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Lazio – Roma, è l’ora del derby: come ci arrivano le due squadre

Lazio - Roma, è l'ora del derby.

A poco più di tre mesi di distanza, è di nuovo Lazio – Roma, anche se, questa volta, i punti di distanza sono molti meno.

Che il derby di Roma sia una partita completamente differente da tutte le altre, pur non essendo nati nella Capitale, lo si può intendere benissimo anche da fuori e, ormai, a furia di racconti, aneddoti e sfottò, sarebbe impossibile non esserci arrivati.

Quando poi, come in questo caso, la gara ha un valore assai decisivo anche a livello di classifica per Lazio e Roma, allora la partita diventa veramente imperdibile e attesissima, con entrambe le tifoserie che scalpitano per poter assieparsi sui gradoni dello Stadio Olimpico.

Ad aggiungere altro pepe alla già piccantissima contesa, inoltre, ci sono i punti che distanziano in graduatoria i biancocelesti di Baroni dai giallorossi di Ranieri, i quali, rispetto alla sfida d’andata, quando erano distanti dai cugini ben quindici lunghezze, ora se ne ritrovano separati da due sole.

Di conseguenza, con una qualificazione alle coppe europee ancora tutta da attribuire, il derby di domenica sera assume un’importanza veramente elevata per le due compagini capitoline, le quali, a seconda del risultato che uscirà dalla sfida, scopriranno in che direzione proseguirà la propria annata.

L’intenzione sia della Lazio sia della Roma, dunque, non può che essere quella di presentarsi al massimo della forma alla stracittadina, ma alcuni imprevisti molto probabilmente non lo renderanno possibile per nessuna delle due compagini.

Qui Lazio

L’inaspettato è successo: il Bodo Glimt, con il 2 a 0 di ieri sera, ha battuto anche la capitolina che gli mancava, andando a regolare una Lazio apparsa molto in difficoltà nella seconda frazione di gara, forse infreddolita dalle gelide temperature norvegesi, ancora rigide nonostante l’avvento della primavera.

Nonostante la bella vittoria di domenica al Gewiss Stadium, dunque, il momento dei biancocelesti non è assolutamente dei migliori, se è vero che, dopo una prima parte di annata splendida, il rendimento degli uomini di Baroni è vertiginosamente calato.

Questa flessione, oltre a delle motivazioni dovute all’integrità fisica della ciurma di Baroni, privata in varie situazioni di numerosi calciatori importanti, si deve, probabilmente, anche allo scarso impatto che alcuni calciatori hanno avuto dopoché il tecnico gli ha dato una chance.

Molti dei panchinari, difatti, non si sono dimostrati al livello dei titolari al momento di sostituirli e ciò, per una squadra dalla rosa non eccessivamente lunga come la Lazio, questo ha rappresentato un grandissimo problema, considerato anche il proseguire del percorso europeo.

Alla gara di domenica, quindi, i biancocelesti si presentano sì in cerca di riscatto, ma con il morale reso abbastanza a terra dalla brutta prestazione di ieri, la quale potrebbe lasciare delle scorie negli uomini dell’allenatore fiorentino.

Quest’ultimo, tra l’altro, non potrà nemmeno fare affidamento del suo treno della corsia sinistra, visto che Nuno Tavares si è fermato a causa di una lesione di primo grado all’adduttore, l’ennesimo problema della sua abbastanza sfortunata stagione.

Servirà una grande prova da parte di tutti, dunque, per fare in modo che l’aquila della Lazio, su cui si è dibattuto molto ultimamente, spicchi il volo da vincitrice sopra il cielo della Capitale.

Qui Roma

La rincorsa della banda di Claudio Ranieri, nonostante il pareggio di domenica sera abbia un po’ raffreddato i bollenti spiriti, procede a ritmo infernale, se è vero che, da quel Como – Roma di metà Dicembre, i giallorossi non hanno più perso in campionato, ottenendo un’impronosticabile striscia di risultati utili consecutivi.

La qualificazione alla Champions League, di conseguenza, da impossibile, come sembrava all’inizio del mandato del tecnico di Testaccio, è diventata improvvisamente realizzabile e, allora, è ovvio che battere una diretta avversaria come la Lazio rappresenterebbe una tappa fondamentale nell’avvicinamento al quarto posto.

Il morale, dunque, fra i calciatori della Roma è molto più alto rispetto a quello che serpeggia fra gli uomini a disposizione di Baroni, nonostante ci sia comunque un po’ di rammarico per il fatto di trovarsi ad affrontare un derby di tale importanza senza il proprio giocatore più forte.

L’assenza di Paulo Dybala, infatti, è una di quelle che incidono parecchio, sia sulle gambe che sulla testa dei calciatori, i quali, senza uno dei loro leader principali, hanno necessariamente bisogno di rintracciarne altri sul terreno di gioco.

Ecco che, quindi, in una gara dall’altissima tensione anche a causa dei precedenti poco idilliaci fra le due compagini, agli uomini di Ranieri saranno indispensabili dei leader emotivi come Mancini, Paredes e, come nella gara d’andata, Pellegrini, che gli ultimi rumors descrivono come papabile titolare.

Sarà, non a caso, una partita per cuori forti e teste dure, una nella quale non è possibile tirare indietro la gamba di fronte ad un contrasto, farsi da parte al momento di difendere un compagno o dimenticarsi di dire qualche parolina ad un rivale: servirà di tutto, che per mezzo delle “buone” che tramite le “cattive”.

Foto: facebook AS Roma.

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