Gli arbitri spesso e volentieri creano polemiche, come stiamo vedendo anche in questa Serie A; ecco le novità riguardo il cartellino rosso
In questi primi mesi di campionato sono stati già tanti gli episodi controversi e le decisioni arbitrali che hanno fatto discutere; ci sono già state diverse polemiche tra allenatori, addetti ai lavori e moviolisti. Nello specifico, ci sono dubbi e perplessità per quelli che sono stati i cartellini rossi sventolati in faccia ai giocatori dall’inizio del campionato; scopriamo assieme com’è cambiato il regolamento riguardo le espulsioni che possono esserci nei match di Serie A.
Cartellino rosso: cosa è cambiato
Lo scorso agosto, alla tavola rotonda sulle riforme regolamentari, il designatore dell’AIA, Gianluca Rocchi, spiegò quale sarebbe stato l’approccio degli arbitri a possibili falli da espulsione:
“La chiara occasione da gol deve essere davvero evidente. Sono 4 i parametri da considerare: direzione, distanza dalla porta, possesso e avversari. Il cartellino rosso si dà solo quando sono soddisfatti tutti questi parametri. E a questo si devono aggiungere anche altri due parametri che sono il possesso della palla e la presenza in area di rigore. Senza possesso e in area di rigore giocando la palla il rosso diventa giallo perché è stato depenalizzato. Se ci sono interventi che mirano a non giocare il pallone e che mettono a repentaglio la salute non bisogna essere intransigenti e va data l’espulsione”
Ecco alcuni esempi
Nella partita dello scorso 19 ottobre, tra Milan e Udinese, dopo solo mezz’ora l’arbitro espulse il centrocampista rossonero, Tijjani Reijnders per un fallo da ultimo uomo su Lovric. L’olandese sgambetta il giocatore bianconero poco prima dell’ingresso in area, Chiffi non esitò ad estrarre il rosso.
Questo quanto scritto dal giuidice sportivo nel comunicato ufficiale sul sito della Lega Serie A: «Per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete». Dunque, come dichiarato da designatore ad agosto, l’arbitro ha tenuto conto del fatto che si trattasse di una chiara occasione da gol.
Stesso tipo di decisione da parte dell’arbitro Sacchi in Juve-Lazio, giocata tra l’altro lo stesso giorno di Milan-Udinese. Dopo circa 25 minuti di gioco Kalulu parte palla al piede, arriva al limite dell’area di rigore biancoceleste. Romagnoli a quel punto interviene in scivolata e ferma il difensore francese.
L’arbitro dovette rivedere lo scontro al monitor, essendo stato richiamato dal Var. Essendosi reso conto dell’entità dell’intervento e del fatto che fosse una chiara occasione da gol, decise di espellere Romagnoli.