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Napoli – Inter, ad uscirne peggio fra Conte e Inzaghi è…Gasp

Napoli - Inter, la situazione.

Al termine della gara di Napoli, è possibile analizzare la situazioni delle tre litiganti per lo scudetto, ancora tutte in corsa per la vittoria.

L’attesa che, dopo mesi di inseguimenti e sorpassi continui, era montata per la partita di ieri sera, era veramente morbosa, fremente di passione, pronta a scatenarsi al fischio d’inizio dell’arbitro Doveri.

Così, effettivamente, è stato, con un Maradona che ha cercato di sospingere fino all’ultimo il suo Napoli, mentre, in tutto il paese, milioni di tifosi erano attaccati agli schermi per vedere chi tra le due principali contendenti del campionato l’avrebbe spuntata.

Il pareggio finale, probabilmente, è un risultato che potrebbe aver lasciato anche un po’ di delusione agli appassionati di calcio, ma che, in realtà, rende ancora più intriganti i tre mesi che ci attendono, nei quali le compagini di Conte, Inzaghi e Gasperini saranno costrette a darsi battaglia fino all’ultimo, evitando di perdere punti preziosi per strada.

Al termine di una gara del genere, dunque, è possibile tracciare un bilancio su quelle che sono le conseguenze per ciascuna delle squadre coinvolte, che, dopo questo uno a uno, possono uscirne soddisfatte o, al contrario, abbastanza rammaricate.

Il Napoli

Nonostante il pareggio, probabilmente, sia stato alla fine il risultato più corretto per la sfida di ieri, è impossibile non ammettere che se c’è stata una squadra a meritare di più la vittoria finale, quella è stata senza dubbio il Napoli.

La compagine di Conte ha disputato una gara molto coraggiosa, non indietreggiando di fronte al vantaggio dell’Inter e, anzi, lanciandosi in attacco con ancora più furore, tentando in ogni modo di scardinare il blocco sempre più basso degli avversari.

Il grande merito dei partenopei, infatti, è stato proprio quello di chiudere la banda di Inzaghi nella propria metacampo, senza lasciarle la possibilità di ripartire in contropiede o di imbastire delle manovre pericolose per provare ad agguantare il raddoppio.

Il secondo tempo, in particolare, è stato un assolo degli azzurri, i quali, sebbene non siano riusciti a creare enormi occasioni da rete, hanno pareggiato con merito la contesa, grazie anche, bisogna dirlo, alle sostituzioni adoperate dal proprio allenatore, che ha avuto la lungimiranza di inserire Billing.

La squadra ad uscire meglio da questo confronto, dunque, è proprio il Napoli, che, oltre ad aver messo sotto i campioni d’Italia per buona parte dello scontro diretto, ora può avviarsi con più serenità verso le prossime partite del suo calendario, decisamente più agevole di quello dei rivali.

L’Inter

Nonostante sia assolutamente doveroso evidenziare i meriti del Napoli nella gara di ieri, è altrettanto lecito constatare come la squadra di Simone Inzaghi ieri sera sia stata forzatamente costretta a proteggersi, essendo rimasta senza esterni di ruolo.

Dopo l’infortunio di Dimarco, fino a quel momento match winner e fra i migliori in campo, l’Inter, infatti, si è schierata con un difensivo 4-4-2, nel quale, con grande spirito di sacrificio, Barella si è adattato addirittura come quarto di centrocampo, tentando di imbastire una resistenza tale da impedire agli azzurri di trovare il pareggio.

Soprassedendo ai problemi fisici, però, sicuramente bisogna ammettere che la squadra di Inzaghi non è sembrata mai padrona del campo ieri, nemmeno quando poteva contare su tutto l’undici effettivo.

La punizione del terzino meneghino è stato un bel coniglio uscito fuori improvvisamente dal cilindro, ma, oltre a quello, anche nella prima frazione si è visto veramente poco da parte dei nerazzurri.

E’ indubbio, quindi, anche alla luce delle ultime partite, che i milanesi stiano vivendo, di pari passo anche con le rivali, un momento di inevitabile calo fisico, il quale, però, rischia, se non superato nell’immediato, di causare dei grandi problemi a Lautaro e compagni, che, ora, devono affrontare anche l’insidiosa doppia sfida con il Feyenoord, già capace di mandare a casa i cugini del Milan.

Occorre, dunque, che i nerazzurri facciano quadrato in questi due mesi e mezzo di stagione che avanzano, tentando in ogni modo di evitare la rimonta del Napoli, favorito dal minor numero di impegni.

L’Atalanta

Dire che Gianpiero Gasperini, osservando la gara di Napoli, si sia mangiato le mani è veramente riduttivo.

Vincendo contro Venezia e Cagliari, infatti, oggi la sua Atalanta sarebbe virtualmente in vetta alla classifica, a +1 sui rivali dell’Inter, che, invece, continuano a sovrastarli dall’alto delle loro tre lunghezze di vantaggio.

Due grandi occasioni sprecate, dunque, per la Dea, la quale, nonostante spesso abbia dimostrato di essere una macchina da gol, contro queste due squadre di bassa classifica si è impantanata in due pareggi “ad occhiali” del tutto inusuali per lei.

Gasp, di conseguenza, deve essere bravo, in questo momento di difficoltà, dovuto anche alla brutta figura in Champions, a riorganizzare le energie e a ritrovare il ritmo incessante che ha caratterizzato la sua compagine nel girone di andata, quando, per qualche tratto, ella si lanciò anche in fuga davanti alle rivali.

A differenza dell’Inter, poi, gli uomini di Percassi non hanno nessun altra competizione su cui concentrarsi e, lanciata via la maschera, possono gareggiare per lo scudetto senza più alcun filtro, tentando il tutto per tutto alla ricerca di un’impresa storica.

Foto: facebook Inter.

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