Il Napoli si muove per il mercato in entrata: pronti tre colpi dalla Premier, l’ultimo è il centrocampista perfetto per Conte
Napoli, un centrocampista non basta: Conte ne vuole altri 2
Il mercato del Napoli continua sotto traccia e la Premier sembra il bacino d’utenza preferito dal nuovo direttore sportivo Manna, che nelle ultime ore sta provando a chiudere ben 3 colpi dall’Inghilterra.
Come già si sa, la questione Osimhen è da risolvere al più presto dato che manca sempre meno all’inizio del campionato e alla successiva chiusura della sessione estiva di mercato, ad oggi gli azzurri sono senza numero 9 considerato il nigeriano fuori dal progetto.
Proprio per questo motivo l’asse Napoli-Londra potrebbe infuocarsi nei prossimi giorni portando ad uno scambio di maglie tra Osimhen e Lukaku, fedelissimo di Conte e primo obiettivo per l’attacco.
Lo scambio con il Chelsea ovviamente non sarebbe alla pari, con i Blues che sono chiamati ad aggiungere una grossa cifra oltre al cartellino di Lukaku per accaparrarsi il nigeriano.
Con quel bottino incassato Manna ha intenzione di risolvere le preoccupazioni del mister riguardo al centrocampo, reparto che Conte ritiene ancora incompleto e sul quale il ds sta intervenendo con ben 2 nuovi acquisti.
Il primo è Billy Gilmour, ex-Chelsea tra l’altro, ora in forza al Brighton, sul quale il Napoli è in chiusura e tra qualche giorno arriverà in Italia per svolgere le visite mediche.
Il secondo è notizia di pochi giorni fa e riguarda un altro centrocampista della Premier, direttamente dal Manchester United questa volta: Scott McTominay.
Conte chiede, Napoli risponde: ecco il centrocampista ad hoc
Dopo il passaggio del turno dei 32esimi di finale della Coppa Italia, Conte si era espresso chiaramente riguardo alla questione marcato dichiarando quanto la rosa non fosse ancora al 100% non solo sul campo ma anche sul lato acquisti.
La dirigenza ha accolto la critica del proprio mister e si è mobilitata al fine di rispondere alle esigenze dell’allenatore andando a migliorare in primis il centrocampo, reparto fondamentale per il gioco di qualsiasi squadra.
Con gli arrivi di Gilmour e (probabilmente) di McTominay i partenopei sistemerebbero alcune lacune dimostrate anche lo scorso anno risolvendo non pochi problemi.
Lo scozzese dello United è arrivato al pieno della sua maturità calcistica (27 anni) e nel corso delle stagioni altalenanti del Manchester è rimasto sempre uno dei punti cardini della squadra, riuscendo spesso a ritagliarsi lo spazio da titolare.
Ai Red Devils da quando è un bambino, Scott viene criticato troppo aspramente quando cala il livello delle proprie prestazioni, a volte in maniere eccessiva e sconsiderata; insomma nell’ambiente inglese il ragazzo non gode di ottime considerazione ed è per questo che potrebbe pensare di cambiare aria.
In realtà, però, lo scozzese si è sempre rivelato una pedina affidabile per il Manchester in grado di garantire fisicità e muscoli in mezzo al campo e anche tantissimi gol vittoria in partite che fino all’ultimo sembravano destinate al pareggio o, peggio, alla sconfitta.
Grinta e carattere che hanno contraddistinto il ragazzo da quando ha mosso i primi passi sul rettangolo verde e che ancora ora continuano a fare la differenza, qualità che Conte adora e non vedrebbe l’ora di avere a disposizione.
Analisi tattica del centrocampista scozzese
Punti di forza: un carro armato in movimento
Se ti fiondi su un profilo come quello di McTominay sai che tipo di giocatore stai per andare a comprare e lo capisci già dalla stazza, 191 cm per 88 kg, un carro armato che si muove con il pallone tra i piedi e che porta via tutto ciò che incontra quando non ne è in possesso.
Ed è proprio questa la sua peculiarità fondamentale, quella di conferire alla squadra quel colosso in mezzo al campo di cui fidarsi nei duelli aerei e nella fase di recupero dei palloni, fondamentale in cui lo scozzese eccelle grazie alla grande abilità di sradicare il pallone agli avversari.
Tanta forza in movimento che sfrutta anche in campo aperto, occasioni nelle quali Scott sa lanciarsi bene palla al piede risalendo il campo velocemente dribblando con efficacia chi gli si pone davanti, lo scorso anno 72% dei dribbling tentati riusciti per lui.
Non solo strapotere fisico ma anche buona precisione nei lanci lunghi, in cui eccelle di molto rispetto al palleggio nello stretto; caratteristica che lo esalta soprattutto nella statistica dei passaggi da lontano completati, 81.8% di successo e tra il 9% dei migliori giocatori nei top 5 campionati europei.
Ultimo pregio e sicuramente non per importanza, sono i gol, che McTominay sente nelle gambe e nel sangue, riuscendo ad inserirsi con ottimi tempi di incursione ma anche sferrando missili da fuori area clamorosi.
Le 7 reti della passata stagione non sono una casualità ma una costante che lo scozzese si porta dietro da ormai qualche anno e che farebbe molto comodo all’economia del nuovo Napoli.
Punti deboli e carenze tecniche
Se in patria viene spesso criticato un motivo ci sarà, ma come già affermato la maggior parte delle volte le pesanti considerazioni sono eccessive e talvolta fuori luogo.
Scott, infatti, perde molto nella fase di possesso palla, nella quale non puo’ sicuramente considerarsi un abile palleggiatore.
Sotto pressione va spesso in difficoltà e questo lo induce all’errore in zone del campo in cui il margine di imprecisione rasenta lo zero.
In impostazione risulta a volte poco lucido sbagliando passaggi banali e ravvicinati, difetto che forse attira molti dei rimproveri di cui abbiamo parlato prima.
La poca confidenza con il piede debole, il mancino, inoltre non aiuta il ragazzo ad uscire con sicurezza da situazioni complicate limitandolo a soluzioni monotone.
Conte quindi dovrà essere bravo nel lavorare molto sulla tecnica del ragazzo, permettendogli di lavorare su tutti questi difetti e affidandogli mansioni adatte alle sue caratteristiche, come la libertà di spingersi in avanti ed esplorare spazi in profondità.
