La Dea prosegue il suo attivissimo mercato andando ad acquistare il secondo (o primo) portiere per la stagione corrente.
La parola d’ordine di tutta la dirigenza atalantina, per questa intera sessione di mercato, è stata quella di non fermarsi mai, tentando di rinforzare continuamente la propria rosa.
I primi ad arrivare sono stati il centrale Godfrey, direttamente dall‘Inghilterra, e Nicolò Zaniolo, arrivato anche lui dalla Terra d’Albione.
Con gli infortuni di Scamacca e la probabile cessione di Koopmeiners, poi, il mercato è proseguito con gli arrivi di Retegui e Brescianini, brillanti nella prima uscita di Lecce, durante la quale hanno siglato ognuno una doppietta.
Arrivati a fine mercato, infine, la Dea ha deciso di andare ad acquistare anche un esterno molto promettente come Raoul Bellanova, per la furia dei tifosi del Torino.
Il ragazzo di Rho avrebbe, quindi, dovuto essere l’ultimo acquisto di un mercato infinito, che ha visto l’Atalanta sempre attiva su qualunque profilo.
Le definitiva cessione di Musso, però, il quale sembrava aver riguadagnato la titolarità nelle ultime uscite, ha cambiato i programmi dei bergamaschi, costretti a scovare un altro portiere per rinfoltire il reparto di Carnesecchi e Rossi.
La decisione dei Percassi è stata quella di puntare su una vecchia conoscenza della Serie A, dove ha militato come titolare fino all’anno scorso, o meglio, fino all’arrivo di De Rossi.
La scelta atalantina, come avrete capito, è stata quella di dare fiducia all’attempato Rui Patricio, ex portiere della Roma e della nazionale portoghese.
Titolare o riserva: il dubbio sul colpo di mercato nerazzurro
L’acquisto di un portiere esperto e navigato come Rui Patricio, nonostante gli evidenti segni di cedimento mostrati nelle ultime stagioni, non può che dare il là ad una domanda abbastanza prevedibile: chi giocherà titolare?
Nonostante la scelta più logica al momento sembri essere quella di Carnesecchi, il quale per gioventù e doti mostrate dovrebbe guadagnarsi il posto abbastanza tranquillamente, lo scenario che vede Rui dal primo minuto rimane aperto.
Più di una volta, infatti, Gasperini ha spedito in panchina il giovane ragazzo italiano, tentando di non fargli abbassare il livello della tensione, in modo da tenerlo sempre sulla corda.
Questo esperimento, per ora, ha sempre funzionato, con Marco che si è riproposto sempre in versione migliore dopo una bocciatura da parte del suo allenatore.
La titolarità di Rui Patricio, quindi, è un’ipotesi che non deve essere scartata a prescindere conoscendo qual è il modus operandi dell’allenatore che, ormai da otto anni, sta riscrivendo la storia del calcio italiano.