Il Monza di Nesta si trova in crisi per la prima volta da quando è in Serie A: quali sono i motivi e cosa è cambiato rispetto al passato?
Pochi risultati, un gioco non straripante, una campagna acquista più che mediocre, hanno trascinato il Monza in una crisi da cui sarà difficile ma fondamentale uscirne.
Un serie di concause hanno portato tanta insicurezza fra i brianzoli, che adesso navigano in acque molto pericolose e in cui dovranno cercare di non affondare di più rispetto alla già complicata situazione odierna.
Ma quali sono le differenze rispetto alla gestione passata di Raffaele Palladino, è solo un problema tattico o alle spalle c’è un problema più grande?
Monza, colpe di Nesta?
Prima di soffermarci su una più precisa analisi tattica della situazione in casa brianzola, è giusto dire che quando c’è una crisi di risultati la colpa non è solo di un individuo ma si divide in più parti.
La società avrà sicuramente le proprie colpe, infatti questo è il primo mercato da quando sono in Serie A di gran lunga insufficiente: qualche riscatto di giocatori in prestito e poi solo scommesse, nessuna certezza.
L’operato di Galliani e co durante la finestra di mercato estiva non è adatto alla Serie A, è un mercato di una squadra che vuole retrocedere e non fa nulla per evitarlo.
Si possono e si devono fare delle scommesse per generare degli utili, ma a queste vanno aggiunti dei giocatori affidabili che devono costituire le ossa della squadra che si deve salvare.
Inoltre, sembra essere trapelata qualche insoddisfazione da parte della società su Nesta già a partire da ritiro estivo.
Galliani intervistato da Sky Sport, disse che Nesta l’aveva sorpreso perché giocava in un modo tutto suo con idee molto particolari, ma ovviamente concludeva dicendo che c’era grande fiducia in lui.
Come fa la squadra ad approcciare con serenità un campionato di Serie Ad quando ancora prima dell’inizio la società nutre riserve sull’allenatore non supportandolo neanche sul mercato?
Monza, analisi tattica
Detto ciò, il Monza appare statico, senza aggressività, una squadra ordinata che ogni domenica gioca per fare il “compitino”.
Questo non basta per rimanere in Serie Al, ci vogliono idee nuove e uno spirito diverso per Nesta se vuole continuare a sedersi sulla panchina brianzola.
Tutto si poteva dire del Monza di Palladino, ma che fosse ben messo in campo e aggressivo non può essere messo in discussione da nessuno.
Nesta deve invertire la rotta ora, altrimenti toccherà a qualcun altro cercare di salvare la baracca, anche se ad oggi le premesse sono tutt’altro che positive.