In vista della complicata sfida contro il Napoli, il tecnico romano sta studiando quale sia la giusta formula anti-azzurri.
Nonostante, come ci ha tenuto a specificare in conferenza stampa, l’espressione “Ho ricevuto una bella gatta da pelare” non sia uscita direttamente dalle sue labbra, Claudio Ranieri non può negare come, sebbene non abbia detto questo pensiero, lo condivida sicuramente.
La situazione della Roma, infatti, aldilà dei suoi già precarissimi equilibri interni, in attesa anche dell’arrivo del nuovo CEO, è drammatica anche e, forse, soprattutto a livello tecnico, se è vero che una partenza così negativa non si vedeva da anni a Trigoria.
L’aspetto più preoccupante, però, è che la classifica rischia di peggiorare sensibilmente a breve, visto che i giallorossi nelle prossime partite saranno chiamati ad affrontare tre corazzate come Napoli, Tottenham e Atalanta, favorite per la vittoria sia della Serie A che dell’Europa League.
Non è un compito facile, dunque, quello di Claudio Ranieri, che si trova a dover preparare questo tipo di match avendo avuto a disposizione solo una settimana e mezzo, per altro trascorsa in gran parte senza i nazionali impegnati con le proprie rappresentative.
Il testaccino, nonostante questo, non sembra avere una grande paura di ciò che potrà succedere a lui e alla sua squadra nell’immediato futuro, se è vero che, nell’ormai celeberrima conferenza stampa, è stato molto chiaro su questo aspetto: “Non dobbiamo temere i prossimi avversari, il nostro compito è quello di lasciare ogni cosa sul campo per la maglia e per i tifosi”.
La grinta e l’aggressività serviranno sicuramente, ma Claudio, da bravo tecnico qual è, sa benissimo che per mettere in difficoltà il Napoli domenica occorrerà anche qualcosa di più congeniato a livello tattico.
I punti di forza del Napoli
Quando Aurelio De Laurentiis, in pompa magna come suo stile, ha ufficializzato l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Napoli, nonostante la brutta stagione dei partenopei, classificatesi decimi al suo termine, nessuno aveva dubbi che il leccese, senza disputare nemmeno le coppe, avrebbe riportato gli azzurri nei piani alti della classifica.
Il suo modo di fare maniacale e stacanovista, infatti, almeno per due o tre stagioni, ha sempre portato dei grandi dividendi alle compagini da lui allenate e, dopo dodici giornate, è possibile affermare come questa impresa gli sia riuscita anche sul Golfo.
Il suo Napoli è una squadra quadrata, non bellissima da vedere, ma molto solida ed efficace, in grado di riconoscere alla perfezione quali siano i suoi punti di forza e quelli di debolezza dell’avversario, attivandosi efficacemente per sfruttarli al massimo.
Una coralità lucida ed operaia, nella quale, però, tendono a spiccare le individualità di Kvara, vero regista delle manovre offensive partenopee, di Lukaku, prezioso per la profondità e la fisicità in area che riesce a garantire, e di McTominay, vera rivelazione dell’annata per la sua versatilità.
La difesa, poi, in continuità con la filosofia del tecnico leccese, è un fortino molto difficile da espugnare, come dimostrano i soli nove gol subiti, i quali la rendono la seconda miglior difesa del campionato dopo quella bianconera di Thiago Motta.
Una squadra in pieno stile Conte, dunque, che non si vergogna a coprirsi e a colpire in ripartenza, sfruttando la velocità e la tecnica delle sue due ali e la capacità di trattenere palloni del suo centravanti, pupillo del mister ex Juve.
Le possibili idee di Ranieri
Essendo le uniche dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’inizio del suo mandato, anche in questa circostanza è difficile non fare un rimando alla conferenza stampa di insediamento di Sor Claudio, nella quale, con la solita franchezza, ha affermato di non sapere ancora precisamente quale modulo sceglierà per mettere in campo la sua squadra.
La tesi più plausibile, conoscendo la versatilità e l’umiltà tattica di Ranieri, il quale non si è mai fatto problemi ad adattare il suo gioco alle squadre con le quali si trovava a lavorare, è che il tecnico di Roma stia sperimentando attualmente in allenamento varie soluzioni, tentando di intravedere quale sia la migliore.
E’ abbastanza superfluo e soggettivo, dunque, ipotizzare quale sarà il modulo o la formazione della terza Roma del tecnico di Testaccio, ma, come tutti gli esercizi di fantasia, è comunque divertente da compiere.
Secondo la mio opinione, la scelta di Claudio sarà quella di ritornare ad un assetto simile a quello che ha permesso alla squadra di DDR lo scorso anno di compiere un ottimo girone di ritorno.
Ranieri, infatti, potrebbe optare per un 4-2-3-1, evoluzione del 4-3-3 “derossiano”, nel quale Dybala ed El Shaarawy (o Saelemaekers al suo ritorno) tornerebbero a giocare come ali, ma con la differenza che fra loro si muoverebbe Lorenzo Pellegrini, il quale sembra piacere molto al mister romano.
Le chiavi del centrocampo, poi, potrebbero essere affidate alla coppia Koné – Pisilli, di cui Cristante rappresenterebbe un cambio di qualità, con Hummels e uno fra N’Dicka e Mancini alle loro spalle.
Sulle fasce, infine, Angelino dovrebbe tornare ad occupare la sua posizione naturale, così come Celik dall’altra parte, nonostante le negative prestazioni fornite finora.
Nessun dubbio, invece, riguardo la titolarità fra i pali di Svilar, fra i pochi salvabili del disastroso avvio giallorosso.
Perché Soulé ancora in panchina
Come qualcuno avrà notato, nella mia personale ipotesi di undici titolare della Roma non compare il nome di Matias Soulé, vale a dire uno dei grandi colpi del mercato estivo dei giallorossi, i quali in lui hanno riposto molta fiducia.
L’argentino, però, ha dimostrato di non poter essere assai compatibile con Paulo Dybala, pagando l’eccessiva vena offensiva di entrambi, la quale non permette alla squadra di trovare un equilibrio difensivo con loro due contemporaneamente sul terreno di gioco.
Proprio per questo motivo, che è simile a quello per cui Baldanzi lo scorso anno venne sacrificato per El Shaarawy, Ranieri potrebbe puntare sul Faraone per rendere maggiormente solida la squadra, affidandogli l’importante compito di ripiegare in fase difensiva.
Stephan conosce alla perfezione questo tipo di missione, se è vero che, nei quarti di finale di Europa League della passata stagione, riuscì ad annullare quasi da solo una delle fasce più prolifere e pericolose d’Italia, ossia quella sinistra del Milan, composta dagli abilissimi e molto affiatati Theo e Leao.
Riproporre l’italo-egiziano, che potrà poi intervallarsi con l‘ottimo Saelemakeers, potrebbe essere la mossa corretta per garantire alla squadra la giusta copertura.
Appare evidente, quindi, come il ruolo di Soulé, al momento, sia legato alla forma fisica di Dybala, il quale avrà la possibilità di rifiatare in alcune situazioni proprio in favore del connazionale, che dovrà essere abile nel farsi trovare pronto dalla panchina.
Gli sarà necessaria indubbiamente tanta umiltà e molto spirito di sacrificio, ma Claudio Ranieri non è estraneo a questo tipo di miracoli, come qualcuno, in una piccola cittadina industriale inglese, tende a ricordare benissimo.
Foto: instagram AS Roma.