Lazio, sempre meno chiamato in causa Vecino: cosa c’è dietro le perplessità di Baroni sulla funzionalità dell’uruguagio.
Un’avvio di stagione un pò sottotono per la Lazio di Baroni.
Il club biancoceleste ha raccolto sette punti nelle prime cinque giornate di serie A vincendo con Venezia e Verona, pareggiando con il Milan e perdendo con Fiorentina ed Udinese.
Il nuovo tecnico delle aquile ha portato diversi cambiamenti nel gioco e negli interpreti della formazione biancoceleste.
Uno dei più sorprendenti riguarda Matías Vecino, centrocampista uruguaiano che fino a poco tempo fa era considerato un punto fermo della squadra.
Con l’arrivo di Baroni il giocatore ha visto diminuire drasticamente le sue apparizioni in campo.
Alla scoperta di Matias Vecino: le caratteristiche tecniche
Vecino è un calciatore duttile capace di occupare tutti i ruoli di un centrocampo a tre grazie alla sua abilità nel sapersi smarcare sia in appoggio che in ampiezza o in profondità quando deve attaccare l’area avversaria.
L’uruguaiano dispone di un ottimo tempismo e di una buona freddezza che lo rendono abile nell’occupare l’area, sapendo attaccare entrambi i pali in caso di traversoni.
Destro di piede predilige un fraseggio semplice e raramente rischia la giocata in avanti.
Grazie ad una buona fisicità è abile nell’andare a contrasto col diretto avversario, aggredendolo rapidamente e cercando di impossessarsi del pallone.
Lazio, Vecino non trova più spazio: le motivazioni dietro le perplessità di Baroni
Con l’arrivo di Baroni, la Lazio ha adottato un sistema di gioco più dinamico e veloce, puntando su un pressing alto ed una transizione rapida da difesa a attacco.
In questo contesto, l’allenatore preferisce centrocampisti capaci di coprire ampie porzioni di campo e di partecipare attivamente sia alla fase difensiva che offensiva.
Giocatori come Guendouzi o Rovella, dotati di maggiore freschezza fisica e versatilità tattica, sono diventati i favoriti per il centrocampo.
Vecino, che negli anni ha dimostrato grande intelligenza tattica e fisicità, non sembra adattarsi pienamente a questo nuovo schema.
Il suo stile di gioco più ragionato e meno votato al dinamismo non rispecchia le esigenze del calcio rapido e aggressivo voluto da Baroni.
Un altro aspetto che sembra pesare nella decisione di Baroni riguarda la continuità di Vecino.
Nelle ultime stagioni, il centrocampista uruguaiano ha alternato buone prestazioni a periodi di appannamento, complice anche qualche infortunio.
Inoltre, Vecino è un centrocampista che si trova a suo agio in un centrocampo a tre, dove può agire da mezzala o mediano, ruoli che richiedono capacità di inserimento e controllo della manovra.
Con Baroni, però, la Lazio sta giocando spesso con un centrocampo a due, dove i giocatori sono chiamati a compiti difensivi più intensi e ad una maggiore velocità nelle ripartenze.
Per il momento dunque Vecino dovrà lavorare duramente in allenamento per cercare di ritagliarsi uno spazio in un sistema che, al momento, non sembra costruito su misura per le sue caratteristiche.
Il campionato è lungo, e gli imprevisti possono aprire nuove opportunità, per adesso la strada per l’uruguagio appare però in salita.