In vista della trasferta di Monza, la Lazio si gode il fantastico (e rinato) Nicolò Rovella di quest’ultimo periodo.
In questo avvio di campionato, che non ha certo lesinato sorprese e narrazioni avvincenti, una delle storie più affascinanti e apprezzabili è sicuramente quella della Lazio di Baroni, partita come assoluta outsider e arrivata ben presto, a forza di belle prestazioni, alle soglie della preminenza.
Un vero e proprio “volo nel cielo”, simile a quello che l’aquila Olimpia, prima di ogni partita in casa dei biancocelesti, si diverte a fare sopra le teste dei tifosi laziali, che a lei, fiera e “gagliarda”, rivolgono tutte le loro speranze.
Se, però, tutta la compagine di Baroni sta spingendosi oltre i propri limiti, librandosi in aria con armonia e stile, ci sono alcuni giocatori al suo interno che si stanno proponendo a dei livelli mai raggiunti durante la propria carriera.
Uno di questi è senza dubbio Nuno Tavares, che non riesce quasi a concludere una partita in Serie A senza portare qualche assist alla sua squadra, risultando imprendibile per tutti i terzini affrontati fino ad ora.
E’ il caso, poi, anche di Dia e Castellanos, i quali, dopo una stagione travagliata per entrambi, stanno dando ottimi segnali sia a livello individuale che di coppia, proponendosi come uno dei migliori tandem in circolazione al momento.
Il percorso che sta compiendo Nicolò Rovella, però, non è un semplice volo verso l’alto, una scalata lungo il pendio di una montagna alta e difficilmente raggiungibile, ma è una reale rinascita, se è vero che, alla fine dello scorso anno, sul suo futuro si nutrivano numerosi dubbi.
La scorsa stagione
Quando nell’estate 2023, dopo la bella stagione disputata al Monza, Nicolò Rovella giunse alla corte di Maurizio Sarri, pronto a disputare la sua prima Champions League in carriera, l’entusiasmo e le aspettative dell’ambiente biancoceleste erano altissime.
Da anni, infatti, si vociferava sul grande talento di questo calciatore, debuttante in A giovanissimo con la maglia del Genoa, prima di essere acquistato dalla Juventus, con la quale, però, aveva disputato solo 3 gare nel 2022-23.
Il 2023-24, invece, con grande sorpresa di tutti i tifosi, non è stato l’anno del ragazzo di Segrate, il quale, al pari di tutta la squadra, non è mai riuscito a trovare la sua precisa collocazione, venendo risucchiato da una confusione tattica che ha finito per trascinare la Lazio in un vortice di polemiche e di tensioni.
In particolare, il ragazzo ha sofferto moltissimo la mancanza di titolarità, essendo in diretta concorrenza con Guendouzi, Vecino e Kamada, tutti e tre calciatori ritenutigli spesso e volentieri superiori sia da Sarri che da Tudor.
La poca fiducia, dunque, e il grande caos dell’ambiente capitolino sono stati i fattori principali della cattiva stagione di Rovella, che, al pari dell’intero club di Lotito, si è presentato ai nastri di partenza della stagione attuale senza grandi aspettative, lontano dai riflettori, puntati piuttosto sull’altra squadra di Roma.
Rovella nella Lazio di Baroni
9 punti e ben sette posizioni in classifica: è questa la distanza che esiste, ad oggi, fra la Lazio di Marco Baroni e la Roma (ancora per poco) di Ivan Juric’, sprofondata nella seconda colonna della graduatoria in coda ad un avvio horror.
Tutti i pronostici di inizio anno, dunque, alla luce di questi risultati, sono stati ampiamente smentiti, grazie, soprattutto, alla bravura della compagine laziale, la quale, dopo alcuni tentennamenti iniziali, ha letteralmente preso il volo.
Da bravo regista e motore di gioco, di conseguenza, Nicolò Rovella non poteva che tenere un rendimento molto alto anche lui, trovandosi a ricoprire un ruolo fondamentale all’interno della macchina da reti baroniana.
Nel 4-2-3-1 del tecnico fiorentino, infatti, l’ex Grifone ha il compito decisivo di fungere da frangiflutti in fase di non possesso e, appena riconquistato il pallone, di gestire dalla cabina di regia tutte le azioni offensive della Lazio, lanciando anche, spesso, in contropiede per i treni che passano lungo le rotaie laterali.
Si potrebbe dire, usando dei termini medici, che Rovella sia il cuore dei biancocelesti, capace di “pompare il sangue” verso tutte le terminazioni dell’organismo laziale, che ne viene irradiato ed illuminato.
Un vero e proprio motore, divenuto così indispensabile per Baroni da, addirittura, meritarsi la convocazione di Luciano Spalletti in vista delle importanti sfide di Nations League contro Francia e Belgio.
Una rinascita bella ed emozionante, dunque, quella di Nicolò, che ora, però, non ha certo intenzione di fermarsi, volenteroso di diventare fondamentale anche con la maglia azzurra.
Foto: instagram personale Nicolò Rovella.