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Lazio-Ludogorets, Baroni pareggia ma è ancora primo: le pagelle

Ecco le pagelle di Lazio-Ludogorets

I biancocelesti non riescono a sfondare la difesa ben organizzata dei bulgari in questo Lazio-Ludogorets. Ecco le pagelle della partita.

Lazio-Ludogorets: Christos Mandas – 6

La sufficienza per lui è l’unica soluzione. Non subisce neanche un tiro in porta e si mostra sempre ordinato nelle uscite, pur prendendosi qualche rischio. Diciamo che la partita si è svolta in gran parte lontano dai suoi pali, 6.

Lazio-Ludogorets: Adam Marusic – 5,5

Partita ordinata la sua, però, non si prende mai dei rischi, non punta mai l’uomo e non effetua mai dei cross precisi e potenzialmente pericolosi. Bene dal punto di vista difensivo, ma in assenza di Tavares, o il montenegrino o i suoi colleghi terzini, devono fare la differenza. Lieve insufficienza per lui.

Lazio-Ludogorets: Patric – 6,5

Se il Ludogorets è risultato nullo dal punto di vista offensivo, è anche e soprattutto merito suo. Protesta in maniera ordinata per un rigore non dato piuttosto scandaloso e viene ammonito. Ad ogni modo, la sua prestazione resta da 6,5.

Lazio-Ludogorets: Samuel Gigot – 6

Leonida, di soprannome e di fatto. Il francese ha svolto tutto sommato una buona prestazione, con tanti recuperi palla e parecchia cattiveria agonistica, forse troppa, al punto che uno dei suoi interventi “da dentro o fuori” gli costa l’ammonizione. Il voto è 6, per un giocatore che in ogni caso dà carattere alla formazione biancoceleste.

Lazio-Ludogorets: Luca Pellegrini (fino al 45′) – 6

Ottima partita la sua, per quanto abbia giocato solo il primo tempo, e per quanto quest’ultimo sia stato notevolmente più fiacco della seconda frazione di gioco. Sfonda spesso le linee avversarie sulla fascia sinistra ma non riesce ad incidere come vorrebbe. Rimedia un giallo alla mezz’ora e viene sostituito all’intervallo. Buoni spunti, ma più di 6 non gli si può dare.

Loum Tchaouna (fino al 45′) – 5

Vittima delle ragnatele difensive bulgare, non riesce a uscirne fino a pochi minuti dall’intervallo, quando poi verrà sostituito da Baroni, non contento dell’ammonizione e del rendimento del calciatore ciadiano. Pochi strappi e pochi spazi a disposizione per lui. Non ci siamo, serve di più, 5.

Matias Vecino – 5,5

Oggi possiamo dire abbia fatto “il Rovella” della situazione, dimostrandosi ancora una volta un punto fermo a centrocampo per i compagni, sul quale affidarsi per gestire qualsiasi tipo di manovra. Però, facendo un discorso analogo a quello fatto con Marusic, la sua è stata una prestazione troppo ordinaria ed ordinata. In una partita così bloccata, con un Ludogorets schierato costantemente con un serratissimo 5-4-1, serve più fantasia, magari meno ordine, ma più idee. Altrimenti la partita non si sblocca, e cosi è stato. Lieve insufficienza dunque per l’uruguaiano.

Matteo Guendouzi – 6

Si è perso il conto dei chilometri che ha corso e dei ruoli che ha ricoperto ieri sera. Presente in ogni parte del campo e unico elemento potenzialmente sovversivo per abbattere la muraglia bulgara. Sempre pericoloso con le sue giocate, in un occasione centra anche in pieno la traversa. Buone le sue idee e i suoi spunti, ma alla fine è un nulla di fatto. Sufficienza per l’ex Marsiglia.

Pedro Rodriguez – 5,5

Anche per lui, stesso discorso, contenuto efficacemente dalla squadra di Razgrad. La sua tecnica e il suo impegno non sono bastati a sbloccare la partita. Si riconferma la teoria di molti tifosi sul suo “calo di rendimento” quando schierato dal 1′. Secondo molti gioca meglio da subentrato. Ad ogni modo, si merita una lieve insufficienza.

Boulaye Dia (fino al 45′) – 5,5

Sostituito all’intervallo per infortunio, ha avuto due buone occasioni in rapida successione a ridosso del duplice fischio, putroppo per i biancocelesti, non concretizzate. Diciamo che da partite del genere non si possono trarre reali giudizi su nessuno, è stata solo una serata maledetta. Ennesimo 5,5 anche per il senegalese.

Tijjani Noslin – 5,5

Poco partecipe e poco cercato. Ricopre tanti ruoli nella stessa partita e non sembra trovare il su posto nel mondo. Si rischia di diventare ripetitivi, semplicemente, serata no per lui come per la Lazio.

Manuel Lazzari (dal 46′) – 6

Si mette sulla corsia di destra con tutto un tempo a disposizione. Porta freschezza e nuove idee su quella fascia, risultando pericoloso in un paio di situazioni. Non esita a tentare anche il tiro dalla distanza quando la manovra è troppo bloccata. La sufficienza se l’è guadagnata.

Gustav Isaksen (dal 46′) – 5,5

Questo ragazzo sembra sempre aver paura della vita. Le sue qualità sono innegabili, ma spesso torna indietro e non rischia la giocata, forse per paura di sbagliare. I compagni e tifosi devono riporre più fiducia in lui. La sua partita però sarebbe stata comunque da 5, se non fosse stato per il rigore guadagnato, non fischiato ma netto, che lo porta al 5,5.

Valentin Castellanos (dal 46′) – 5,5

Continua il digiuno per il Taty, che non segna ormai da troppo tempo per i suoi standard, ai quali aveva abituato i suoi tifosi. Spazi troppo stretti per lui per arrivare ad ottenere più di un paio di occasioni, comunque non finalizzate. Sarebbe una partita da 5, depenalizzata a 5,5 per via delle poche frecce a disposizione per il suo arco. A proposito di arco e frecce, neanche Zaccagni (e Rovella) sono riusciti a sbrigliare il nodo della partita, a quanto pare, ai limiti dell’indistricabile.

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