Milan-Napoli alle porte ed è faida tra i tifosi per chi sia migliore tra i rispettivi beniamini. Vediamo somiglianze e differenze.
Christian Pulisic
L’americano, arrivato in Italia nell’estate del 2023, è attualmente uno dei giocatori più forti e in forma dei rossoneri di Fonseca.
Ma anche con Pioli, nella passata stagione, aveva fatto vedere cose fuori dal comune.
Pulisic segna in ogni modo, da ogni posizione ed è sempre al posto giusto al momento giusto. Dotato di grande tecnica e velocità, è un jolly d’attacco di grande generosità anche in fase difensiva.
In questa stagione è partito subito forte, ma sono due anni in realtà che l’ex Chelsea e Dortmund sta letteralmente conquistando tutti a suon di gol e importanti prestazioni in campo.
Gol a parte, Pulisic è ormai diventato un vero e proprio idolo della tifoseria milanista.
L’americano è stato l’anno scorso uno dei punti di forza per il Milan di Pioli in Serie A e in Europa.
Talento, velocità e tanta qualità. L’attaccante ha sempre dimostrato qualità da top player e solo i diversi infortuni nel corso della carriera l’hanno fermato più volte, negandogli la possibilità di mettere in luce tutto il suo valore.
Questa stagione sono impressionanti i numeri del calciatore, che sta vivendo un periodo di forma assoluto.
In Serie A sono 5 gol e 3 assist in 8 partite, mentre in Champions League ha segnato 2 gol in tre partite.
Pulisic è il calciatore in Europa con la percentuale più alta di partite con almeno un gol o un assist.
Questi numeri non solo evidenziano le qualità del giocatore, ma denotano anche un dato impressionante, da vero top player. Le partite con almeno un gol o un assist per l’americano sono il 78,57%.
Una percentuale incredibile se si pensa che in Europa semplicemente nessuno può vantare la stessa. Al secondo posto troviamo Mohamed Salah del Liverpool con il 73,33%. Non proprio un giocatore qualunque di una squadra qualunque.
Inoltre Pulisic è in questo momento ottavo in classifica tra i cinque grandi campionati europei per gol e assist ogni novanta minuti, dietro solo a giocatori come Raphina, Salah, Vinicius e addirittura davanti a campioni del calibro di Haaland e Mbappé.
Khvicha Kvaratskhelia
Il georgiano Kvaratskhelia è arrivato a Napoli nell’estate del 2022 e si è imposto fin da subito nella squadra di mister Spalletti.
Con 12 gol e 10 assist si rivelò vero trascinatore dei partenopei nella conquista del titolo nazionale che mancava ormai da 33 anni.
Dopo l’addio di Spalletti poi si è confermato colpo assoluto del mercato partenopeo, e tra tutte le difficoltà del Napoli nella scorsa stagione, il georgiano ha comunque messo a referto 11 gol e 6 assist.
Numeri incredibili che danno conferma di un talento vero e cristallino.
A godersi le prestazioni dell’attaccante dalla panchina quest’anno è Antonio Conte, che fin dal suo arrivo in azzurro si è coccolato il georgiano.
Conte per lui ha stabilito una sorta di evoluzione del suo ruolo in campo.
Infatti, sempre partendo da sinistra, al georgiano è richiesto di andare ad accentrarsi per avvicinarsi all’area avversaria e affiancare Lukaku.
In nove partite l’attaccante si è cosi rivelato essere il top scorer della squadra partenopea con 4 gol e 2 assist.
E quando un giocatore riesce a rendere sempre sullo stesso livello, a prescindere da chi lo allena, si può parlare di vero talento calcistico.
E kvara è proprio questo. Talento, naturalezza, dribbling efficaci e tiri di classe.
Somiglianze e differenze
Con l’importante partita tra Milan e Napoli alle porte, è, ovviamente, accesissimo il dibattito tra i tifosi per quale sia il giocatore migliore.
La verità è che sono attaccanti dalle grandi somiglianze sia tecniche che tattiche. Questa stagione in particolare.
Infatti, come Kvara, anche Pulisic è incaricato di accentrarsi verso la porta per aumentare le proprie opportunità.
Addirittura Fonseca vorrebbe farlo partire direttamente come trequartista, in modo tale da averlo già nelle zone centrali di campo. Ma ancora ha difficoltà nel ricucirgli addosso questa posizione per via di mancanze nella squadra rossonera.
Le somiglianze nei compiti tattici però hanno origini differenti.
Infatti per il georgiano possiamo parlare di una scelta libera e senza pressioni da parte di Conte.
Per Pulisic invece, almeno in questo momento storico, suona come una forzatura. Ma è anche una forzatura necessaria dato lo stato di forma dell’americano che lo rende, nei fatti, l’uomo più pericoloso dei rossoneri.
Dunque se anche partono da lati opposti del campo, alla fine la loro zona di competenza va comunque a essere quella centrale.
Sono gli assoluti accentratori del gioco delle proprie squadre, ed è da loro che ci si aspetta sempre il lampo di genio che possa risolvere le partite.
Insomma, le somiglianze sono molte, quasi speculari si potrebbero dire, e le differenze sottili, che si possono andare a spulciare nei compiti di copertura, ma queste sembrerebbero davvero essere frutto delle indicazioni degli allenatori.
Foto, Ig: @cmpulisic