Il Milan – Juve di sabato sarà deciso da tanti fattori, fra cui la sfida sulla fascia tra il francese e l’italiano.
Come tutti i grandi scontri diretti, nei quali tendono a scontrarsi per forza di cose due corazzate, a fare la differenza, aldilà della tattica generale, sono i dettagli e i singoli duelli uno contro uno.
Una delle finali di Coppa del Mondo più controverse della storia, quale è stata l’unica disputata e vinta (con molti dubbi) dall’Inghilterra di Hurst, per esempio, si decise sulla sfida fra Beckenbauer e Bobby Charlton, che rivelò di aver permesso ai suoi di vincere “giocando un po’ meno peggio di Franz”.
Sono, a volte, i singoli duelli, dunque, a decidere l’andamento di una partita magari anche molto equilibrata perché preparata in maniera molto avveduta da entrambi gli allenatori delle due squadre, i quali, in fase di preparazione, hanno tentato di garantirsi i maggiori dividendi possibili tramite lo schieramento scelto o qualche schema.
Il Milan – Juventus di sabato potrebbe tranquillamente rientrare in questa categoria di grandi scontri diretti, con Fonseca e Thiago che senza alcun dubbio si staranno studiando da giorni, rintanati rispettivamente a Milanello e alla Continassa.
A San Siro, però, seguendo la tesi di prima, potrebbe essere semplicemente il banale duello Theo – Cambiaso a risolvere la partita, qualora Motta decida di schierare Andrea sulla fascia del francese, sia per ostacolarlo che per metterlo in difficoltà in attacco.
Il francese e l’italiano rischiano, infatti, di essere decisivi per l’importanza che entrambi rivestono nelle due compagini, alle quali garantiscono sempre grande spinta offensiva e la possibilità di impostare dal basso.
Andiamo, dunque, a vedere da quali caratteristiche sono accomunati i due terzini di Milan e Juve e, invece, in quali abilità differiscono.
Somiglianze e differenze fra i terzini di Milan e Juve
Dalla sua prima stagione in Italia, dopo la fiducia che Paolo Maldini gli dimostrò, Theo Hernandez ha sempre dimostrato di essere uno dei terzini più forti al mondo, grazie alla sua incredibile gamba, la quale gli permette di compiere delle cavalcate memorabili lungo la fascia mancina.
La fortuna ha voluto, poi, che il Milan abbia pescato una grandissima ala sinistra da abbinare al terzino francese, che in Leao ha trovato il compagno ideale con cui mettere a ferro e fuoco tutte le difese della Serie A.
Il percorso di Andrea Cambiaso, invece, è stato necessariamente un po’ meno sotto i riflettori di quello di Theo, avendo cominciato a giocare con continuità solo al Genoa e al Bologna, prima di convincere la Juve di Max Allegri a dargli fiducia.
Nell’altalenante stagione bianconera dello scorso anno, il genovese ha stupito tutti per la grande propensione offensiva di cui disponeva, capace di dare uno sprint in più alla altrimenti compassata manovra juventina.
E’ proprio questa, forse, la più grande somiglianza fra i due terzini di Milan e Juve, i quali sanno spesso come rendersi pericolosi in fase offensiva, andando a sovrapporsi con i tempi giusti e sapendo crossare con precisione.
A differenza di Theo, che, dal canto suo, dispone di una maggiore velocità nell’allungo, Cambiaso può, però, ricoprire molti più ruoli in campo, svariando non solo da fascia a fascia, ma anche da reparto a reparto, come Motta ha ampiamente dimostrato, schierandolo perfino in attacco.
Un vero e proprio jolly che l’allenatore italo-brasiliano utilizza qua e là come tappa-buchi, richiedendogli anche un’attenta fase difensiva, la quale, qualora decidesse di schierarlo proprio sulla fascia di Theo, sarebbe più che necessaria sabato sera a San Siro.
Foto: instagram personale Theo Hernandez.