Prestazione totale nel derby da parte di Rejinders, che incanta lo stadio. Perché è lui il giocatore fondamentale in mediana.
Lo schema dei rossoneri
Una partita di assoluto livello quella di Tijjani Rijnders contro l’Inter nel derby di Milano.
Dopo cinque partite, più due mesi di preparazione estiva, Fonseca riesce finalmente a valorizzare il centrocampista olandese.
Le premesse della partita non erano esattamente rosee.
Il 4-4-2 che i rossoneri aveva preparato lasciava molto spazio allo scetticismo. Con Leao e Pulisic sugli esterni infatti molti tifosi e addetti ai lavori temevano, di fatto, un 4-2-4 iper sbilanciato in attacco e che avrebbe lasciato completamente da soli Fofana e Reijnders.
E in effetti 4-2-4 alla fine dei conti è stato, ma i rossoneri sono stati bravissimi nell’interpretazione della partita e quindi lo schema non è rimasto invariato ma anzi estremamente mobile e mutevole.
Esempi lampanti sono Morata e Pulisic. Lo schema di base ha permesso che ci fosse lo spazio tra centrocampo e attacco per permettere allo spagnolo di agire come falso nueve o attaccante di raccordo, come gli è congeniale.
In questo modo Morata è andato ad agire sulla zona di campo di Calhanoglu, che si è visto doppiato da Pulisic.
Fonseca aveva avuto un’illuminazione durante la partita di Champion’s contro il Liverpool. Vedere Pulisic a centrocampo, servendo lanci lunghi, lo ha particolarmente ispirato e così è riuscito nel suo intento di riproporlo, anche, in queste vesti contro i nerazzurri.
Tutti questi movimenti, compreso Fofana che scendeva tra i difensori, hanno permesso a Reijnders di agire da mezzala, suo ruolo naturale.
L’olandese infatti si è trovato a suo agio per tutti i 90 minuti, offrendo una prestazione di grande personalità, tenendo a bada Mkhitaryan, e qualità, innescando Abraham con una palla verticale e fornendo l’assist per il vantaggio di Gabbia.
Giocatore fondamentale a centrocampo
La prestazione di Reijnders non si esaurisce però certo in un assist mancato e uno effettivo.
Il giocatore è stato onnipresente sul campo, offrendo si copertura ma anche, e soprattutto, giocate offensive che hanno permesso ai rossoneri di essere molto spesso pericolosi.
Il suo apporto è stato fondamentale perché ha permesso, anche grazie ai grandi polmoni, a Pulisic di muoversi a centrocampo senza troppe pressioni, ma anche a Morata di agire quasi da trequartista, proprio come piace allo spagnolo.
Pensare però che d’ora in poi le partite del Milan saranno tutte così e che i problemi sono magicamente scomparsi risulta difficile.
Prestazioni come quella di domenica sera sono molto dispendiose, e va anche considerato l’impatto morale che può aver avuto il nome dell’avversario sui rossoneri.
Molto probabilmente rimarrà il concetto fonsechiano di adattarsi di volta in volta in funzione dell’avversario.
Quel che è certo però è che Reijnders, grazie al derby, si è trasformato da caso emblematico a certezza di centrocampo.
E se Fonseca, nei suoi adattamenti, troverà sempre il modo di far giocare l’olandese come mezzala allora il giocatore potrà ricompensare tecnico e squadra con prestazioni di assoluto livello.