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Lazio, l’incredibile rinascita di Isaksen: da esubero a pedina fondamentale per Baroni

Isaksen, da esubero a pedina fondamentale

A gennaio era stato vicino alla cessione, mentre oggi è l’uomo in più per i biancocelesti: la parabola di Isaksen alla Lazio

L’uomo del momento – un momento, a dire la verità, che dura ormai da diverse settimane – per la Lazio di Marco Baroni è, senza ombra di dubbio, Gustav Isaksen. Il danese, infatti, oltre ad aver brillato in Coppa Italia e in campionato contro il Napoli, è risultato decisivo sia per il passaggio del turno in Europa League contro il Viktoria Plzen, sia nella partita di domenica contro l’Atalanta.

Il classe 2001 è in un periodo di forma straordinario, e immaginare una Lazio senza di lui, arrivati a questo punto della stagione, è quasi impossibile. Eppure, forse, non tutti ricordano che a gennaio il numero 18 è stato vicinissimo a dare l’addio alla capitale…

Isaksen alla Lazio: un percorso in salita

Ma partiamo dall’inizio. Arrivato a Roma nell’estate del 2023 con il peso dei 12 milioni di euro spesi da Lotito per strapparlo al Midtjylland – club danese che in Europa League aveva inferto un’umiliazione alla Lazio nella stagione precedente –, Gustav Isaksen non ha avuto un inizio facile.

Maurizio Sarri, allora mister dei biancocelesti, infatti, gli ha sempre preferito Felipe Anderson, uno dei suoi fedelissimi, e questo ha inevitabilmente rallentato l’adattamento del giovane scandinavo al calcio italiano.

Nonostante lo spazio limitato, qualche scintilla del suo talento si era intravista, ma i gol – quelli che avevano colpito il reparto scouting biancoceleste – non sono arrivati.

Alla fine della scorsa stagione, Isaksen aveva collezionato 37 presenze, molte delle quali da subentrato, con un bottino piuttosto magro: solo 3 gol e 2 assist, spalmati tra campionato, Coppa Italia e Champions League.

Anche per questo motivo, il giovane danese sembrava destinato a cercare fortuna altrove, magari in prestito, soprattutto dopo gli arrivi estivi di Noslin e Tchaouna, che sembravano chiudergli ulteriormente gli spazi.

Il mercato di gennaio e la svolta improvvisa

Nonostante la permanenza non scontata, le difficoltà evidenti di Isaksen – riscontrate anche all’inizio di questa stagione – avevano lasciato immaginare un futuro lontano da Roma per lui. La situazione, anche nelle stanze di Formello, era chiara a tutti, tanto che la dirigenza laziale aveva iniziato a valutare diverse opzioni durante la finestra invernale di mercato. Tra queste, si era parlato di un possibile scambio con il Napoli per arrivare a Ngonge, così come di un’offerta concreta da 15 milioni arrivata dall’Olympiacos.

Sembrava tutto apparecchiato, quindi, per un addio imminente, ma a spegnere ogni trattativa è stato lo stesso Isaksen. Il giocatore ha, infatti, rifiutato la proposta greca, convinto che il suo futuro – almeno quello a breve termine – fosse ancora nella Città Eterna.

Lui credeva di poter dare una svolta alla sua stagione, e di riuscire a dimostrare il suo valore nella seconda parte dell’anno. Oggi, guardando il suo rendimento, quella scelta si sta rivelando più che azzeccata.

Partita dopo partita, il danese ha saputo convincere Marco Baroni, dimostrando di meritare fiducia e minuti. La continuità finalmente trovata, abbinata ad alcuni gol decisivi e prestazioni eccellenti, gli ha permesso di ambientarsi, di prendere le misure al campionato e di crescere, arrivando a superare tutte le più rosee aspettative.

I numeri di Isaksen in stagione con la Lazio

Le statistiche del danese fino a questo punto della stagione, a una prima occhiata, non rendono giustizia alla sua crescita. I 6 gol e i 4 assist realizzati in tutte le competizioni, infatti, non sembrano essere così lontani dai 3 gol e 2 assist messi a referto nella passata stagione.

A fare impressione del danese, però, non sono i freddi numeri, bensì la crescita che ha avuto in campo, il cambio di mentalità e la sua capacità di diventare decisivo nei momenti giusti e uno dei pochi a cercare di trascinare la squadra nelle partite difficili – come nel pareggio con il Torino di lunedì scorso –.

E ora Baroni, che ha avuto il merito di credere in lui, si può godere la sua scommessa vinta, e chissà che per il prossimo anno la Lazio non decida di ripartire proprio dal talento danese per centrare obiettivi sempre più ambiziosi.

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