La nuova Lazio sta sorprendendo tutti, i biancocelesti sono terzi in A e primi in Europa League, Baroni già meglio di Sarri?

I biancocelesti tra le big d’Italia

Per molti in estate si parlava di ridimensionamento in casa Lazio, a causa degli addii dei big come Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson e un allenatore che arrivava dal Verona per sostituire Tudor e riprendere ciò di quanto buono aveva lasciato Sarri qualche mese prima.

Baroni si è rimboccato le maniche e da quando ha preso in mano i biancocelesti ha lavorato sodo allontanando qualsiasi giudizio esterno e concentrandosi solo sull’organico a disposizione.

La Lazio sta volando in Europa League momentaneamente prima nella classifica generale e anche in campionato i risultati sono decisamente positivi con un terzo posto condiviso con Atalanta e Fiorentina a quota 22 punti.

La cura Baroni sembra funzionare alla grande e il ricordo del bel gioco proposto dalla Lazio di Sarri adesso è rimpiazzato da un presente che ispira fiducia anche in ottica futura.

La stagione è appena iniziata e trarre conclusioni già adesso è troppo affrettato ma quantomeno si possono fare le prime valutazioni sull’operato attuale e quello è indiscutibilmente convincente.

Baroni più concreto di Sarri: ecco come

La Lazio di Sarri ce la ricordiamo tutti, classica difesa alta, gioco palleggiato a dominare il possesso palla contro l’avversario e lunghe trame di gioco a cercare il varco al momento opportuno.

Anche per caratteristiche dei vari Luis Alberto, Milinkovic Savic, Pedro ma anche gli stessi Acerbi e Reina nel reparto difensivo, il tecnico toscano si è ritrovato una rosa molto tecnica e dalla qualità eccelsa.

Giocatori con i quali l’idea di un calcio palleggiato e ragionato poteva esser ben applicata e poteva sposarsi con la filosofia del mister riguardo ad un gioco affascinante ma spesso poco concreto.

Con Baroni e la costruzione del nuovo organi visti gli acquisti di calciatori come Nuno Tavares, Dia, Noslin e i vari Zaccagni, Castellanos, Isaksen e Guendouzi i biancocelesti puntano molto di più alla verticalità e alla ricerca della spazio progressivo.

Un attacco alla profondità costante con continui inserimenti alle spalle dei difensori che rappresenta una chiave tattica fondamentale per Baroni il quale sembra badare più al sodo e concretizzare meglio di quanto si faceva con Sarri.

La Lazio si riversa spesso con tantissimi uomini in area di rigore avversaria per aumentare le possibilità di andare in rete, i 24 gol segnati in questo campionato (terzo miglior attacco) ne sono una prova schiacciante.

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