Lecce a secco di vittoria da 4 partite: soli 5 punti da inizio campionato e fermo in zona retrocessione, Gotti riflette sulla soluzione
Lecce in difficoltà, Gotti cerca l’entusiasmo dello scorso anno
Qualche mese fa, quando Gotti sedette per la prima volta sulla panchina dei giallorossi dopo l’esonero di D’Aversa, a Lecce si creò un’atmosfera tale da dare la carica per un clamoroso sprint finale.
Il tecnico veneto ha preso per mano i pugliesi a dieci giornate dalla fine del campionato, sposando la causa di un Lecce in caduta libera verso la retrocessione con sette sconfitte nelle precedenti nove partite.
In quei tre mesi fino alla fine della Serie A 2023/24 Gotti conquista la piazza e infonde alla squadra un filosofia di gioco concreta e mirata ad un solo obiettivo: la salvezza.
Quest’anno, complice un mercato che ha stravolto parecchie gerarchie della rosa, il Lecce non è partito con lo stesso entusiasmo e l’allenatore sembra aver perso di mano la situazione.
Sabato la trasferta di Udine sarà un test importante per capire il livello e le ambizioni del club e sicuramente un approccio diverso da parte del mister e della squadra sarà indispensabile.
Gotti e la missione 2.0 per salvare il Lecce
Dopo il gran successo dello scorso anno, Gotti è chiamato a ripetersi ma è ormai evidente che mantenere il livello di qualche mese fa, ora come ora non è abbastanza per salvarsi.
Momentaneamente i pugliesi si ritrovano incastonati nella zona retrocessione a quota cinque punti, è ancora presto per guardare la classifica ma le prestazioni iniziano a far riflettere.
Sul banco degli imputati non possono non figurare i difensori, autori di prestazioni insufficienti che hanno causato parecchie sconfitte pesanti come quelle contro Atalanta e Milan, senza considerare le due reti subite nei minuti di recupero contro il Parma in un match che fino al 90esimo sembrava in cassaforte.
Analizzando i gol subiti, 11 fino a questo momento in Serie A, si nota come nascano tutti da errori banali e ingenui in fase di prima costruzione o di possesso dal basso.
Tali errori portano spesso a contrattacchi avversari in zona pericolosa o costringono i giocatori a commettere fallo in posizioni del campo scomode dove chi batte puo’ far male, come successo contro il Milan la scorsa giornata in occasione del gol di Morata.
Tanti errori in impostazione: serve qualità in mezzo al campo
Ecco allora che la soluzione potrebbe essere quella di aggiungere un palleggiatore di qualità davanti alla difesa e cambiare le prime due linee di gioco.
Gotti parte spesso ad impostare con i quattro difensori, i due centrali piuttosto stretti e i due terzini larghi a prendere l’ampiezza, con i due centrocampisti a far girare il pallone.
Mettendosi a uomo sui due mediani, gli avversari costringono spesso i giallorossi a soluzioni improvvisate bloccando di fatto l’unica fonte di gioco dei pugliesi.
In quest’ottica quindi potrebbe essere un’idea andare a sacrificare una pedina più offensiva come il trequartista o uno dei due esterni per piazzare tra i due mediani un giocatore di qualità che sappia muoversi intelligentemente tra le linee e non senta la pesantezza del pallone anche quando gioca vicino alla propria area di rigore.
Dunque arretrare di qualche metro un giocatore come Tete Morente, Marchwinski o lo stesso Rafia che viene sfruttato come mezz’ala ma ha un ottima tecnica potrebbe rivelarsi la soluzione vincente.