L’Italia ha pareggiato contro il Belgio in una partita a doppia faccia. Analisi sulle positività e negatività della nazionale azzurra.
La Partita
Non è più il Belgio che ha segnato un decennio. Non è però nemmeno più la nazionale azzurra degli Europei.
Il match dell’Olimpico si tinge di azzurro fin da subito.
Già alla fine del primo minuto infatti è 1-0 per l’Italia. La rete firmata Cambiaso è un piccolo capolavoro di opera collettiva.
Una bella azione verticale che inizia fin dal calcio d’inizio. Pellegrini scambia bene con Tonali che allarga su Dimarco e l’interista è eccezionale nel fornire un cross rasoterra che scavalca i difensori avversari.
Cambiaso c’è e non sbaglia a insaccare il pallone meraviglioso fornitogli dal compagno.
Il primo tempo poi vede continue verticalizzazioni azzurre e solo qualche spunto dei diavoli rossi.
L’Italia gioca benissimo e non ha paura di creare e offendere, sia sulle fasce che centralmente.
I buoni scambi da una fascia all’altra portano al raddoppio azzurro già al 24′ minuto.
La firma è di Retegui su respinta di Casteels, ma è ancora una volta lo scambio tra gli esterni a portare avanti la squadra di Spalletti.
Gli azzurri danno l’idea di poterne fare un terzo in qualsiasi momento, ma un quarto d’ora dopo ecco il fattaccio.
Al 38′, in una delle poche incursioni belghe, Theate recupera palla da solo anticipando in ricezione Pellegrini.
Il romanista perde subito tutta la lucidità di cui dispone e pur di recuperare il pallone il prima possibile si lascia andare a un intervento killer.
Si butta dietro in scivolata contro i piedi dell’avversario e deve intervenire il VAR per correggere la grazia del cartellino giallo concessa dall’arbitro. Il direttore di gara è chiamato a revisionare l’accaduto e deve cosi correggersi espellendo direttamente il giocatore.
E’ proprio dalla punizione del fallo su Theate che nasce il primo gol belga.
Azzurri ancora tramortiti, De Cuyper batte corto su Tielemans che gli appoggia la palla a limite dell’area e De Cuyper segna un gol davvero stratosferico, potente e a giro che spiazza completamente Donnarumma.
Il secondo tempo è una sofferenza totale per gli uomini di Spalletti. Gli azzurri nonostante l’inferiorità numerica provano comunque a farsi vedere verso la porta avversaria, ma nulla impedisce di conservare il vantaggio.
Al 61′ Faes riceve uno spiovente che prova a deviare in rete ma il colpo che ne esce è troppo fiacco.
La difesa azzurra è troppo sicura di gestire bene quel pallone e cosi Tonali viene anticipato da Trossard che si infila velocissimo tra tutti e devia in rete il pallone del compagno.
Pareggio raggiunto per il Belgio e la partita si conclude dopo una mezzora in cui gli avversari non sono più stati realmente pericolosi.
Il pari finale non è da disprezzare ma lascia comunque un po’ di amaro in bocca
Top e flop contro il Belgio
Il match dell’olimpico ci restituisce la visione di un’Italia credibile, funzionante e che crede in se stessa.
Alla fine il pareggio ottenuto si rivela comunque un risultato utile. Gli azzurri infatti mantengono il primato del girone con un punto di vantaggio sulla Francia.
Non si può certo parlare di flop, ma la sensazione che si poteva fare di più è palpabile e resta un po’ di scontento.
Il flop di partita, se cosi vogliamo chiamarlo, deriva unicamente dall’intervento scellerato di Pellegrini.
Dopo aver recuperato palla in anticipo Theate era si da solo in una grande area di campo, ma gli azzurri erano comunque in fase di impostazione.
L’azione era appena stata avviata e i difensori erano ancora schierati.
Intervento a parte, il fatto più grave in assoluto è che un giocatore come Pellegrini non sia stato in grado di vedere le posizioni dei compagni, buttandosi a capofitto contro l’avversario.
A voler essere pignoli si possono forse estrapolare altri due casi da flop, anche se rimane un aggettivo esagerato.
Il primo verte sulla disattenzione di Tonali sul secondo gol belga. La troppa leggerezza dell’ex Milan è costato il gol del pari, e da uno con le sue qualità emotive ci si poteva aspettare maggiore cattiveria su quel pallone.
Altra nota dolente è forse proprio la scelta del ct di far giocare Pellegrini. Il romanista, anche col club, sta passando un periodo abbastanza negativo.
Nella precedente sosta Raspadori aveva fatto davvero bene nel 3-5-1-1 di Spalletti, e se anche sta giocando poco col club forse meritava conferma dal primo minuto.
Sono certamente di più le positività che emergono dalla partita.
Anzitutto la cosa che davvero non era scontata è stata la continuità a livello di prestazione di squadra.
Dopo l’Europeo si poteva anche pensare che le uscite positive della precedente sosta fossero figlie del caso.
Invece Spalletti ha dato continuità alla squadra, e la più grande conferma arriva dal fatto che gli azzurri abbiano provato a spingere anche in inferiorità numerica.
Questa nazionale crede in se stessa e forse ha imboccato la strada giusta per essere credibile anche per i tifosi.
Spalletti sta lavorando bene e sono due i gradi elementi positivi da rilevarsi.
Anzitutto il gioco sulle fasce. O meglio, la connessione che c’è tra gli esterni azzurri.
Con Dimarco e Cambiaso sembra essersi creata una vera e propria sinergia. Scambiano molto spesso e i loro cambi di gioco portano in avanti la squadra con grande efficacia.
Ma questi scambi sono favoriti e permessi anche dall’altro punto positivo.
La seconda nota lieta infatti è il centrocampo italiano. Il trio formato da Tonali, Ricci e Frattesi dona consistenza e organizzazione a tutti i compagni.
Ricci si sta rivelando un playmaker di classe e qualità, permettendo cosi a Tonali di essere libero di svariare tra compiti difensivi e offensivi e a Frattesi di inserirsi coi giusti tempi per supportare l’attacco.
Contro il Belgio dunque non sono da denunciarsi grandi flop o top, ma il buono visto è rassicurante perché dona continuità al lavoro iniziato, di fatto, a settembre e l’espulsione di Pellegrini fa si rimpiangere qualcosa ma l’Italia è finalmente un po’ più forte di questi eventi.
Foto, Ig: @federicodimarco