Nell’estate 2021 Gigio Donnarumma lascia il Milan a parametro zero e firma con il PSG; oggi scopriamo come sono andate veramente le cose
Tre anni fa in queste settimane il portiere azzurro trattava il suo rinnovo con il Milan, per poi però sposare il progetto del PSG che puntava alla conquista della Champions League con il tridente stellare Mbappé-Neymar-Messi.
Una ferita subito rimarginata nell’ambiente Milan con l’arrivo di Mike Maignan, che sin da subito dimostrò di essere all’altezza dell’eredità lasciata da Donnarumma. A tre anni di distanza da quelle settimane che portarono il miglior giocatore di EURO 2020 a Parigi, scopriamo come andarono le cose.
L’agente di Donnarumma: “Se all’epoca il Milan sarebbe stato quello di oggi…”
Enzo Raiola, cugino del compianto e famosissimo procuratore Mino Raiola scomparso il 30 aprile 2022 ed attuale agente del portiere classe 1999, ha rilasciato un’intervista a calciomercato.com tornando con la mente al periodo nel quale il suo assistito lasciò i rossoneri per il PSG:
“Se in quel momento ci fosse stato il Milan di oggi con tanto di vetrina della Champions League, penso che sarebbe rimasto e avremmo parlato di un’altra storia. Ma non è stato l’unico motivo che ci ha fatto andare via”. “In quel periodo si era passati dall’era Berlusconi a una società che faticava a portare avanti un progetto – ha spiegato Raiola – Gigio aveva una carriera davanti a sé, rimanere in quel contesto non era la scelta giusta“. I motivi dell’addio? “Avevamo la percezione che la società non volesse tenere Donnarumma, non c’era una grande voglia di chiudere l’accordo per il rinnovo“.
Insomma, il portierone di Castellamare di Stabia non si sarebbe sentito imprescindibile e abbastanza coccolato dalla dirigenza rossonera dell’epoca; a questo si aggiunse la ricchissima offerta del PSG a complicare le cose e a convincere definitivamente Donnarumma ad andare via da Milano e dall’Italia.
In quel periodo l’estremo difensore era appena diventato campione d’Europa, essendo uno dei maggiori protagonisti dell’impresa della nazionale di Mancini; forse anche per questo si aspettava un altro atteggiamento e trattamento da parte dei dirigenti del Milan in carica in quel momento storico, che probabilmente avevano già in canna il colpo Mike Maignan dal Lille.