vengono considerati “seconde scelte” nelle Top eleven ma che, quando chiamati in causa, rispondono con prestazioni da protagonisti. Rodrygo ha aperto le danze con un gol da brasiliano puro, Brahim ha messo il sigillo finale con una giocata da applausi. Forse non saranno sempre le prime opzioni nei titoli dei giornali, ma senza di loro questa partita avrebbe avuto tutto un altro sapore. Grazie di esistere.
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Foto Instagram Copertina: @rodrygogoes