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Pellegrini, questa volta niente lampo: cosa ci ha detto il suo derby

Pellegrini, il suo derby.

Dopo la splendida rete realizzata nel derby d’andata, Lorenzo Pellegrini non è riuscito a ripetersi nella gara di domenica.

Sembra passata un’eternità da quel 24 Marzo, quando, in realtà, sono trascorsi solo poco più di venti giorni dal momento in cui, subito dopo l’infortunio di Dybala, il sottoscritto provò a ipotizzare un riscatto da parte di Lorenzo Pellegrini.

Più che un’ipotesi, purtroppo, da parte di un appassionato che lo ha sempre considerato un calciatore dal tasso tecnico molto elevato, questa si è rivelata essere una mera speranza, non esaudita nelle partite disputate dalla Roma nelle ultime tre settimane.

Il capitano giallorosso, difatti, se con la Juventus è rimasto fuori dalla gara a causa di un infortunio, contro Lecce e Lazio, che potevano rappresentare le gare con cui riprendersi definitivamente la squadra sulle spalle, non è riuscito a fornire delle prestazioni di livello.

Nel derby, in particolare, Pellegrini non ha inciso minimamente, risultando facile preda della retroguardia della Lazio, che lo ha disinnescato in qualunque zona del campo Ranieri abbia provato a piazzarlo durante la partita.

Un vero peccato, un probabile epilogo assai triste per una storia lunga e duratura che, a meno di incredibili sorprese in questo finale di stagione, andrà a terminare con il concludersi del campionato, di gran lunga il peggiore di Lorenzo in carriera.

Resta da capire, dunque, quali potrebbero essere le squadre interessate al numero 7 giallorosso, che, aldilà dell’annata non brillante, rimane un calciatore dalle doti tecniche ampiamente dimostrate e ancora potenzialmente utili a molte compagini.

Quale futuro per Pellegrini?

Da quando ha esordito per la prima volta in Serie A, Lorenzo Pellegrini ha sempre goduto di una buona fama, dovuta alla sua grande propensione all’assist e, in molti casi, anche alla rete, dovuta al suo piede ben educato soprattutto dalla distanza.

Non è un caso, dunque, che Luciano Spalletti, prima di andare ad Euro 2024, gli avesse affidato il ruolo di regista offensivo della sua Nazionale, regalandogli anche una maglia pesantissima come la numero dieci azzurra, vestita da gente come Baggio, Del Piero e lo stesso Totti, mentore di Lollo.

E’ proprio da questa estate, quando la sua carriera avrebbe potuto conoscere la grandezza a cui sembrava diretta, che, invece, la sua parabola ha intrapreso una discesa tanto inaspettata quanto, purtroppo, vorticosa, dovuta anche al grande caos societario di questa stagione.

Nonostante tutto, però, il numero 7 giallorosso rimane un calciatore di assoluto livello per la Serie A e, di conseguenza, non può essere un caso che, già a Gennaio, numerose squadre avessero bussato alla porta dei Friedkin per informarsi sul futuro del loro campionato.

In particolare, il Napoli di Antonio Conte appariva estremamente interessato ad accaparrarsi le prestazioni sportive di Pellegrini, il quale, con la rete nel derby d’andata, aveva scacciato tutte le voci che si erano succedute in quei giorni, riprendendosi momentaneamente la Roma.

In quelle settimane di mercato invernale, però, anche la pista Inter, che era coincisa con un possibile scambio con Frattesi, era parsa particolarmente calda e, di conseguenza, questa potrebbe tornare rovente anche da Giugno in poi, desiderosi come sono i nerazzurri di nuovi centrocampisti.

Anche dall’altra parte del Naviglio, poi, il nome di Lorenzo non dispiace e, di conseguenza, Pellegrini avrà la possibilità, se veramente la sua storia d’amore con la Roma giungerà al termine, di disporre di un’ampia gamma di scelte.

Lollo, capitano silenzioso

Comunque andrà la storia di Lorenzo Pellegrini, che lasci veramente la Roma a fine stagione o che continui a giocarci fino al termine della sua carriera, i tifosi giallorossi avranno il dovere di ricordarlo in maniera positiva, se è vero che, aldilà dell’ultima stagione, il numero 7 ha comunque scritto diverse pagine importanti della loro storia recente.

Lollo, infatti, ha alzato la prima coppa europea della storia giallorossa, siglando, lungo il percorso di avvicinamento, reti decisive per raggiungere la finale di Tirana, vinta poi contro i rivali divenuti ormai storici del Feyenoord.

Pellegrini è stato anche il capitano che ha segnato varie reti alla Lazio, a partire da quel tacco nella stracittadina del 2018-19, fino ad arrivare dallo splendido destro a giro di Gennaio, passando per la magnifica punizione del 2022, quando regalò la prima vittoria nel derby a Mou.

In generale, Lorenzo ha rappresentato l’ultimo erede della lunghissima e romantica storia di capitani romani e romanisti della Magica, se è vero che, al pari di gente come Totti, De Rossi, Giannini o Di Bartolomei, il ragazzo è nato nella Capitale e nelle sue vene scorre sangue lupacchiotto in tutto e per tutto.

Non dispone, forse, di quel romanismo esagitato di molti suoi predecessori, sicuramente non ha la vena da protagonista del Pupone, ma, un po’ come Ago, è un leader silenzioso, che, evidentemente, si trova più a suo agio nel parlare all’interno dello spogliatoio, piuttosto che davanti alle telecamere.

Secondo il parere di chi scrive, dunque, in qualunque modo si concluderà questa storia, è impossibile non ricordare con affetto Pellegrini, il quale, a modo suo, ha rappresentato comunque un punto di riferimento delle ultime annate giallorosse.

Foto: facebook AS Roma.

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