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Open Var, gli episodi arbitrali del martedì di Champions

Nell’episodio di oggi di Open Var andiamo ad analizzare tutti gli episodi arbitrali del martedì di Champions.

Martedì di Champions che ci ha regalato tante grandi partite come la vittoria del Real Madrid sull’Atalanta e la bellissima vittoria dell’Aston Villa sul Lipsia.

Invece oggi andremo ad analizzare tutti gli episodi arbitrali di questa giornata con un focus particolare sulle partite delle italiane.

Come sempre, va ricordato che ci sarà massima oggettività nell’analisi degli episodi e invitiamo anche i lettori a fare lo stesso.

I casi del martedì di Champions

Partendo da Atalanta-Real Madrid, l’arbitro é Marciniak, ovvero sulla carta uno degli arbitri migliori del mondo, ed effettivamente ha dimostrato sul campo il suo valore.

Iniziando con il calcio di rigore in favore della Dea allo scadere del primo tempo, tutto giusto, seppur sembri solo all’apparenza che ci sia poco, il tocco di Tchouameni é netto e sbilancia Kolasinac.

L’Atalanta reclama un secondo rigore quando dopo un tiro di Lookman il pallone compie uno strano viaggio in cui tocca prima il piede destro, poi il fondoschiena ed infine il braccio sinistro di Tchouameni.

Posizione non punibile per due motivi basilari: il braccio di Tchouameni é in appoggio dunque non punibile, ma inoltre avendo prima toccato un’altra parte del corpo ed il pallone quindi essendo inaspettato non rientra anche in questo caso nei casi punibili.

Nell’intera gara, infine manca un giallo su Lucas Vazquez che ferma Viene durante una ripartenza: chiaro episodio di SPA.

Rigore in Girona-Liverpool

Passiamo da un estremo all’altro e arriviamo a Bayer Leverkusen-Inter dove la gara di Vincic é altamente insufficiente.

Innanzitutto, l’unico gol che decide la gara nasce sugli sviluppi di un calcio d’angolo che in realtà non esisteva; infatti c’era posizione di fuorigioco su Frimpong ma non potendo intervenire il Var, Vincic ha concesso l’angolo.

Il Bayer protesta per un intervento da rigore su Wirtz, ma Bisseck tocca con il destro il pallone ed inoltre il presunto fallo avviene fuori area, cosa che ovviamente taglia fuori il Var.

Infine, errore sull’ammonizione a Carlos Augusto dopo un diverbio con Xhaka: lì il buon senso porta a non ammonire nessuno o ad ammonire uno per parte.

Infine, andiamo a vedere l’episodio che porta al rigore del gol che deciderà la sfida tra Girona e Liverpool che dimostra ancora una volta come il Var non sia perfetto.

Diaz in area entra in contrasto con Van De Beek, si lascia cadere e con l’ausilio anche del Var l’arbitro propende per il rigore.

Contatto innanzitutto solo alto perché coi piedi non si toccano mai, ma inoltre l’intensità del contatto é bassa e c’è volontà di giocare il pallone. Chiaramente, un contatto c’è e quindi non si parla di errore, ma utilizzare lo strumento del Var per questo tipo di situazioni é inconcepibile.

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