Luciano Spalletti continua il processo di rinnovamento della Nazionale, portando con sé anche questa volta numerosi volti nuovi.
Da circa dieci anni, da quando uno sconsolato Fabio Caressa si trovò a commentare la seconda eliminazione consecutiva ai gironi di un mondiale, a tutto il sistema calcistico nostrano è stato richiesto, a più riprese, un rinnovamento totale, in grado di risollevare anche i risultati della Nazionale.
Ci ha provato Roberto Mancini e, per poco più di tre anni, ci siamo tutti illusi che quello fosse finalmente il tentativo giusto, capace di regalare alla FIGC il secondo Campionato Europeo della sua storia, dopo quella di Facchetti e Riva del ’68.
La seconda mancata qualificazione al mondiale, invece, ha riportato indietro tutto il movimento, che, anche ad Euro 24, per il quale ha ottenuto il pass a fatica, ha dimostrato di non essere ancora all’altezza delle altre rivali.
Il condottiero della spedizione teutonica, Luciano Spalletti, conclusa la kermesse continentale, è stato giustamente attaccato dalla stampa, reo di non aver saputo dare un sistema di gioco ben definito alla propria Nazionale, nonostante i pochi mesi a disposizione.
In maniera intelligente e umile, il commissario tecnico di Certaldo ha saputo riconoscere le sue colpe, optando, nelle prime quattro partite del girone di Nations League, per un semi-totale rinnovamento, alla ricerca di forze fresche e volti nuovi su cui plasmare una nuova Italia.
I risultati, finalmente, sono stati incoraggianti, con la Nazionale che ha battuto due volte Israele, pareggiato con il Belgio e, soprattutto, sconfitto la Francia al Parco dei Principi, offrendo una grandissima prestazione.
Nonostante, quindi, Spalletti abbia già trovato delle ottime risposte ai suoi quesiti, la sperimentazione è solo all’inizio e, di conseguenza, anche per queste ultime due gare del girone il ct ha deciso di portare con sé altri tre debuttanti.
Le sorprese della Nazionale
Ascoltare i verdetti del campionato, che se ne dica, è sicuramente una delle strategie migliori per costruire, se si è un commissario tecnico, la propria selezione, adattandosi a ciò che la massima competizione nazionale esprime.
Gli occhi di Luciano Spalletti, di conseguenza, ogni fine settimana sono puntati sulle gare di Serie A, alla ricerca di calciatori, preferibilmente giovani, da poter convocare nella sua rosa durante le finestre di calendario a lei dedicategli.
Se, quindi, nella pausa di ottobre, il prescelto era stato principalmente Pisilli, unica nota positiva della Roma di questo avvio di campionato, con l’arrivo di novembre è giunto il turno di altri tre giocatori alla prima esperienza con la maglia della Nazionale A.
Si tratta di tre atleti rispettivamente di Juventus, Lazio e Fiorentina, quali Nicolò Savona, Nicolò Rovella e Pietro Comuzzo, reduci da delle ottime prestazioni con le maglie dei club.
Le sorprese, però, non si sono limitate solo ai nomi scelti dal ct, ma si sono allargate anche a coloro che Spalletti ha deciso di lasciare a casa, affidandosi ad altri interpreti.
Per Federico Chiesa, per esempio, sembra non essere ancora arrivato il momento del ritorno in azzurro, così come per Zaniolo, Lucca e Bellanova, esclusi dopo l’ultima convocazione ottobrina.
Le conferme
Luciano Spalletti, ovviamente, non può cambiare interamente la rosa dei convocati in ogni finestra e, per questo motivo, deve comunque affidarsi a dei veterani che, in passato, gli hanno offerto delle importanti certezze.
Assodato questo, non può che essere semplice comprendere come, al momento, sia difficile immaginare una Nazionale senza Donnarumma, Di Lorenzo, Dimarco, Barella, Tonali o Retegui, risultati perennemente fra i migliori nelle precedenti uscite.
E’ avvenuta, poi, la riconferma anche di altri calciatori più giovani, come Ricci, che ha convinto nelle gare passate in campo, Kean e persino Daniel Maldini, ancora galvanizzato dall’emozione dell’esordio.
Un mix, dunque, di sorprese e conferme, alla ricerca della quadra migliore per tornare dove l’Italia merita di stare.
Foto: instagram personale Nicolò Savona.