Nella consueta puntata di Open Var andiamo ad analizzare gli episodi chiave della 14esima giornata di Serie A.
Quattordicesima giornata che ci ha regalato un grande dolore: il malore di Edoardo Bove a cui ci stringiamo e auguriamo una pronte guarigione.
Oggi, sempre con il pensiero rivolto a Edo, cercheremo di staccarci per la nostra consueta puntata di Open Var dove andremo a rivedere gli episodi più discussi.
Cone sempre oramai, cercheremo di spiegare tutto nei minimi dettagli sperando di far maturare in voi un occhio critico verso il mondo arbitrale non più visto come nemico ma come semplicemente autorità e osservatore di giustizia.
Open Var, gli episodi da moviola
Andiamo in Friuli dove ad arbitrare Udinese-Genoa è Aureliano, ingenuità clamorosa al secondo minuto di gioco di Toure che prima si dimentica del pallone e poi stende Zanoli per rimediare al suo errore, collaborazione di arbitro e assistente che porta alla decisione di non assegnare fallo.
Dal Var però si accorgono che il fallo è chiaro e allora valutano i parametri per classificare quest’episodio come Dogso( distanza dalla porta, posizione e numero dei difendenti, direzione generale dell’azione e pallone a distanza di gioco).
Tutti i parametri sembrano abbastanza chiari eccetto il pallone a distanza di gioco, ma con un fermo immagine sul punto di contatto si vede come Zanoli fosse nettamente in vantaggio sul portiere dell’Udinese che non sarebbe potuto arrivare prima del genoano.
Di conseguenza revisione veloce al Var con Aureliano che opta, su consiglio del Var, per l’espulsione di Toure per Dogso( negare un’evidente opportunità di segnare una rete).
Gli episodi in Parma-Lazio
Spostandoci in Emilia, a Parma nei primi minuti del match Rovella con una grande azione riesce a segnare il gol dello 0-1, i padroni di casa però rammentano un possibile fallo ad inizio azione proprio dello stesso Rovella.
Il fallo è netto, ma le polemiche nascono dal fatto che durante il possesso palla laziale, Keita si impossessa del pallone, per poi perderlo generando una nuova APP secondo loro e come sappiamo il Var può intervenire solo nell’ APP che porta al gol.
Però come ben sappiamo, toccare il pallone non fa iniziare di default una nuova APP, bensì bisogna toccarlo e giocarlo chiaramente, quello di Keita è più un frapporsi al giocatore della Lazio da classificare come contrasto.
Proprio per questo, il Var richiama Zufferli al monitor che impiega pochi secondi per provvedere all’annullamento della rete.
Sempre a Parma prima della fine del primo tempo Zufferli assegna un rigore per fallo non si sa di chi su Zaccagni.
Qui è veramente inconcepibile la decisione di campo visto che nessuno tocca nessuno, il lavoro per il Var è facilissimo e una volta appurata un APP pulita richiama l’arbitro che cambia la decisione.